Orgoglio senza pregiudizi

Nell'editoriale di Terra e Vita 30/2022 il ministro dell'Agricoltura uscente Stefano Patuanelli traccia un bilancio dei 18 mesi trascorsi al Mipaaf

In questi diciotto mesi ho avuto l’onore di guidare un ministero centrale nella dinamica economica e sociale del nostro Paese e di poter conoscere e apprezzare la vera passione di chi lavora la terra, di chi trasforma i prodotti, di chi consente agli italiani di portare in tavola cibo di qualità.

Ho cercato di integrare le scelte di politica agricola, alimentare e forestale per interpretare le principali esigenze di cui tutto il settore necessita, in una chiave sempre più innovativa, sostenibile e inclusiva, attraverso quella transizione ecologica che rappresenta il futuro dell’agroalimentare italiano.

Editoriale di Terra e Vita 30/2022

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Abbiamo certamente ottenuto alcuni risultati importanti: rafforzato le strutture produttive, cercato di far reggere il sistema anche in una fase complicatissima come il post Covid, per poi trovarci a dover subito dopo sostenere i nostri produttori di fronte alla guerra in Ucraina e a tutte le conseguenze che ne sono derivate, dall’aumento dei costi di produzione, in primis a causa delle gravi incidenze derivate dal costo dell’energia, alla mancanza di materie prime, ai fenomeni speculativi.

Grazie ai fondi del Pnrr abbiamo incardinato le riforme che permetteranno all’agricoltura di raggiungere obiettivi non più rinviabili e che toccano a fondo temi come la sostenibilità, la capacità di ridurre il consumo idrico, energetico e del suolo, ma anche integrare il lavoro con soluzioni più innovative e tecnologiche.

Abbiamo chiuso il Piano strategico nazionale, la road map dell’agricoltura italiana per i prossimi cinque anni. Abbiamo accompagnato tutte queste misure con un dialogo costante con le Regioni, con le associazioni di categoria, con l’Europa, così da poter attuare in maniera efficace gli interventi necessari. Occorre ancora lavorare molto sul tema del reddito, rendere l’agricoltura sempre più sostenibile, senza far pagare agli agricoltori un prezzo troppo alto, insistere sul mercato e sulla necessità di non creare solo volume ma anche valore.

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Proprio per questo mi sono battuto per portare avanti un lavoro concreto sulla promozione, sulla protezione delle denominazioni, sulla tutela della dieta mediterranea, contro ogni tipo di omologazione alimentare, e sull’etichettatura per difendere il diritto dei consumatori ad avere informazioni e non condizionamenti.

Tradizione e innovazione sono le parole chiave affinché le nostre produzioni siano protagoniste dello sviluppo dell’intero settore. È necessario investire nella formazione delle nuove generazioni: l’agricoltura non avrà futuro se non puntiamo sui giovani, su coloro che possono mettere a disposizione del settore competenze innovative senza voltare le spalle alla cultura e alle tradizioni.

Tra i provvedimenti che abbiamo messo a terra, sono orgoglioso di poter sottolineare che finalmente c’è una data certa per l’inizio della condizionalità sociale: il 1° gennaio 2023. E sono altrettanto soddisfatto di aver puntato sulla gestione del rischio, una misura che tutelerà il reddito di produttori e lavoratori di fronte a crisi climatiche sempre più frequenti.

La capacità di uno Stato si misura sulla capacità di investire, programmare e spendere le risorse nel migliore dei modi. Sicuramente non ho risolto tutti i problemi ma spero di aver dato un contributo per sostenere il nostro agroalimentare, certo che l’Italia nel mondo è presente soprattutto grazie alle proprie eccellenze alimentari. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che fanno i nostri produttori e continuare a tutelarli, ascoltarli e supportarli.


di Stefano Patuanelli
Ministro delle politiche agricole e forestali

Orgoglio senza pregiudizi - Ultima modifica: 2022-10-06T10:44:06+02:00 da K4

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