Anche se ormai le luci del palcoscenico sono tutte per la cimice asiatica, storicamente, la specie chiave per la difesa delle pomacee è la Carpocapsa (Cydia pomonella). Quest'insetto è un lepidottero tortricide già conosciuto in epoca romana in quanto è originario dell’area europea di distribuzione del melo selvatico (Malus silvestris) a frutti grossi.
Su pomacee e noce
La Carpocapsa attacca le pomacee e il noce e, in annate favorevoli e in assenza di trattamenti, può provocare perdite produttive anche del 100%.
Nei frutti di melo e pero le larve entrano attraverso un qualsiasi punto dell’epicarpo.
Poco dopo la penetrazione, in corrispondenza del foro di entrata si forma un piccolo grumo di rosura ed escrementi che consente la rapida individuazione dell’attacco.
Su frutti non maturi, la larva penetra nella zona sottoepidermica scavando una galleria spiralata. Successivamente si dirige verso la zona carpellare per nutrirsi dei semi.
A luglio il secondo volo
Per la gestione delle infestazioni di Carpocapsa assume una importanza fondamentale il controllo della prima generazione (tra marzo e aprile).
La soglia economica di intervento corrisponde a 2 catture per trappola in una o due settimane, oppure alla presenza dell’1% di fori iniziali di penetrazione verificata su almeno 100 frutti a ettaro.
Ma non bisogna abbassare la guardia: nel mese di luglio, infatti, si ha il volo di seconda generazione. In questa fase, bisogna fronteggiare l’attacco delle larve ai frutti in maturazione. Si interviene al superamento della soglia (0,5% di presenza di fori iniziali di penetrazione su almeno 500 frutti/ha campionati). I prodotti utilizzati sono: Clorantraniliprole, se non è già stato impiegato in 1a generazione, oppure con prodotti larvicidi quali Virus della granulosi (eventualmente con aggiunta di olio minerale estivo per aumentarne l’efficacia), Spinosad, Spinetoram o Emamectina.
In alternativa è possibile proseguire la difesa con applicazioni di confusione spray.
Inoltre, nel periodo autunnale, per abbassare le popolazioni di larve svernanti e quindi ridurre il rischio di danno per la stagione successiva, si possono impiegare i nematodi entomopatogeni.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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Il modello previsionale Mrv
Il ciclo biologico dell’insetto è regolato da meccanismi neuro-ormonali che sono a loro volta influenzati da stimolazioni esterne come la temperatura e il fotoperiodo. Proprio sulle temperature è basato il modello previsionale Mrv, un importante supporto utilizzato dai tecnici per pianificare la difesa.
Fra i diversi output, in questa fase assumono notevole importanza la percentuale di individui allo stadio di uova, larve, crisalidi e adulti sul totale della generazione. Con queste informazioni si può prevedere con una buona approssimazione l’inizio della ripresa del volo e l’andamento di tutta la curva di sfarfallamento; informazioni essenziali, ad esempio, per installare tempestivamente gli erogatori nelle aziende in cui viene utilizzato il metodo della confusione o del disorientamento sessuale.
Sulla base delle prime percentuali di ovideposizione di nascite larvali calcolate, invece, si può stabilire il momento migliore per intervenire con un prodotto ad azione ovicida o con uno ad azione larvicida.
Biologia e danni
Nell’Italia settentrionale la carpocapsa svolge 3 generazioni all’anno (2 nelle aree più settentrionali) e sverna come larva matura in diapausa dentro un bozzolo biancastro esternamente e candido all’interno, posto nelle anfrattuosità del tronco o nel terreno.
In marzo/aprile le larve svernanti si incrisalidano e poco dopo comincia lo sfarfallamento dei primi adulti. Le uova vengono deposte isolatamente e quelle della prima generazione vengono deposte per lo più sulle foglie o sui rametti in vicinanza delle fruttificazioni.
Le larve neonate trascorrono alcuni giorni spostandosi su foglie e rametti prima di penetrare nei frutti. Durante questi vagabondaggi, possono occasionalmente intaccare le foglie. All’interno dei frutti, le larve completano il loro sviluppo in 21-30 giorni.
Una volta mature, fuoriescono e vanno ad incrisalidarsi sotto la corteccia o in altri ripari.
Il secondo volo comincia da fine giugno a tutto agosto e oltre. Il picco massimo si ha nella prima decade di luglio mentre il terzo inizia da metà agosto.