L’Italia fa il pieno sull’aiuto accoppiato

Destinate il massimo delle risorse permesse dalle regole europee per sostenere coltivazioni strategiche come grano duro, girasole, colza, agrumi, riso, bietola, pomodoro da industria, olio d'oliva, soia e altre leguminose. Ecco i fondi a disposizione per ognuna e le norme da rispettare per ottenere i premi a ettaro

All’interno del Piano strategico Pac, il documento con il quale ogni stato membro dell’Unione europea mette nero su bianco come spenderà le risorse della Pac (per l’Italia 33,5 miliardi di euro dal 2023 al 2027, cioè 7,3 miliardi l’anno), il nostro Paese ha scelto di destinare al sostegno accoppiato il massimo dei fondi possibile in base ai vincoli imposti dal Reg. (Ue) 20115/2022, cioè il 15% dei pagamenti diretti, di cui il 2% destinato alle colture proteiche (soia, leguminose da granella, erbai annuali di sole leguminose).

Per il quinquennio 2023-2027 le risorse ammontano quindi a 524,5 milioni di euro l’anno, terza cifra dei pagamenti diretti per consistenza dopo il sostegno di base (1.679 milioni) e il regime ecologico (874 milioni). I soldi sono ripartiti tra comparti produttivi, in molti casi assicurando una continuità con il recente passato: zootecnia (41,6%) e colture vegetali (58,4%).

Articolo di primo piano di Terra e Vita 5/2023

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Per le colture a superficie ritenute strategiche l’Italia ha a disposizione 306 milioni di euro l’anno (58,4% del totale), divisi in due gruppi di misure:

- colture a superficie (77,2%);

- colture a superficie proteiche (22,8%).

Edagricole
Angelo Frascarelli - coordinatore del comitato tecnico scientifico Edagricole

Il sostegno sarà erogato agli agricoltori in attività tramite un pagamento per ogni ettaro di coltura ritenuto ammissibile.

Gli importi unitari effettivi sono determinati annualmente da Agea in relazione agli ettari ammissibili al sostegno nell’anno considerato nel rispetto dei plafond disponibili. Per beneficiare del sostegno accoppiato al reddito è necessario presentare la domanda unica. L’aiuto ha un ambito di applicazione nazionale per tutte le colture eccetto il grano duro, che è limitato alle regioni del Centro e del Sud (tab. 1).

Nei Psp gli Stati membri devono spiegare perché hanno deciso di concedere gli aiuti accoppiati a determinate colture, ad eccezione delle proteiche, in quanto l’obiettivo dell’Ue è di aumentarne la produzione. Vediamo quindi per ogni comparto quanti sono i fondi a disposizione, quali regole devono seguire gli imprenditori agricoli per ottenere l’aiuto e le criticità di settore che lo giustificano.

tab. 1 Pac 2023-2027: sostegno accoppiato alle produzioni vegetali
Comparto Produzione beneficiaria Ambito
di applicazione
Budget annuale (€) % su totale pagamenti accoppiati Importo unitario
(stima) (€/ha)
Colture in generale Grano duro Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna 91.356.852 17,40 93,5
Proteaginose (girasole, colza) Nazionale 12.726.328 2,40 101
Agrumi Nazionale 15.907.910 3,00 150,85
Riso Nazionale 74.085.407 14,10 336,46
Barbabietola Nazionale 19.998.515 3,80 657,93
Pomodoro da industria Nazionale 10.453.769 2,00 173,64
Olio d’oliva Dop/Igp Nazionale 11.817.304 2,30 116,97
Colture proteiche Soia Nazionale 30.766.946 5,90 40,04
Leguminose, eccetto soia Nazionale 39.157.931 7,50 136,32
Totale produzioni vegetali 306.270.962 58,40

Frumento duro

Il comparto del frumento duro riscontra alcune difficoltà riguardanti i volumi decrescenti della produzione, la differente redditività rispetto ad altre colture cerealicole (mais e frumento tenero) e il tema del lavoro. Il sostegno accoppiato mira a mitigarle e a contrastare il rischio di abbandono dei terreni marginali, oltre a contribuire al rafforzamento della competitività del settore nelle regioni del Centro-Sud (Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna).

