Melicoltori a confronto dopo l'annata del grande gelo. A Varsavia, in Polonia, i produttori melicoli europei si sono infatti riuniti come di consueto in occasione del Prognosfruit per presentare e commentare le previsioni di produzioni di mele per la stagione entrante. Assomela, la società cooperativa che riunisce quasi 12mila soci era presente e nel suo sito (www.assomela.it) ha diffuso le prime stime per la stagione 2018.
In Europa si prevede un raccolto di mele in Europa di 12.611.000 tonnellate. Si stima dunque un recupero rispetto alla consistente perdita dello scorso anno, con un aumento del 3% sulla produzione media del triennio 2014-2016, al netto del 2017 che potrebbe essere fuorviante in termini percentuali.
Mele, la produzione prevista per il 2018 in Europa | |||
in migliaia di t | Diff% su 2014-16 | Diff % su 2017 | |
Polonia | 4480 | +14 | +56 |
Italia | 2200 | -6 | +29 |
Francia | 1502 | -3 | +5 |
Germania | 990 | -5 | +66 |
Ungheria | 728 | +13 | +37 |
Spagna | 473 | -4 | -1 |
Romania | 320 | -8 | +39 |
Grecia | 286 | +15 | +24 |
totale | 12611 | +3 | +36 |
Fonte Wapa |
Per i paesi colpiti pesantemente dalle gelate primaverili dello scorso anno c’è un riallineamento della produzione con quella media del triennio 2014-2016 con l’Austria, il paese più colpito, che torna ad un raccolto normale, così come Croazia ed Ungheria. Recupera largamente la Polonia, che stima un +14% rispetto al periodo 2014-2016. Tra i top ten, rispetto alla media del triennio 2014-2016 arretrano l'Italia (-6%), Francia (-3%), la Germania (-5%), il Portogallo (-7%), la Spagna (-4%). Con una primavera con temperature favorevoli e bassi livelli di piovosità, la fioritura è stata in generale molto buona.
L'effetto della siccità in Nord Europa
Alcuni paesi del centro e nord Europa sono stati colpiti da una siccità prolungata a cui solo le aziende dotate di moderni impianti di irrigazione hanno potuto parzialmente sopperire. La grandine, che pure aveva colpito ampie zone lo scorso anno, non sembra invece aver provocato particolari danni, per cui la quantità di frutti destinati alla trasformazione rientrerà ad un livello “fisiologico”.
Visto il clima particolarmente caldo in alcune aree d’Europa, il calibro medio in diversi paesi risulta tendenzialmente inferiore.
L’andamento varietale
In Europa la Gala dovrebbe raggiungere il record di produzione con 1,45 milioni di tonnellate, così come la Red Delicious con quasi 700mila ton. Abbastanza stabile è la produzione di Fuji mentre rispetto alla media del triennio 2014-2016 cala la Golden Delicious, per la quale, se si esclude lo scorso anno, ci si aspetta una produzione tra le più basse di sempre. Si conferma la crescita costante delle nuove varietà, che avanzano velocemente e si assestano per il 2018 a 307mila ton. Aumenta la produzione anche dei gruppi Pinova e Cripps Pink mentre la Granny Smith torna a livelli di produzione pre 2017
La situazione italiana
Per il nostro Paese si prevede una produzione stimata in 2.199.526 ton, in recupero rispetto a quella particolarmente scarsa dello scorso anno, ma in leggera riduzione (-6%) rispetto alla media 2014-2016.
L'effetto climatico produce risultati diversi tra le diverse regioni produttrici. Assomela registra infatti il recupero di Trentino e Alto Adige rispetto alle perdite dello scorso anno, attestandosi però al di sotto del pieno potenziale produttivo; cresce, invece, in maniera significativa il raccolto del Piemonte, guidato da nuovi meleti piantati in sostituzione del kiwi. Le altre regioni tornano a livelli produttivi paragonabili a quelli del 2016.
Riguardo alle varietà, si riassesta nel nostro Paese, pur perdendo forza rispetto al periodo precedente, la Golden Delicious (-16% sul 2014-2016), con una riduzione significativamente maggiore rispetto al quadro europeo. Le varietà Red Delicious (-3%) e Granny Smith (-5%) si avvicinano ai livelli produttivi della media 2014-2016, mentre la Fuji riduce più marcatamente la produzione (-7%). Abbastanza stabile la varietà Cripps Pink (+4 sul 2017, -6% sul 2016). Tra le varietà maggiori solo la Gala supera il volume medio di produzione del triennio 2014-2016 (+3%). Crescono ancora le altre varietà che includono in particolar modo le nuove varietà club (+61% sul triennio 2014-2016), che dimostrano l'interesse dei consumatori verso le nuove proposte dei consorzi italiani.
Raccolte al via
Secondo Assomela la raccolta piena inizierà regolarmente entro la metà di agosto con le varietà e nelle aree più precoci, in linea con le ultime stagioni. "Per ora i calibri sono nella norma, la qualità dei frutti ottima e non si segnala nessun problema fitosanitario specifico - aggiunge Assomela - Dal punto di vista organolettico e qualitativo la situazione al momento è giudicata molto buona. La grandine ha interessato aree piuttosto limitate, con danni leggeri, e tenuto conto dell’andamento climatico degli ultimi mesi si prevede che la quantità di mele da destinare alla trasformazione sarà certamente inferiore rispetto alla scorsa stagione e ritornerà su livelli normali, tra l’11 ed il 12% della produzione totale".
Sulla campagna commerciale in avvio possono pesare, secondo Assomela, elementi negativi e positivi. Tra i primi, il prolungamento della chiusura del mercato russo e l'instabilità economica e politica nei Paesi Nord Africani potrebbero influire sfavorevolmente sul corso della stagione 2018/2019. "L’Italia soffre -rimarca Assomela - non solo della perdita di mercati ormai consolidati (Egitto e Algeria su tutti), ma anche delle difficoltà la mancanza di protocolli fitosanitari bilaterali tra lo Stato esportatore e quello importatore. In questo contesto un maggiore impegno delle autorità dei singoli Stati e dell’Ue, costantemente richiamato da associazioni di tutti i Paesi ad a tutti i livelli, non solo è auspicabile, ma necessario".
Magazzini sgombri
Dall'altra parte, l’inizio della stagione commerciale 2018/2019 totalmente libero da mele della stagione precedente, potrebbe giocare a favore dell’annata entrante. Da considerare anche la progressiva maggiore disponibilità di varietà moderne ed apprezzate dal mercato ed il ruolo dell’industria di trasformazione, che potrebbe rappresentare una valvola di sfogo interessante per i frutti di bassa qualità.
Infine, stante la pressione interna nel bacino Europeo e il tasso di cambio sfavorevole per operatori di Paesi terzi, non si prevede un aumento dell'importazione da nazioni dell’Emisfero Sud, che nel 2017/2018, favorite dalla scarsa disponibilità di prodotto in Europa, erano invece leggermente riprese.
"In questo contesto - conclude Assomela - le aspettative per la stagione commerciale 2018/2019 restano ragionevolmente positive, soprattutto per i frutti di qualità e calibro superiore e per la forte organizzazione del sistema melicolo italiano, che rappresenta un fattore di competitività determinante, in particolare per guidare il processo di innovazione varietale e per l’esportazione".