I conti in tasca al tenero: l’utile c’è, anche se risicato

frumento tenero
Nonostante l’aumento dei costi di produzione e il ribasso dei prezzi della granella la coltura resta in utile, anche se di poco

La campagna di raccolta del frumento tenero sta entrando nel vivo. Negli ultimi mesi le condizioni del mercato sono state molto oscillanti. Il costo delle materie prime è rimasto sostenuto. Gli oneri per le lavorazioni hanno, anche in questo caso, subito l’influenza negativa dei prezzi di combustibili ed energia. In questo quadro non idilliaco si è inserita, in maniera dirompente e ancora poco “percepita” dai produttori, la nuova Pac che tra “ecoschemi” e possibilità di aderire ad alcuni interventi dello Sviluppo rurale di nuova concezione (in alcune realtà regionali rimangono alcuni strascichi della vecchia programmazione) vede le aziende agricole alle prese con scelte non sempre facili da operare.

Ricordiamo che il frumento, come tutti i cereali a paglia, è una coltura depauperante e, come tale deve essere considerata anche rispetto alle nuove norme che sono state introdotte dalla nuova Pac. Se si intende beneficiare degli aiuti supplementari concessi per il rispetto degli ecoschemi e degli altri aiuti dello Sviluppo rurale, si dovrà porre particolare attenzione alle successioni che possono essere ammissibili (vedi TV 18/2023 pag. 4-7).

Dati statistici

La filiera del frumento tenero coinvolge in Italia una superficie che oscilla tra i 450 e i 550mila ettari. Una produzione complessiva nazionale che è al di sotto di tre milioni di tonnellate. La resa media nel corso degli ultimi decenni è salita e si è assestata intorno alle 6 t/ha. Dal punto di vista territoriale la produzione nazionale di frumento tenero, dalla fine del secolo scorso, ha trovato maggiore collocazione nelle aree del centro nord con una notevole presenza in tutto il territorio della Pianura Padana.

Facciamo i conti

Il notevole aumento dei costi energetici ha influito direttamente ed indirettamente sui costi di produzione anche del frumento tenero. Praticamente sono raddoppiati gli oneri per l’acquisto dei mezzi tecnici e, di pari passo, quelli per le lavorazioni. Il lavoro di analisi che qui si presenta tiene conto di alcuni principi di semplificazione che consentono uno sguardo più ampio e che tiene meno in considerazione alcune specificità importanti come l’ampiezza dell’azienda e l’eventuale utilizzo di macchinari aziendali. Per tutte le lavorazioni si è considerato il ricorso a contoterzisti utilizzando una media valori delle principali piazze del nord.

La produzione stimata della nostra azienda media è quella di 60 q di granella per ettaro di superficie coltivata. I costi medi totali sono definiti in 2.280 €/ha. L’impegno economico per l’acquisto dei mezzi tecnici è stato stimato in 990 €/ha e quello per le lavorazioni in 1.195 €/ha. Le spese generali (oneri amministrativi e di assicurazione) sono state valorizzate e ammontano a 145 €/ha.

Il valore della produzione tiene conto come detto della principale in granella e della secondaria (paglia) stimata in 50 q/ha. Una puntualizzazione sui prezzi utilizzati. I valori di mercato dell’ultimo anno sono stati di gran lunga condizionati da situazioni congiunturali esterne che hanno fatto salire e scendere i listini delle principali piazze italiane e mondiali (22/45 €/q). In questo lavoro si è preso in considerazione un valore attuale medio che è stato individuato in 28 €/q per la granella e 7,5 €/q per la paglia. Il valore della produzione così stimato ha consentito di portare ad un risultato economico della produzione pari a 2.055 €/ha.

