Dalla rivoluzione verde degli anni ‘60 alla multifunzionalità di inizio millennio fino all’attuale esigenza di un’intensificazione sostenibile sospinta da una buona dose di innovazione tecnologica. L’agricoltura è a un punto di svolta e, nel corso del G7 dell’agricoltura di Bergamo, il Crea con #Agrogeneration mette in scena il cambiamento in atto con una serie di iniziative organizzate in collaborazione con il Future Food institute e Vazapp.
Crea assieme ad Edagricole
Evento clou sarà il 12 ottobre dalle ore 9.30 presso la sede di Treviglio del Crea il Farm innovation Lab realizzato da Edagricole, NOVA agricoltura e la redazione di Terra e Vita. Edagricole dà il suo contributo anche per l’approfondimento del pomeriggio.
Il 12 ottobre dalle ore 15 alle 18 si terrà infatti presso l’Università degli studi di Bergamo Sant’Agostino (piazza Sant’Agostino 2) il convegno.
«IL FUTURO DELL’AGRICOLTURA ITALIANA:
MODELLI E STRATEGIE DI SVILUPPO»
Questo il programma:
ore 15.30 Saluti Istituzionali - Marco Remaschi, Assessore all’agricoltura Regione Toscana e Consigliere d’amministrazione CREA
ore 15.40 Keynote speech - Roberto Henke, Direttore Centro di ricerca Politiche e Bioeconomia CREA
ore 16.00 Talk show - Modera Lorenzo Tosi, Edagricole
Partecipano:
- Raffaele Maiorano, Confagricoltura
- Maria Pirrone, Cia
- Massimiliano Tripodi, New Holland Agriculture
- Claudia Di Bene, CREA
- Luca Bianchi, MIPAAF
- Paolo Carnemolla, FederBio
- Roberto Tavano, The Food Trust Programme Leader, PwC
- Nicola Levoni, Assica
- Luca Sani, Commissione Agricoltura Camera dei Deputati
ore 17.30 Conclusioni :
- Roberto Moncalvo, Presidente Coldiretti
- Maurizio Martina, Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali
REGISTRATI QUI https://agrogeneretioncreafuturoagricolturag7.eventbrite.com
La sfida di Agrogeneration
#Agrogeneration Bergamo è un evento dedicato all’innovazione della filiera agroalimentare. Un viaggio che ha attraversato l’Italia attraverso numerosi incontri con le comunità agricole e i brain storming di giovani innovatori. A Bergamo sono previsti tre giorni di approfondimenti e confronti con studenti, ricercatori, agricoltori, startup, imprese, esperti del settore con l’obiettivo di diffondere conoscenza e innovazione. I temi affrontati spaziano dal territorio (diffusione e tutela del made in Italy e il valore delle filiere), l’importanza dell’educazione al cibo fino ad arrivare al ruolo cruciale della ricerca.
Il convegno del 12 pomeriggio ha il compito più ambizioso e impegnativo: convincere la società civile che investire nell’agricoltura non significa guardare al passato, ma piuttosto interpretare il futuro con nuovi strumenti. Secondo il ministro Martina «L’Italia dev’essere il faro del rinnovamento agroalimentare europeo, salvaguardando il patrimonio culturale e di esperienza creato e disseminato grazie a Expo 2015». Il ruolo degli imprendotir agricoli è basilare in uno scenario in cui la superficie agraria utile è in picchiata, mentre cresce il fabbisogno di cibo di qualità e di sicurezza alimentare. La straordinaria biodiversità italiana è un’eredità che è stata ottenuta attraverso l’antica conoscenza della tradizione agricola e le nuove tecnologie che ogni giorno espandono le possibilità di sviluppo. Dal positivo confronto di tutta la filiera può nascere il seme di un’agricoltura giovane, positiva e propositiva, finalmente al centro delle strategie di sviluppo nazionali.