Garipoli: «Salubrità, gusto e versatilità i driver di consumo nell’ortofrutta»

    Il direttore di SgMarketing ha sottolineato l’avanza dei flexitariani, consumatori che rinunciano a carne e pesce a favore dell’ortofrutta

    spreco alimentare
    Ortofrutta gettata nell'immondizia
    Tra tutte le categorie alimentari l'ortofrutta rappresenta la prima come frequenza di acquisto

    Convenienza, benessere, consapevolezza sulla sostenibilità e omnicanalità. Sono i quattro driver di riferimento che spingono il consumatore all’acquisto in base ai trend rilevati nei primi mesi del 2021. Lo ha sottolineato Salvo Garipoli, direttore di SgMarketing, alla presentazione del progetto di comunicazione In&Out sui temi della sostenibilità di Apo Conerpo, la maggiore Organizzazione europea di produttori dell’ortofrutta.

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    «Sul tema della convenienza si è osservato negli ultimi anni  a un ritorno della polarizzazione degli acquisti, ossia a un incremento degli acquisti sia sui primi prezzi che sulla fascia alta del mercato. L’ultimo rapporto Coop evidenzia come il tema del benessere, sia fisico e psichico, è destinato ad avere un grande impatto sui nuovi stili di consumo. Il consumatore è bombardato da informazioni sulla sostenibilità e ha imparato a conoscerne le declinazioni, ossia ambientale, economica e sociale, identificandoli come driver di riferimento del consumo».

    L’avanzata dei flexitariani

    In questo contesto si inserisce l’ortofrutta che tra tutte le categorie alimentari rappresenta la prima di riferimento come frequenza di acquisto ed è coinvolta nell’evoluzione degli stili alimentari che stanno sostituendo sempre di più le proteine animali come carne, con le proteine vegetali. «Anche se non ci sono evidenze statistiche ma solo percezione di tendenze – ha rimarcato Garipoli - il ruolo della carne è destinato a ridursi come frequenza d’acquisto rispetto a quello di frutta e verdura. Stanno avanzando i cosiddetti consumatori flexitariani, persone che nell’alimentazione prediligono frutta e verdura a scapito di carne o pesce. Oggi un terzo della popolazione nazionale si sta avvicinando a questo approccio in un contesto come quello italiano nel quale  la spesa per l’ortofrutta pesa per circa il 20% sul totale».

    Salubrità, gusto e versatilità

    Alla base del consumo di ortofrutta ci  sono i tre driver di riferimento dei consumi alimentari. «Abbiamo in primis - ha aggiunto Garipoli - la ricerca di salubrità dei prodotti per il 57% dei consumatore e a seguire come priorità quella del gusto che vale il 20% e quella della versatilità  in fase di preparazione er la restante quota. Nell’ortofrutta il consumatore si sente rassicurato quando si sente raccontare la filiera in chiave di italianità e può conoscere elementi utili ad approfondire il senso del consumo come l’origine». In tale contesto, l’ortofrutta assume un ruolo prioritario perché espressione di una filiera garantita. È quindi importante accompagnare il consumatore nel processo di spesa con il racconto di una filiera agricola impegnata in campo sociale, economico e ambientale.

    Il punto di vendita primo mezzo di comunicazione nell’ortofrutta

    Nella comunicazione sull’ortofrutta il punto di vendita è il primo strumento seguito dal volantino promozionale, dal sito web del produttore, dalla pubblicità in Tv o in radio, dal sito web dell’insegna e sui profili social del produttore.

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    Garipoli: «Salubrità, gusto e versatilità i driver di consumo nell’ortofrutta» - Ultima modifica: 2021-05-31T20:57:36+02:00 da Francesca Baccino

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