«Per l’imminente edizione di Fieragricola abbiamo cercato di coniugare alla fase espositiva, dove si potranno trovare le innovazioni tecnologiche, anche temi di ampio respiro, dall’economia circolare alla sostenibilità, fino al ponte che l’agricoltura può costruire tra Europa e Africa. Agricoltura e sviluppo rurale non sono solo un settore dell’economia, ma sono la fonte di vita per l’intero pianeta».
Nelle parole del direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani, la 114esima edizione di Fieragricola, in programma a Verona da oggi a sabato, assume ancora di più le caratteristiche di un think tank per guardare avanti. E per delineare insieme con gli attori della filiera, le istituzioni e gli stakeholder una politica per l’agricoltura.
Direttore Mantovani, partiamo proprio dalla Politica agricola comune. A Fieragricola verrà il ministro dell’Agricoltura della Croazia, Marija Vucˇkovic´.
Sì, Veronafiere ha invitato la Croazia come Paese ospite, in quanto dallo scorso 1° gennaio e fino a giugno guiderà il Consiglio Ue. Riteniamo che Fieragricola sia non soltanto una vetrina espositiva, ma anche un luogo di confronto. Ad esempio per il dibattito sulla Pac 2021-2027, per quanto appare ormai chiaro che non sarà applicata concretamente per tutto il 2022.
Credo che la rassegna internazionale di Verona sia un’ottima occasione per la nostra ministra Teresa Bellanova e per la collega della Croazia di confrontarsi su una questione così complessa come la Pac, fra budget di bilancio, rinazionalizzazione, New Green Deal ed emergenza climatica.
Sarà sicuramente molto utile alla ministra croata poter approfondire la conoscenza dell’agricoltura italiana, una delle più avanzate in Europa. E le innovazioni per il settore proposte sia dalle aziende nazionali sia dai molti espositori esteri.
Il format della manifestazione è sempre caratterizzato dalla trasversalità?
Assolutamente sì, anche perché siamo convinti che un’offerta trasversale sia la più adatta per rispondere alle esigenze dell’azienda agricola moderna. Da anni stiamo ormai assistendo a un fenomeno di concentrazione della maglia poderale e di una ristrutturazione delle imprese in un’ottica multifunzionale. Alcune realtà stanno uscendo dal sistema, generando talvolta alcuni problemi di cura del paesaggio, monitoraggio del territorio, difesa della biodiversità e del sistema agricolo anche in chiave di baluardo al dissesto idro-geologico, come spesso si vede nelle aree montane o collinari. Contemporaneamente, il percorso di crescita sta portando all’utilizzo di nuove tecnologie, a innovazioni in chiave di sostenibilità e di razionalizzazione dei costi di produzione e di manodopera, con una diversificazione delle produzioni in azienda.
Per esempio?
Chi alleva bovine da latte, allo stesso tempo coltiva i campi, produce energia dai reflui zootecnici, pratica agricoltura di precisione attraverso semine su sodo o minima lavorazione e applica le innovazioni per la zootecnia di precisione, si serve magari di strumenti come i robot di mungitura, usa i più moderni strumenti di raffrescamento e ventilazione, che rientrano nelle pratiche di miglioramento del benessere animale.
L’agricoltura sta sempre più diventando un modello produttivo integrato e sempre più specializzato. A chi vi rivolgete, innanzitutto?
Ci rivolgiamo innanzitutto agli agricoltori e agli allevatori, ma anche ai contoterzisti, ai veterinari, i nutrizionisti, i produttori di agro-energie, i fornitori di servizi per l’agricoltura. Siamo una manifestazione internazionale, trasversale e specializzata dedicata all’agricoltura e alla zootecnia. E ci rivolgiamo ai visitatori professionali italiani e stranieri.
Un punto di forza che ha contraddistinto negli anni Fieragricola è l’apertura al mondo. Sarà così anche per l’edizione 2020?
Certamente. Accanto all’attenzione al dialogo sul fronte della Politica agricola comune, anche per la 114ª edizione di Fieragricola abbiamo collaborato con Ice, l’Istituto per il Commercio Estero, e la rete dei nostri delegati, per predisporre un articolato percorso di internazionalizzazione, che vede l’Alpe Adria e l’Area balcanica, insieme all’Africa, al centro delle attività promozionali e di incoming. Sono stati selezionati e invitati operatori provenienti da Algeria, Ghana, Nigeria, Costa d’Avorio, Angola, Marocco, Senegal, Egitto, Sudafrica, Etiopia, Mozambico, Algeria, Tunisia, Kazakistan, Vietnam, Emirati Arabi Uniti, Russia, Polonia, Romania, Ungheria, Alpe Adria, Repubblica Ceca, Belgio, che raggiungeranno Verona per Fieragricola 2020.
Fieragricola dedicherà il convegno inaugurale all’Africa. Perché?
L’agricoltura è una delle attività più rilevanti per i Paesi africani e non ha soltanto una funzione produttiva, di sostentamento e di sicurezza alimentare per le popolazioni, ma è una delle soluzioni più efficaci per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici e per accompagnare lo sviluppo di un intero continente, che inevitabilmente dovrà poggiare sui pilastri dell’agricoltura, della sicurezza alimentare, dell’istruzione e della sanità.