Inoltre, il sostegno accoppiato va ad aggiungersi alle altre misure previste dalla strategia nazionale volte allo stimolo del settore del frumento duro, che mirano a implementare la competitività, l’aggregazione e l’orientamento alla produzione in base alla domanda sia delle industrie che del mercato. Rispetto alla precedente programmazione la misura ha incrementato sensibilmente il premio, che passa da 74,3 a 91,35 milioni di euro. Il pagamento stimato è di 93,50 €/ha.

Il premio è concesso per ettaro ammissibile seminato e coltivato a frumento duro secondo le normali pratiche colturali e mantenuto in normali condizioni almeno fino alla maturazione piena delle cariossidi. Le colture che a causa di condizioni climatiche eccezionali riconosciute, non raggiungono la fase di maturazione piena delle cariossidi sono ammissibili all’aiuto a condizione che le superfici in questione non siano utilizzate per altri scopi fino alla suddetta fase di crescita.

Dall’anno di domanda 2024 l’agricoltore che chiederà il sostegno accoppiato dovrà utilizzare semi certificati della categoria di base o certificata (di I o II riproduzione), appartenenti a varietà iscritte nei Registri delle varietà o nel Catalogo comune europeo. Le aziende biologiche potranno utilizzare semi convenzionali se quelli bio non saranno disponibili sul mercato.

Riso

Il sostegno accoppiato al reddito per il riso si rende necessario in quanto si registrano andamenti piuttosto altalenanti per le superfici e la produzione totale. Infatti, nel periodo 2015-2020, secondo i dati Istat, si osserva una tendenza in flessione. Inoltre, i prezzi all’origine del risone e dei mezzi correnti di produzione sono molto volatili. Secondo i dati Rica, nel periodo 2015-2019, il margine operativo per ettaro ha avuto un andamento negativo e il saldo commerciale per il riso grezzo (riso paddy) è strutturalmente negativo sia in volume che in valore negli ultimi cinque anni.

Il premio ha quindi lo scopo di favorire il miglioramento della competitività del settore e di rafforzare la posizione degli agricoltori nella catena del valore, tramite il consolidamento dei rapporti di filiera attraverso relazioni contrattuali stabili ed eque tra i produttori agricoli e l’industria.

La quota, pari al 14,1%, destinata al finanziamento del sostegno accoppiato è assegnata per premi alla coltivazione del riso. C’è stato un notevole incremento del budget destinato alla produzione di riso, che passa dai 29,6 milioni di euro della programmazione precedente ai 74,1 milioni di quella attuale. Il pagamento stimato è di 336 €/ha.

Il premio è concesso per ettaro ammissibile seminato e coltivato a riso secondo le normali pratiche colturali e mantenuto in normali condizioni almeno fino alla maturazione piena delle cariossidi.

Le colture che, a causa delle condizioni climatiche eccezionali riconosciute, non raggiungono la fase di maturazione piena delle cariossidi sono ammissibili all’aiuto a condizione che le superfici in questione non siano utilizzate per altri scopi fino alla suddetta fase di crescita. Dall’anno di domanda 2024 l’agricoltore che chiederà il sostegno accoppiato dovrà utilizzare semi certificati.

Colture proteiche

Il settore delle colture proteiche viene ritenuto strategico all’interno del piano nazionale italiano, in quanto l’approvvigionamento di proteine vegetali è un tema a cui l’Italia e l’Europa tutta devono prestare particolare attenzione perché fortemente deficitarie. Per tali ragioni è stato ritenuto opportuno attivare lo strumento del premio accoppiato al reddito per le colture proteiche.

Per tale sostegno sono stati stanziati 69,9 milioni di euro, da destinare alla coltivazione della soia e delle leguminose.

Soia

Il premio accoppiato per la soia è concesso per ettaro ammissibile seminato e coltivato secondo le normali pratiche colturali e mantenuto in normali condizioni almeno fino alla maturazione piena dei baccelli: 30,76 i milioni a disposizione, per un pagamento stimato di 136 €/ha. Dall’anno di domanda 2024 l’agricoltore che chiederà il sostegno accoppiato dovrà utilizzare semi certificati.

