Rese di mais e grano in calo? Colpa del cambiamento climatico

cambiamento climatico
Uno studio pubblicato sulla rivista Global Change Biology mostra come le piante adottino comportamenti conservativi per far fronte alla siccità

Il cambiamento climatico che rende l'atmosfera sempre più secca stanno riducendo le dimensioni delle piante, sia quelle delle colture agricole che degli alberi. Ciò porterà a un calo della loro produttività, anche in buone condizioni di irrigazione. Lo indica lo studio pubblicato sulla rivista Global Change Biology dalle università del Minnesota e quella dell'Ontario occidentale, che hanno analizzato le ricerche degli ultimi 50 anni su 112
specie di piante.

Dall'inizio del secolo si è osservato a livello globale un aumento del deficit di pressione del vapore acqueo (vapor pressure deficit), che è la differenza tra la quantità di umidità nell'aria e quanta umidità può trattenere l'aria quando è satura. Una volta che l'aria si satura, l'acqua si condensa per formare nuvole, rugiada o film d'acqua sulle foglie. «Quando si ha un forte deficit di pressione del vapore, l'atmosfera tira fuori l'acqua da altre fonti, come animali o piante», spiega Walid Sadok, autore dello studio.

Piante più piccole e più basse

Nella loro analisi i ricercatori hanno verificato che diverse specie di piante, dal frumento al mais e gli alberi di betulla, traggono dei segnali dall'essiccamento dell'atmosfera dovuto al cambiamento climatico, preparandosi in anticipo alle future siccità. Attraverso questo processo, le piante si riprogrammano per diventare più conservative. Cioè crescono più piccole, basse e più resistenti alla siccità, anche se questa poi non dovesse presentarsi. E per via di questo processo, le piante sono meno capaci di fissare l'anidride carbonica atmosferica per compiere la fotosintesi e produrre semi, con il risultato che la loro resa cala. «L'atmosfera sempre più secca potrebbe limitare i raccolti, anche nelle regioni dove non ci sono problemi di irrigazione», continua Sadok.

Risultati utili per creare varietà resistenti

Tuttavia, l'analisi indica che le diverse specie o varietà possono rispondere in modo più o meno forte a questo fenomeno sulla base della loro evoluzione e genetica. Per il futuro, secondo i ricercatori, questi risultati dovranno essere usati per progettare nuove varietà di colture e gestire gli ecosistemi in modo da renderli più resistenti a questi cambiamenti atmosferici.

Rese di mais e grano in calo? Colpa del cambiamento climatico - Ultima modifica: 2021-03-09T17:52:00+01:00 da Redazione Terra e Vita

2 Commenti

  1. Condivido in pieno l’articolo sulle reazioni fisiologiche delle piante a seguito del cambiamento climatico.
    A questo riguardo si dovrebbe orientare la ricerca anche sul precoce germogliamento e fioritura di alcune piante
    da frutto come ad esempio il pesco che tende ad anticipare la fioritura forse a seguito dell’eccesiva luminosità
    nel periodo pre primaverile.

  2. Non condivido appieno le osservazioni fatte. I cambiamenti climatici sembra si stiano esprimendo con forti e incostanti fluttuazioni nei regimi di temperatura, umidità, precipitazioni. In sostanza, perduranti periodi di siccità sarebbero causati dagli anticicloni, in particolare l’anticiclone africano la cui influenza è particolarmente sentita in Italia. Detto questo è vero che occorre selezionare colture maggiormente resistenti alla siccità e in particolare con opere ingegneristiche atte a trattenere e distribuire l’acqua nei periodi siccitosi. Grazie a Dio non siamo ancora in un regime desertico le tecnologie ci sono ed i finanziamenti pure.

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