Nulla in confronto all'alluvione che proprio un anno fa ha colpito la Romagna, ma le piogge copiose cadute nel Nord Italia tra martedì e mercoledì hanno provocato danni ingenti al settore primario in Lombardia, alta Emilia e Veneto. Secondo un'analisi di Coldiretti su dati Eswd sono sessantadue gli eventi estremi, tra nubifragi, grandinate e tempeste di vento che hanno colpito il Nord Italia in questi giorni, con centinaia di ettari di mais, grano, soia e ortaggi finiti sott’acqua, terreni franati e danni ai vigneti.
Le situazioni peggiori si registrano in Veneto e in Lombardia. Nel Padovano sono stati allagati terreni di cereali e verdure, sommergendo il mais appena spuntato, il grano quasi vicino alla raccolta, oltre a soia e zucche appena seminate. Per una stima completa dei danni occorrerà attendere i prossimi giorni, quando l’acqua si sarà ritirata. Frane si registrano in altre zone della regione, con la terra che ha invaso campi e vigneti. In Lombardia si segnalano semine in tilt per mais e riso, con il pericolo di doverle abbandonare del tutto se le condizioni meteo dovessero perdurare. Ma ci sono anche orzo e frumento a rischio asfissia, prati danneggiati dalla troppa pioggia e trapianti di pomodoro bloccati. Danni anche alla produzione di foraggio per gli animali.
Situazione particolarmente grave nella Bassa Piacentina. Confagricoltura Piacenza esprime preoccupazione, in particolar modo per la coltura ad alto investimento del pomodoro da industria che registrerà mancati trapianti, ritardi nella programmazione e probabili danni su quanto già in campo.
“Un danno moltiplicato anche dal fatto che il continuo susseguirsi di eventi calamitosi inevitabilmente fa lievitare i costi delle assicurazioni per le diverse colture” – commenta l’associazione che invita, gli associati che lo ritengono opportuno ad attivare presso gli uffici la domanda sul fondo Agricat entro dieci giorni dall’evento calamitoso.
Italia spaccata in due
Per un Nord sott’acqua c’è, invece, un Sud ancora alle prese con la siccità, in un’Italia letteralmente spaccata in due dal meteo. La situazione resta grave in Sicilia dove gli allevatori non riescono più a garantire l’alimentazione delle mucche e delle pecore, con mangiatoie e abbeveratoi vuoti. Dopo i danni alla raccolta delle arance, la siccità sta devastando anche il grano, con cali in alcune zone che arrivano al 70%. Produzione di grano in calo anche in Puglia – continua la Coldiretti - dove la siccità sta compromettendo il 20/30% del raccolto in quello che è il granaio d’Italia. E gravi danni si registrano anche in Basilicata e Sardegna.