Il 9 febbraio è stato pubblicato il decreto del Mipaaf con il quale viene approvata la Strategia Forestale Nazionale (Sfn), predisposta ai sensi dell’art. 6, comma 1 del decreto legislativo 3 aprile 2018, n. 34 (Testo unico in materia di foreste e filiere forestali).
La Sfn costituisce una concreta opportunità per efficaci politiche nazionali e regionali in materia forestale, volte alla tutela, gestione e valorizzazione del patrimonio naturale del Paese, allo sviluppo socioeconomico sostenibile delle aree interne e montane, del settore e delle filiere forestali produttive, ambientali e socio-culturali, ivi compresa quella pioppicola, nonché al perseguimento degli impegni assunti a livello internazionale ed europeo dal Governo italiano. È un testo tecnico ma al tempo stesso un manifesto politico: la gestione responsabile delle risorse forestali è necessaria per la sopravvivenza delle aree interne e montane, oltre che per una bioeconomia efficiente e una transizione ecologica efficace.
Tre pilastri
La Sfn armonizza a livello nazionale gli obiettivi e le azioni per la sostenibilità della gestione forestale in coerenza con i principali documenti di indirizzo internazionali: dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite all’Accordo di Parigi e alla Farm to fork strategy, dal processo paneuropeo Forest Europe al Green Deal e alle Strategie europee per la biodiversità e le foreste. Sono previste:
- azioni operative, per interventi contestualizzati alle esigenze istituzionali, territoriali, ecologiche, socioeconomiche e paesaggistiche delle specifiche realtà locali (es.: programmazione e pianificazione forestale; politiche di gestione e conservazione del paesaggio e del territorio; servizi e pagamenti ecosistemici; risorse forestali danneggiate e prevenzione dei rischi naturali e antropici; filiere forestali locali; informazione e responsabilità sociale e ambientale dei cittadini; ecc.);
- azioni specifiche, che riguardano ambiti di carattere strategico per l’azione di governance (es.: gestione degli eventi estremi; coordinamento di lotta e prevenzione incendi boschivi; risorse genetiche e materiale di propagazione forestale; agroselvicoltura; sughericoltura; gestione degli impatti tra foreste e fauna selvatica; ecc.);
- azioni strumentali, per l’organizzazione e l’armonizzazione delle competenze istituzionali, per un utilizzo efficace delle risorse finanziarie, nonché per l’ottenimento del più ampio coinvolgimento possibile delle parti sociali (es: adeguamento del quadro normativo di interesse forestale; monitoraggio delle variabili socioeconomiche e ambientali; coordinamento e diffusione delle informazioni e dei dati statistici; cluster legno; ecc.).
L’attuazione delle azioni previste può trovare incentivazione nelle molteplici fonti di finanziamento individuate dalla Sfn stessa. Inoltre, l’ultima legge di bilancio dello Stato ha istituito un fondo ad hoc per la Sfn, con dotazione di 30 milioni di euro l’anno per il biennio 2022-2023 e di 40 milioni l’anno per il periodo 2024-2032.
Il ruolo delle Regioni
Ruolo fondamentale lo avranno sia le Regioni, che dovranno recepire la Sfn nei propri Programmi forestali e favorire le azioni sui territori, sia il coordinamento interministeriale, in primis con i ministeri della transizione ecologica, della cultura e dello sviluppo economico che hanno direttamente contribuito al testo della Strategia, elaborato dalla Direzione Foreste del Mipaaf secondo un approccio ampiamente partecipativo. L’auspicio è che prevalgano tempestività, determinazione ed efficacia affinché il percorso delineato porti il settore a crescere e modernizzarsi, come atteso.
di Piermaria Corona
Direttore del Crea Foreste e Legno
e membro del Comitato tecnico scientifico di Edagricole