La Giornata della Terra, istituita dalle Nazioni Unite per celebrare l’ambiente e la salvaguardia del Pianeta, quest’anno è dedicata al tema Restore our Earth, (Ripristiniamo la nostra Terra), per sottolineare la necessità di preservare gli equilibri ambientali minacciati e di ripristinare la naturale bellezza di un ecosistema globale dal quale dipende tutta la vita sul pianeta.
Superfice forestale italiana in crescita
Le imprese agricole e forestali, evidenzia Confagricoltura, hanno l’orgoglio di essere parte attiva e responsabile di questo percorso. Più del 65% della superficie italiana è affidata alla loro gestione: una superficie agricola utilizzata di circa 12,8 milioni di ettari (42% della superficie nazionale) e una superficie forestale di quasi 11 milioni di ettari (il 36% della superficie nazionale di cui il 65% gestito da imprese forestali). Quest’ultima peraltro in costante crescita: 514.480 ettari, +4,9% negli ultimi 10 anni.
Settore primario sempre più attento alla sostenibilità
Il settore primario, sottolinea Confagricoltura, è consapevole del ruolo centrale che assume l’impresa agricola sana, vitale e produttiva, nella mitigazione del cambiamento climatico attraverso le proprie produzioni, le proprie superfici ed i propri residui, è altrettanto consapevole del costo dell’adattamento al cambiamento climatico che renderà sempre meno disponibili risorse naturali fondamentali quali l’acqua e la terra, in uno scenario di incremento della temperatura che comporterà una maggiore aridità dei suoli, cambi colturali importanti, attacchi di patogeni sempre più diffusi, fenomeni meteorologici sempre più estremi.
Meno utilizzo di fitofarmaci e fertilizzanti in agricoltura
In questo quadro, l’agricoltura ha molto chiaro il proprio impegno: proseguire il percorso già sviluppato negli ultimi decenni sulla sostenibilità con il supporto delle innovazione tecnologiche (agricoltura di precisione, efficientamento dei processi produttivi, economia circolare) che ha già portato a ridurre l’utilizzo di fitofarmaci e di fertilizzanti di origine chimica (rispettivamente -21% e -52%, rispetto al 2008, fonte Istat), come anche di risorse naturali preziose come l’acqua.
Ridotte le emissioni di ammoniaca, gas serra e PM10
Anche per quanto riguarda le emissioni in atmosfera, il settore agricolo sta ottenendo ottimi risultati. Difatti, secondo l’ultimo rapporto Ispra, dal 1990 al 2019 l'agricoltura ha ridotto le emissioni di ammoniaca di circa il 25%, quelle di gas serra (che costituiscono il 7% delle emissioni nazionali) del 17%, mentre quelle di PM10 del 30%.
«Sono dati incoraggianti – evidenzia Confagricoltura – che rivelano l’importanza di proseguire su questa strada, insieme a tutta la filiera ed al mondo scientifico».
Incremento delle tecnologie verdi in agricoltura
L’agricoltura in questi anni, afferma Confagricoltura, si sta anche impegnando sul fronte delle tecnologie verdi, investendo sempre più nella bioeconomia con le energie rinnovabili, nella produzione di biomateriali e bioprodotti, migliorando le tecniche di gestione dei suoli, nella gestione forestale sostenibile - su cui proprio in questi giorni si sta affinando la strategia europea - nell’assorbimento di CO2, contribuendo concretamente alla prevenzione dal dissesto idrogeologico, alla tutela del paesaggio, al presidio delle aree rurali, e soprattutto a quelle interne, del nostro Paese.
«L’Agricoltura 4.0, a partire dalle più recenti innovazioni sul piano digitale e genetico, è il supporto concreto per rendere i sistemi agricoli sempre piu’ sostenibili – sottolinea Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura -. E tale approccio da parte degli agricoltori, custodi dei territori, consolida la sostenibilità ambientale ed economica salvaguardando qualità e quantità delle produzioni e del cibo. La Giornata Mondiale della Terra è un’occasione importante per ricordarlo».
