Nonostante il clima invernale, le colture protette ma anche quelle di pieno campo come gli agrumi possono essere interessate da infestazioni di limacce e chiocciole, specie appartenenti al gruppo dei gasteropodi che possono svolgere il loro ciclo durante tutto l’anno se le temperature lo consentono.
Le differenze tra limacce e chiocciole
Le limacce, al contrario delle chiocciole che sono provviste di una conchiglia che le ripara, sono tendenzialmente lucifughe e per sopravvivere hanno bisogno di un ambiente molto umido. In questo periodo un ottimo rifugio per le limacce è la pacciamatura delle colture in serra da cui si spostano sulla parte epigea della vegetazione. I danni di limacce e chiocciole consistono in rosure provocate dalla radula, un organo della cavità boccale che usano per “grattare” il cibo, e sono più gravi quando interessano direttamente le parti eduli come i frutti di fragole, i corimbi dei cavoli o le foglie delle colture da insalata.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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Le limacce di interesse agrario appartengono a varie specie (dei generi Tandonia, Deroceras, Arion, Limax ecc.) ed alcune, come Arion spp., si nutrono anche di materiali animali in decomposizione o di escrementi, con il pericolo potenziale di contaminare con germi patogeni all’uomo i vegetali di cui si alimentano.
Le chiocciole, grazie alla loro conchiglia, sono molto più adattate delle limacce agli ambienti secchi e caldi ma possono comunque infestare le colture in condizioni di elevata umidità. Le principali specie fitofaghe di interesse agrario appartengono ai generi Cepaea, Theba e Helix e le loro infestazioni sono facilmente visibili perché, al contrario delle limacce, restano sul loro substrato anche in piena luce.
Come contenerle
La lotta alle limacce e alle chiocciole deve prevedere innanzitutto la rimozione delle cause predisponenti la loro pullulazione. Gli attacchi hanno inizio di solito in prossimità di zone incolte o delle sponde inerbite di fossi e canali. Mantenendo pulite da infestanti le aree adiacenti agli appezzamenti coltivati si eliminano i possibili siti in cui questi gasteropodi possono rifugiarsi e ovideporre.
Nelle zone in cui si ha esperienza di attacchi ricorrenti può essere consigliabile applicare misure deterrenti come la creazione lungo i bordi del campo di una fascia continua di calce in polvere la quale è causticante per le mucose dei molluschi o dei piccoli fossati non inerbiti. Anche la calciocianamide distribuita sul terreno ha effetto tossico e repulsivo verso le limacce, le chiocciole e diversi insetti terricoli.
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Per il controllo diretto delle infestazioni in atto possono essere usate esche attivate con metaldeide (20 giorni di carenza). In alternativa, è possibile utilizzare il fosfato ferrico (ammesso anche in agricoltura biologica) sempre in esca. Un’ulteriore possibilità di lotta è l’uso di trappole per la cattura massale (ne esistono in commercio già pronte e innescate con un attrattivo alimentare) che hanno il vantaggio di trattenere al loro interno gli individui catturati. Meno pratico per le superfici estese ma molto semplice ed efficace in piccole serre è l’uso di trappole attivate con la birra (sostanza di base riconosciuta come molluschicida in biologico).
Per lotta biologica attiva sono disponibili preparati a base di nematodi patogeni (ad es. la specie Phasmarhabditis hermaphrodita) efficaci principalmente contro gli stadi giovanili delle limacce. L’uso del nematode si presta bene alla distribuzione per manichette quando si vogliono combattere le limacce sotto la pacciamatura.