Leguminose

Anche il premio per le leguminose è concesso per ettaro ammissibile seminato e coltivato secondo le normali pratiche colturali per le attività che conducono superfici investite a leguminose da granella, erbai annuali di sole leguminose e miscugli di leguminose e altre essenze (si tratta di specie diverse di leguminose in miscuglio con graminacee e altre specie quali poligonacee, crucifere, ecc., purché le leguminose restino predominanti, almeno il 51%), eccetto la soia, seminate e coltivate secondo le normali pratiche colturali e mantenute in normali condizioni almeno fino alla maturazione piena dei semi per le colture di leguminose da granella e fino all’inizio della fioritura per gli erbai.

In particolare, vengono prese in considerazione le colture (eccetto la soia perché ha un intervento dedicato e l’erba medica che, pur essendo una leguminosa, non rientra tra gli erbai annuali), inserite nella lista esemplificativa e non esaustiva riportata dall’Istat: pisello proteico; pisello da granella; fagiolo da granella e fagiolino; fava da granella per alimentazione umana e animale; lupino dolce; lenticchia; cece; lupinella; sulla; erbai monofiti (unica essenza) di una sola specie leguminosa; erbai polifiti annuali (si tratta di specie diverse di leguminose in miscuglio con graminacee e altre specie quali poligonacee, crucifere, ecc., purché le leguminose restino predominanti).

In entrambi i casi se, a causa delle condizioni climatiche eccezionali riconosciute, le colture non raggiungessero la fase di maturazione piena dei semi sono lo stesso ammissibili all’aiuto, a condizione che le superfici in questione non siano utilizzate per altri scopi fino alla suddetta fase di crescita.

Per tale sostegno sono stati stanziati 39,15 milioni di euro; il pagamento stimato è di 40 €/ha. Non è richiesto seme certificato.

Girasole e colza

Per quanto riguarda le oleaginose, il sostegno accoppiato si rende necessario per far fronte alle difficoltà che caratterizzano queste colture: forte variabilità delle superfici e delle produzioni, prezzi del seme di girasole molto instabili e riduzione del margine operativo per ettaro nell’ultimo decennio.

Lo stanziamento per girasole e colza è di 12,7 milioni di euro (il 2,4% del totale), rispetto ai precedenti 11,1 milioni. Il pagamento stimato è di 101 €/ha.

Il premio per le oleaginose è concesso per ettaro ammissibile seminato e coltivato a girasole o colza (escluse le coltivazioni destinate a produrre semi di girasole da tavola), secondo le normali pratiche colturali, mantenuto in normali condizioni almeno fino alla maturazione piena dei semi. Inoltre, visto l’obiettivo prefissato dal premio di favorire l’aggregazione dell’offerta, la produzione deve essere impegnata nei contratti di fornitura con un’industria di trasformazione, sementiera o mangimistica. I contratti sono allegati alla domanda unica. Le colture che a causa di condizioni climatiche eccezionali riconosciute non raggiungono la maturazione piena dei semi sono ammissibili all’aiuto a condizione che le superfici in questione non siano utilizzate per altri scopi fino alla suddetta fase di crescita. Dall’anno di domanda 2024 l’agricoltore che chiederà il sostegno accoppiato dovrà utilizzare semi certificati.

Barbabietola da zucchero

Per il settore della barbabietola da zucchero il sostegno accoppiato si pone l’obiettivo di assicurare una remunerazione coerente al settore bieticolo e contrastare il calo delle superfici coltivate, andando a spingere sulla leva della competitività, della qualità del prodotto coltivato e della sostenibilità in tutti i suoi aspetti.

La quota, pari al 3,8%, destinata al finanziamento del sostegno accoppiato è assegnata per premi alla coltivazione della barbabietola da zucchero, pari a un plafond annuale di 20 milioni di euro e un pagamento stimato è 658 €/ha.

Il premio è concesso per ettaro ammissibile seminato e coltivato a barbabietola da zucchero secondo le normali pratiche colturali e mantenuto in normali condizioni almeno fino alla maturazione piena della radice ed impegnato nei contratti di fornitura stipulati con un’industria saccarifera.