Cia, bene accordo legge europea sul clima. Ora sostegno a svolta green agricola
L’accordo finalmente raggiunto a Bruxelles sulla climate law, segna una svolta importante per la transizione ecologica da parte dei Paesi membri e rafforza la leadership internazionale dell’Europa, nella lotta ai cambiamenti climatici. Così Cia-Agricoltori Italiani a commento dell’intesa, tra Parlamento Ue e Stati membri, sul regolamento che disciplinerà il passaggio alla neutralità climatica entro il 2050, arrivata alla vigilia del Leaders Summit on Climate di Biden, al via in occasione della Giornata mondiale della Terra.
Il ruolo dell’agricoltura resta, per Cia, al centro del processo, tanto più che adesso, attraverso la legge sul clima, l’Europa si impegna a condividere con tutti i settori, tabelle di marcia specifiche per arrivare alla neutralità climatica entro il 2050, trovandosi anche a fare i conti, una volta per tutte, con l’esigenza delle aziende agricole di innovare per essere sostenibili.
All’agricoltura, con gli agricoltori da sempre custodi della terra -ricorda Cia- si richiede, tra l’altro, lo sforzo maggiore in termini di riduzione degli sprechi e delle sostanze inquinanti. L’Europa -fa appello Cia- gli riconosca, dunque, il valore e il ruolo che merita, attraverso un quadro coerente di norme, adeguate risorse e strumenti per investire in nuovi processi e nuove tecniche produttive, per essere meno impattanti sul clima, pur tutelando reddito e qualità. Si investa nel comparto agroforestale -aggiunge Cia-. Presenta grandi potenzialità, ma solo a fronte di presidio e gestione sostenibile, come con l’aumento di biomasse legnose, perché possa contribuire al meglio alla neutralità climatica.
Copagri, centrale il processo di transizione ecologica
«Gli effetti del cambiamento climatico sul nostro Pianeta sono purtroppo sempre più evidenti e difficilmente negabili; si stima - ricorda il presidente della Copagri Franco Verrascina - che entro il 2050 nella parte meridionale del continente europeo si verificheranno cali produttivi generalizzati, che raggiungeranno picchi del 50% per le rese delle coltivazioni con semina in asciutta, come cereali e colture da rinnovo, oltre a un conseguente e diffuso calo del reddito dei produttori agricoli».
«Assume quindi ancora più rilevanza il processo legato alla transizione ecologica, nel quale l’agricoltura - ha incalzato Verrascina - può, vuole e deve giocare un ruolo da protagonista. Sono sempre più convinto, infatti, che la svolta green del Paese dipenda in larga dagli agricoltori, che sono i veri custodi dell’ambiente e del territorio e che da tempo stanno lavorando per introdurre colture migliorate e ‘adattate’ ai cambiamenti climatici, puntando con sempre maggiore decisione e convinzione sulla ricerca e sull’innovazione e favorendo lo sviluppo dell’agricoltura di precisione».
«Dobbiamo lavorare tutti insieme per invertire il preoccupante trend secondo cui nell’ultimo secolo le temperature medie sono cresciute sensibilmente, a fronte di una contestuale drastica riduzione delle piogge del 5% circa, e sono al contempo aumentati gli eventi climatici estremi, primi fra tutti le siccità e le gelate; tali eventi estremi, legati a doppio filo alla tropicalizzazione del clima e a fenomeni di dissesto idrogeologico e di consumo dei suoli, non hanno fatto altro che aggravare la situazione dell’agricoltura», conclude il presidente della Copagri.
Enea, microbi ‘benefici’ per rigenerare i suoli
In occasione della Giornata Mondiale della Terra 2021 Enea presenta i risultati di tre progetti messi a punto per rigenerare i suoli in modo sostenibile. Ad oggi, rende noto Enea, circa 1/4 della superficie terrestre è già stata danneggiata e ogni anno vengono persi oltre 24 miliardi di tonnellate di terreno fertile, causando la perdita di produttività di circa il 25% della superficie globale.
I microbi ‘benefici’, sono in grado di migliorare resa e qualità delle colture, ma anche di contrastare l’impoverimento dei suoli, bonificare terreni contaminati e ridurre l’utilizzo di acqua, fertilizzanti e pesticidi. Qui, per approfondire i risultati dei progetti Enea.