La stessa Unione europea, tramite la Task Force for Rural Africa, ha avviato una partnership operativa con l’Unione africana per promuovere progetti di collaborazione in grado di sostenere l’agricoltura nel Continente, sviluppare reti e favorire la nascita di filiere agricole, alimentari e commerciali su più livelli. Veronafiere è peraltro presente in Marocco e Sudafrica, proprio con iniziative legate all’agricoltura.
Zootecnia, consolidato pilastro della manifestazione. Quali novità ci sono?
Sono molte, in verità. A cominciare dalla Rassegna nazionale di avicoltura nel padiglione 11, che vede anche la consegna dell’importante riconoscimento “Avicoltore dell’anno”, organizzato da Unaitalia e dove l’avicoltura ha una propria area ben individuabile con nuove aziende iscritte, focus tematici e di approfondimento.
Sempre nel padiglione 11 sono ben rappresentate le filiere della suinicoltura con l’Anas e le agroenergie con il Consorzio Italiano Biogas. Grazie alla collaborazione con Aia, Anafi e Anarb avremo il grande ritorno nel ring del padiglione 10 per il Confronto europeo della razza Bruna e il 19° Dairy Open Holstein Show, dedicato alla Frisona. Complessivamente saranno rafforzati tutti i settori: bovini da latte e da carne, suini, equidi, avicoli, cunicoli, ovini e caprini, fino alla elicicoltura. Fieragricola punta sempre di più a far dialogare le filiere, grazie all’alleanza con le organizzazioni di rappresentanza. Invito infine a consultare il sito di Fieragricola per conoscere tutte le novità della edizione 2020.
È stato anche confermato il «Milk Day».
Sì, visto il successo nella precedente edizione. Nel padiglione 9 l’attenzione è posta al bovino da carne e da latte, con particolare riguardo al tema della formazione degli allevatori per sviluppare l’attività del caseificio aziendale, a partire dalla qualità del latte.
Così come è molto presente la mangimistica con Assalzoo. In occasione della fiera, inoltre, sarà consegnato il premio “Allevatore dell’anno”, organizzato dalla rivista Informatore Zootecnico.
Fieragricola 2020 ha potenziato anche la sezione della mangimistica.
Sì, all’interno del padiglione 9 Fieragricola realizzerà un vero e proprio Nutrition Forum, dedicato alla mangimistica, che vede la presenza della associazione di riferimento, l’Assalzoo. Un settore strategico in chiave tanto di benessere animale quanto sul piano ambientale.
Oggi la sfida della zootecnia è quella di migliorare le produzioni per qualità e quantità, alla luce dell’aumento della popolazione mondiale. Ma anche di contenere le emissioni di gas serra.
Nell’ottica della sostenibilità ambientale e della riduzione delle emissioni, infatti, anche una razione alimentare bilanciata diventa un elemento determinante.
La meccanica resta uno dei pilastri di Fieragricola anche nel 2020?
Certamente e per questo abbiamo proseguito l’alleanza con FederUnacoma. La meccanica in agricoltura è strategica per sostenere il percorso di innovazione verso la digitalizzazione e la sostenibilità delle produzioni. Fieragricola ospiterà la meccanica in cinque padiglioni, con tutti i top player del settore presenti. Inoltre, Fieragricola raddoppia le aree dinamiche esterne, una di fronte al padiglione 4 dedicata a trattrici, mezzi agricoli e attrezzature, e una di fronte al padiglione 9, dedicata ai telescopici. È confermata anche la meccanica per le colture specializzate ad alto valore aggiunto come Vigneto e Frutteto, nei padiglioni 4 e 5. Appartiene al segmento specifico dell’innovazione nella meccanizzazione agricola la consegna del premio Contoterzista dell’anno, organizzato da Edagricole in collaborazione con Cai.
Altre categorie professionali?
Ricordo che quest’anno, nell’ampio ventaglio dei convegni, che spaziano dall’agricoltura 4.0 al benessere animale, dalla zootecnia di precisione alla dendrochirurgia, ce ne sono alcuni che si inseriscono nel percorso formativo professionale dell’Ordine degli Avvocati e dell’Ordine dei Giornalisti, a conferma di una continua ricerca della qualità da parte di Fieragricola anche nell’ambito convegnistico.
Tra i convegni ce ne sono alcuni targati B/Open Labs. Abbiamo chiesto a Mantovani perché sia stata proposta questa sigla.
«Abbiamo voluto creare un link tra Fieragricola e B/Open, la nostra start-up in programma a Verona dall’1 al 3 aprile, dedicata al Bio foods & Natural self-care. Il biologico presenta numeri in crescita e una dinamicità interessante dei consumi. È un segmento importante della nostra economia e Fieragricola ospiterà alcuni spunti di riflessione e approfondimenti legati alla difesa sostenibile della vite, ai biostimolanti, ai seminativi, al latte e al girasole. Sono, se vogliamo, laboratori che troveranno una connessione diretta con B/Open, il prossimo aprile».