L’accesso alla misura è subordinato alla sottoscrizione di contatti di fornitura tra i bieticoltori e un’industria saccarifera e all’utilizzo di sementi certificate. I contratti sono allegati alla domanda unica. Il requisito dei contratti di fornitura stipulati attraverso le Op favorisce l’organizzazione, la sostenibilità delle produzioni e l’integrazione che è un punto di forza della filiera e che mette i produttori nelle condizioni di affrontare la concorrenza del prodotto trasformato importato dai Paesi extra Ue.

Le colture che, a causa delle condizioni climatiche eccezionali riconosciute, non raggiungono la fase di maturazione piena della radice sono ammissibili all’aiuto a condizione che le superfici in questione non siano utilizzate per altri scopi fino alla suddetta fase di crescita. Dall’anno di domanda 2024 l’agricoltore che chiederà il sostegno accoppiato dovrà utilizzare semi certificati.

Agrumi

Il sostegno al settore degli agrumi è una novità del Psp. Tale intervento va a sostenere una filiera che si trova in un momento molto complesso, in quanto la concorrenza si è fatta molto più pressante negli ultimi anni. Inoltre, le superfici destinate e la produzione hanno subito un sensibile ridimensionamento. Ulteriori difficoltà provengono dall’aumento dei costi di produzione, diffusione di gravi malattie degli agrumeti e volatilità dei prezzi.

Il sostegno potrà contare su una dotazione annuale pari a circa 16 milioni di euro (3% del sostegno accoppiato) e un pagamento stimato di 151 €/ha. Gli ettari ammissibili devono essere coltivati ad agrumeto specializzato che, nell’anno di domanda, siano inseriti nel sistema dei controlli per la relativa produzione a Dop o Igp oppure le cui superfici siano soggette all’obbligo di conferimento della produzione a una Op cui aderisce il produttore.

Il richiedente indica in domanda unica l’adesione al sistema dei controlli previsto per la relativa produzione Dop/Igp o l’impegno di conferimento con la propria Op. Gli organismi di controllo delle Dop/Igp e le Op comunicano ad Agea le superfici inserite nell’anno di domanda, rispettivamente, nel sistema dei controlli Dop/Igp o agli impegni di conferimento, secondo i termini e le modalità organizzative definite dal medesimo organismo di coordinamento.

Pomodoro da industria

Nel caso del pomodoro da industria, nonostante questo settore sia molto forte in Italia (primo produttore in Europa; 52% nel 2021 e il saldo commerciale sia positivo sia in quantità che in valore), permangono alcune difficoltà.

Si riscontra, infatti, la necessità di rafforzarlo ulteriormente, in quanto contribuisce positivamente al saldo commerciale agroalimentare dell’Ue ed è estremamente strategico per l’approvvigionamento dell’industria agroalimentare.

Le difficoltà riguardano l’andamento dell’offerta (superfici e produzioni in calo nel periodo 2015-2019), la forte concorrenza proveniente dalle produzioni extraeuropee e della redditività (il margine operativo per ettaro ha un trend negativo nel decennio 2009-2019, sebbene si riscontri una ripresa nell’ultimo quinquennio che può essere ricondotta anche agli effetti positivi del premio accoppiato condizionato ai contratti con l’industria di trasformazione e all’organizzazione dell’offerta tramite le Op). Di conseguenza, appare sensato e auspicabile il mantenimento del sostegno accoppiato, utilizzato anche da Spagna, Portogallo, Francia e Grecia nella precedente programmazione, che hanno concesso premi a ettaro superiori rispetto a quelli italiani. Il rafforzamento della produttività si rende necessario per contrastare il possibile aumento di importazioni di conserve di pomodoro (principalmente concentrato) da Cina e Stati Uniti e per garantire l’approvvigionamento alimentare dei cittadini Ue in qualsiasi situazione a prezzi accessibili, senza che questi subiscano eccessivamente le esternalità negative (come l’attuale conflitto tra Russia e Ucraina).

Al premio accoppiato al reddito per il pomodoro da industria è destinata una quota pari al 2% del finanziamento del sostegno accoppiato, equivalente a un plafond annuale di 10,4 milioni di euro e un pagamento stimato di 173 €/ha.