A questi importi si dovranno sommare gli aiuti derivanti dal possesso dei titoli Pac che sono stati stimati in base alla media nazionale in 170 €/ha. Oltre a questi, se l’azienda intende aderire all’ecoschema 4, potrà beneficiare di un contributo massimo di 110 €/ha (si ricorda che il probabile valore di questo aiuto, al momento, visto il notevole interesse dimostrato in questi giorni dai produttori agricoli, potrebbe essere minore). In complesso quindi i ricavi della produzione per ettaro del frumento tenero ci portano a un ammontare di pari a 2.335 €/ha.

Il probabile margine per i produttori che nelle loro scelte del nuovo piano colturale, che tengono conto delle considerazioni fatte finora, dovrebbe essere anche per il frumento tenero positivo, pari a circa 55 €/ha.

tab. 1 Analisi costi-ricavi frumento tenero 2023
COSTI q/ha €/ha
MEZZI TECNICI
Fertilizzante pre-semina 425,00
Fertilizzante copertura 135,00
Seme 240,00
Diserbante 70,00
Insetticida/Fungicida 120,00
Totale mezzi tecnici 990,00
LAVORAZIONI
Aratura leggera e fresatura 270,00
Erpicatura 110,00
Semina 75,00
Distribuzione concime 150,00
Diserbo 65,00
Trattamento insetticida/Fungicida 65,00
Trebbiatura 190,00
Pressatura paglia 170,00
Trasporto 100,00
Totale lavorazioni 1.195,00
SPESE GENERALI
Polizza assicurativa 50,00
Costi Amministrativi 95,00
Totale spese generali 145,00
TOTALE COSTI 2.280,00
RICAVI
Granella 60 1.680,00
Paglia 50 375,00
Premio Unico 170
Ecoschema 4 110
TOTALE RICAVI 2.335,00
UTILE 55,00
Fonte: elaborazioni dell’autore
Nota: Costi delle operazioni colturali calcolati sulle tariffe medie dei contoterzisti delle principali piazze del nord Italia

Ne vale la pena?

La risposta è sì, se vista in particolare in un’ottica di completamento della produzione negli anni. Certo è che, anche in questo caso, si dovrà mettere sotto attenzione l’intero processo produttivo aziendale. E considerarlo non solo finalizzato a una singola campagna o coltura. Gli obblighi della condizionalità e le opportunità derivanti da una corretta rotazione agraria possono aiutare l’imprenditore a raggiungere sia il suo obiettivo primario (il guadagno aziendale) sia quelli che derivano dall’importante “status” riconosciutogli come curatore e manutentore dell’ambiente e del territorio.

Le scelte tecniche relative a un più razionale utilizzo di fertilizzanti e antiparassitari, l’ottimizzazione delle operazioni colturali, la valutazione del momento più opportuno per collocare sul mercato il prodotto, la possibilità di aderire ad accordi di filiera con maggiori garanzie di ritiro e remunerazione, sono aspetti con i quali i nostri agricoltori dovranno confrontarsi negli anni a venire.

Seppur stimati con un valore “medio”, gli aiuti comunitari derivanti dal possesso dei titoli e dell’adesione all’ecoschema 4 sono determinanti per raggiungere un risultato economico al di sopra dello zero.

Come per altre colture e per l’intero panorama produttivo dell’agricoltura italiana sarà la capacità del singolo produttore mantenere e, dove possibile, aumentare, i ridotti margini sopra indicati. Lo potrà fare anche avvalendosi di ulteriori possibili aiuti previsti dalla nuova Pac nei casi che dovranno essere presi in considerazione azienda per azienda.

tab. 2 Produzioni e rese medie degli ultimi anni
Anni 2017 2018 2019 2020 2021
Produzione (t) 2.753.696 2.788.396 2.727.442 2.668.644 2.877.162
Superficie (ha) 501.716 543.324 530.676 500.804 454.660
Rese (t/ha) 5 5 5 5 6
Fonte: Ismea
I conti in tasca al tenero: l’utile c’è, anche se risicato - Ultima modifica: 2023-06-17T08:42:53+02:00 da K4

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome