L’import di legname rappresenta un settore economico importante, tuttavia rappresenta anche una delle vie di introduzione di organismi nocivi all’interno del territorio nazionale.
È fondamentale, quindi, un attento controllo di tale materiale in ingresso e un accurato monitoraggio dei principali parassiti di possibile introduzione.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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Prevenzione e tracciabilità
Con l’introduzione del Reg.Ue 2016/20131, relativo alle misure di protezione contro gli organismi nocivi per le piante, avvenuto il 14 dicembre 2019, è stato istituito un nuovo regime fitosanitario che accentua l’applicazione del principio di precauzione e conferisce maggiori responsabilità agli operatori professionali in merito alla tracciabilità ed all’obbligo di intervento in caso di ritrovamento di organismi nocivi regolamentati.
L’obiettivo principale è, ovviamente, quello di prevenire l’ingresso di organismi da quarantena (virus, batteri, funghi, insetti e nematodi) all’interno del territorio comunitario.
Oltre alla necessità del passaporto delle piante, da apporsi su legname considerato come prodotto vegetale, che ne garantisce il rispetto di specifici requisiti in materia fitosanitaria, gli operatori devono istituire sistemi di tracciabilità esterna (dati di acquisto e vendita del legname) e interna (relativa allo spostamento del materiale legnoso negli eventuali diversi siti di lavoro).
Gli organismi nocivi da quarantena, così come definiti dal Reg.Ue 2016/2031, vengono suddivisi in due gruppi, a seconda della assenza o della presenza nel territorio dell’Unione europea (Allegato II del Reg.Ue 2019/2072). Tra gli organismi da quarantena ve ne sono 20 che richiedono un rafforzamento delle misure di controllo poiché, con il loro ingresso, possono causare notevoli danni economici, sociali ed ecologici nel territorio comunitario.
L’operatore professionale che importa, lavora e vende legname, deve garantire, quindi, che il materiale vegetale sia esente da organismi nocivi da quarantena presenti o no nell’Unione europea. Il controllo deve essere eseguito durante tutte le fasi del processo produttivo con frequenza e modalità in linea con i punti critici individuati.
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Non solo autocontrollo
Il monitoraggio di tali organismi avviene secondo precise procedure sia in regime di autocontrollo, sia con indagini eseguite direttamente dai Servizi fitosanitari regionali nell’ambito di Piani di monitoraggio volti a contrastare l’introduzione e la diffusione di parassiti da quarantena. Tali monitoraggi, eseguiti da tecnici qualificati, si realizzano su tre livelli: installazione di trappole di vario tipo per valutare la eventuale presenza di insetti adulti, osservazione del materiale sui siti di lavorazione alla ricerca di sintomi specifici, analisi di laboratorio di materiale sospetto o a campione.
PATOGENI DA MONITORARE
- - Bursaphelenchus xylophilus;
- - Aromia bungii;
- - Anoplophora chinensis e A. glabripennis;
- - Pityophthorus juglandis;
- - Monochamus spp. vettore del nematode B. xilophilus;
- - Ceratocystis platani;
- - Geosmithia morbida;
- - Fusarium circinatum.