Nuova viabilità e accessibilità, grandi serre, uno spazio espositivo permanente, con primo protagonista il pomodoro. Cesena Fiera prosegue nel percorso di riqualificazione del quartiere di Pievesestina. Così, dopo aver messo mano al centro congressi e ai padiglioni, tocca ora al restyling degli spazi esterni, andando a coinvolgere l'intera area industriale. Per un investimento complessivo solo del Comune attorno agli 1,6 milioni di euro.
Nuova viabilità nel quartiere dell'expo
Si interverrà, spiega il presidente Renzo Piraccini, sull'assetto urbano, interrando il fosso di scolo di via Dismano, per creare, grazie a un nuovo arredo, un ingresso piu' moderno alla Fiera e all'adiacente Mercato ortofrutticolo, coinvolto nel progetto cosi' come l'autoporto. Infatti, in via del Commercio il semaforo verrà sostituito da una rotonda, con nuove aiuole e un sistema di irrigazione. «Si tratta - sottolinea Piraccini - di una strategia condivisa con l'amministrazione comunale per un piano generale di sviluppo del quartiere fieristico».
Sinergia pubblico-privato
A conferma della bontà di un modello societario con uno zoccolo pubblico del 40% che garantisce una golden share sulle linee strategiche fondamentali. La quota pubblica è dunque determinante e i 17 soci privati che a suo tempo hanno creduto e investito, oggi hanno la possibilità di una remunerazione interessante, il 25%, se decidono di vendere le loro azioni, grazie al fondo di riacquisto. Dal 2015 sono stati investiti cinque milioni di euro, per questo la posizione finanziaria della società è negativa per 800.000 euro. Ma con la privatizzazione Comune e Provincia hanno incassato 1,8 milioni.
«Ora la fiera è molto attrattiva per expo piccoli di alta qualità - spiega Piraccini - ma l'area industriale in cui è inserita è stata un po' dimenticata nel corso degli anni». Da qui i lavori, che porteranno anche alla creazione di una fermata d'autobus su via Dismano, e che dovrebbero terminare entro i primi sei mesi del 2020. Ma non solo.
Un centro dimostrativo sull'orticoltura
Parte anche la sfida per realizzare un centro dimostrativo permanente sull'orticoltura in serra, il Greenhouse technology village, in un'area di 30.000 metri quadrati. Un progetto in più fasi che sarà realizzata da una rete di imprese del territorio con la Fiera capofila. Si partirà da una serra di 3.000 metri quadrati in plastica, già dal prossimo anno, cui se ne aggiungera' una da 1.500 metri quadrati in vetro, oltre a un'area di collegamento di 1.000 metri quadrati. Investimento fin qui da 750.000 euro. L'obiettivo è far toccare con mano le novità del comparto, e più in là creare un campo dimostrativo, un centro di formazione, e realizzare convegni ed expo. Il tutto avvalendosi di un comitato scientifico con esperti del settore.
«Certo - batte cassa Piraccini - si può andare avanti solo con contributi pubblici e se la platea dei partner è di almeno 15 soggetti». Fondamentale sarà anche il contributo delle banche e si conta di coinvolgere le cinque grandi organizzazioni di produttori dell'area e i centri servizi. Il primo lotto di prodotti in serra sarà legato alla coltivazione del pomodoro. «C'è sempre più integrazione tra la Fiera e il Mercato ortofrutticolo - sottolinea il sindaco Enzo Lattuca - infatti l'amministrazione ha dato mandato di innestare un processo di riqualificazione simile».