Il volo alto dell’agricoltore

Gianni Gnudi
L'agricoltura del fare, ma soprattutto del sapere. Terra e Vita e il comparto primario italiano vivono delicate fasi di passaggio, da affrontare con intelligenza, perspicacia e lungimiranza, senza rincorrere la scorciatoia del contributo facile ma rimanendo sempre aperti alle considerazioni e alle critiche. L'ultimo editoriale di Gianni Gnudi su Terra e Vita è un saluto e un ringraziamento accorato ai lettori

Per l’agricoltura si chiude un anno particolare. Una sorta di caleidoscopio di situazioni diverse.

Molto diverse.

Il 2021 è stato per alcuni versi esplosivo.

Prezzi boom (ma di più i costi)

Si pensi al boom dei prezzi di quasi tutti i cereali e di molte proteoleaginose. Alla super-richiesta di meccanizzazione agricola, con le immatricolazioni di trattori e molte attrezzature in crescita di oltre il 50%. Alla vitivinicoltura in ripresa e alla zootecnia che nell’insieme ha tenuto. O ancora, si guardi alla forte espansione delle molte nicchie alternative, comunque agricole, esplorate da produttori-pionieri, ben descritti nell’editoriale del numero scorso di questa rivista.

Per altri comparti il calvario è continuato. Molta frutticoltura non riesce ancora a imboccare la strada della ripresa. E alcune situazioni – fra le più eclatanti il pero, diverse drupacee, alcuni agrumi – appaiono davvero complesse. Di ardua soluzione.

Editoriale del numero 37 di Terra e Vita

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Un anno decisivo

Indipendentemente dalla contingenza, più o meno rosea che sia, anche l’ultimo anno conferma però la vitalità e l’energia propulsiva del settore agricolo e del produttore. Che, dopo essere tornato centrale nella politica economica, guarda con attenzione all’anno che verrà.

Con un mix di aspettative e preoccupazioni.

Sarà l’anno in cui prenderanno corpo le decisioni nazionali sulla futura Pac che partirà a inizio 2023, dagli eco-schemi alla convergenza sui titoli, dalle conferme sugli aiuti accoppiati all’esistenza stessa dei titoli.

Sarà l’anno in cui arriveranno concretamente (si spera) i primi soldi del Pnrr e alcune infrastrutture, principalmente quelle irrigue, prenderanno forma.

Sarà l’anno in cui la spada di Damocle del Nutriscore potrebbe cadere (si spera di no) sull’agroalimentare nazionale e impattare sui prodotti agricoli nostrani.

Intelligenza, perspicacia, lungimiranza

Di fronte a questo effluvio di incognite come può comportarsi l’agricoltore? Di doman non c’è certezza ma di certo dovrà, usando un lessico gergale, ‘rimanere sul pezzo’. Continuare a essere informato, tenere le orecchie dritte e adattarsi alle situazioni. Con intelligenza, perspicacia e lungimiranza.

Nonostante qualche negativa e semplicistica considerazione, l’agricoltore in molti casi racchiude già questi aspetti. La rubiconda e poco espressiva rappresentazione dell’ingenuo contadino è stereotipo del passato.

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Sapere è potere

Gli imprenditori agricoli ci sono, sono svegli, possono volare alto con le menti e hanno diverse frecce al loro arco.

Fra queste l’equilibrio e la voglia di guardare avanti. Un binomio ben condensato da una delle frasi che Einstein ripeteva spesso nelle lezioni ai propri studenti: «La vita è come andare in bicicletta: se vuoi stare in equilibrio devi muoverti».

In questo scenario, spendiamo due parole anche per l’informazione.

Sapere, nel senso più ampio del termine, può fare la differenza, e Terra e Vita, nel suo piccolo, continuerà a cercare di far conoscere.

Senza preferenze per uno o l’altro produttore.

Tutto è perfettibile, ma se c’è una cosa che questa rivista non ha fatto è quella di giocare contro una o l’altra tipologia di azienda agricola. Anzi. Il primo obiettivo è stato, è e rimane quello di cercare di tutelare l’agricoltore, in tutte le sue forme, che abbia 10 ettari o 1.000 ettari.

Rimanendo sempre aperti alle considerazioni e alle critiche. Così è. E così vogliamo sperare che continuerà a essere.


di Gianni Gnudi
giornalista Edagricole

Il volo alto dell’agricoltore - Ultima modifica: 2021-12-16T09:27:32+01:00 da Gianni Gnudi

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