È stato scritto e riscritto più volte, il mondo della gestione del rischio è in piena rivoluzione. Mai come in questi momenti, dove si susseguono notizie allarmanti riguardo a calamità atmosferiche, all’andamento dei mercati, all’incessante arrivo di nuove emergenze, risulta centrale e strategico utilizzare al massimo le potenzialità della gestione del rischio anche per accompagnare le imprese a nuove soluzioni di adattamento ai cambiamenti climatici.
Chi non valuta attentamente i rischi e non si assicura non è un buon padre di famiglia della sua impresa. Fortunatamente le cose sembrano allinearsi nel verso giusto. Gli strumenti di gestione del rischio nella nuova Pac 2023-2027 vengono decisamente potenziati: al sistema assicurativo agevolato viene affiancato il nuovo fondo di mutualizzazione nazionale AgriCat cofinanziato con fondi europei a copertura dei rischi catastrofali: siccità, gelo, alluvioni. Nella programmazione 2023-2027, infatti, si confermano per la gestione del rischio quasi 3,1 miliardi di euro di risorse, oltre al 3% di prelievo automatico per ulteriori 544 milioni. Praticamente il doppio rispetto alla programmazione precedente. Un eccellente risultato, che testimonia l’importanza che ha per la Comunità europea la gestione del rischio in agricoltura. Complessivamente il settore potrà contare su quasi 700 milioni all’anno per la parziale copertura dei costi degli strumenti di gestione del rischio con un primo livello di protezione in favore di tutte le imprese del Paese.
Editoriale di Terra e Vita 26/2022
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Importanti dotazioni alle quali si sommano le azioni attivate dalle nostre istituzioni e da Asnacodi Italia, su tutte il progetto che vede al centro i territori, per una maggior conoscenza rispetto ai rischi e una consapevolezza della necessità di resilienza delle imprese, cercando di valorizzare nella maniera più efficace possibile le competenze che si trovano nei nostri condifesa a vantaggio dell’intero sistema nazionale.
Altro tassello da sommare al complesso e variegato panorama della gestione del rischio nazionale è l’avvio della sperimentazione del Fondo AgriCat in capo a Ismea in quest’annata di transizione. A dire il vero partita un po’ a rilento e senza una pianificazione condivisa delle attività, ma assolutamente necessaria per iniziare a capire funzionamento, vantaggi e limiti del nuovo strumento, che deve partire dal primo gennaio 2023 ed essere elemento di contatto con le imprese per accompagnarle a un corretto approccio di risk management.
Editoriale di Terra e Vita 26/2022
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Focalizziamo l’attenzione sull’importanza del momento per il nostro mondo, per la nostra associazione, per tutto il sistema condifesa, ma anche e soprattutto per gli agricoltori italiani. Si tratta di un momento di svolta straordinario e assoluto per noi che facciamo questo lavoro di rappresentanza degli agricoltori al fine di favorire le soluzioni di gestione del rischio. L’Italia in questo settore è ancora una volta antesignana a livello europeo e i condifesa sono una delle condizioni importanti.
È l’avverarsi di un sogno. Per la prima volta abbiamo uno strumento, il fondo AgriCat, che supporterà tutte le altre soluzioni messe in campo in questi anni per dare risposte concrete alle imprese agricole e garantire sostenibilità nel breve, medio e lungo periodo.
Noi siamo fiduciosi, ma si sa, la fiducia non basta, per questo ci impegniamo con un progetto che vede tre capisaldi: la sostenibilità degli strumenti di gestione del rischio a 360 gradi, la trasformazione digitale e il trasferimento di conoscenza.
di Albano Agabiti
presidente di Asnacodi Italia