Il premio è concesso per ettaro ammissibile seminato e coltivato a pomodoro da trasformazione secondo le normali pratiche colturali e mantenuto in normali condizioni almeno fino alla maturazione piena del frutto ed impegnata in contratti di fornitura stipulati con un’industria di trasformazione del pomodoro per il tramite di un’organizzazione dei produttori riconosciuta. Il produttore allega alla domanda unica l’impegno di coltivazione in essere con l’organizzazione dei produttori a cui aderisce. I contratti di fornitura sono depositati a cura Op, presso l’organismo di coordinamento, con le modalità e i termini stabiliti dal medesimo organismo di coordinamento entro il termine ultimo di presentazione della domanda. I contratti di fornitura e le relative superfici impegnate dai singoli soci sono informatizzati a cura dell’Op di riferimento, secondo le modalità organizzative definite dall’organismo di coordinamento. Le colture che, a causa delle condizioni climatiche eccezionali riconosciute, non raggiungono la fase di maturazione piena del frutto sono ammissibili all’aiuto a condizione che le superfici in questione non siano utilizzate per altri scopi fino alla suddetta fase di crescita.

A partire dall’anno di domanda 2024, l’agricoltore che intende richiedere il sostegno accoppiato è tenuto ad utilizzare materiale di propagazione certificato, appartenente a varietà iscritte nei Registri delle Varietà o nel Catalogo Comune europeo, ferma restando la possibilità, per le aziende biologiche, di utilizzare sementi convenzionali qualora quelle in forma biologica non siano disponibili sul mercato.

Olio d’oliva

Il sistema oleicolo italiano presenta la necessità di rendere più stabile il reddito degli olivicoltori, senza che questo subisca eccessive oscillazioni, inoltre, la strategia nazionale punta ad incentivare coloro che desiderano aumentare l’incidenza delle produzioni soggette ai disciplinari europei della qualità come Dop e Igp. Questi obiettivi vengono perseguiti tramite l’attivazione di diversi strumenti, come il pagamento accoppiato alla superficie olivicola Ig ai sensi del Reg (Ue) n. 1151/2012. Il sostegno accoppiato mira al miglioramento della qualità, alla differenziazione della produzione e all’incremento della quota di produzione Ig sul totale.

Tale sostegno prevede premi agli ettari ammissibili coltivati ad oliveto che, nell’anno di domanda, inseriti nel sistema dei controlli per la produzione a degli oli di oliva denominazione di origine protetta o indicazione geografica protetta e la cui produzione è destinata alla trasformazione in olio di oliva certificato Dop o Igp. Per tale premio, rispetto alla programmazione 2014-2022 c’è una riduzione dei fondi disponibili per il sostegno accoppiato, da 61 milioni di euro attuali a 11,8 per il periodo 2023-2027, ovvero il 2,3% del sostegno accoppiato. Il pagamento stimato è 117 €/ha.

Il richiedente indica in domanda unica l’adesione al sistema dei controlli previsto per la relativa produzione Dop/Igp.

Gli organismi di controllo delle Dop/ Igp comunicano ad Agea le superfici inserite, nell’anno di domanda, nel sistema dei controlli, secondo i termini e le modalità organizzative definite dal medesimo organismo di coordinamento.

Qualora a causa di condizioni eccezionali avverse non si riesca a produrre olio certificato Dop o Igp, le superfici sono comunque riconosciute ammissibili purché siano state eseguite le pratiche colturali stabilite nel disciplinare.

Destinate il massimo delle risorse permesse dalle regole europee per sostenere le coltivazioni strategiche: ecco i fondi a disposizione per ognuna e le norme da rispettare per ottenere i premi a ettaro.

Gli ettari ammissibili devono essere coltivati ad agrumeto specializzato e inseriti nel sistema dei controlli per la produzione Dop o Igp oppure vincolati al conferimento a una Op

Per ottenere l’aiuto accoppiato i produttori di pomodoro da industria dovranno sottoscrivere contratti di fornitura con un’industria di trasformazione

Articolo di primo piano di Terra e Vita 5/2023

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L’Italia fa il pieno sull’aiuto accoppiato - Ultima modifica: 2023-02-14T09:39:05+01:00 da K4

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