Più flessibilità nel nuovo decreto legge sul Coronavirus

Il decreto legge del 24 marzo garantisce le attività essenzali e stabilisce che le misure contro il coronavirus possano essere proposte dalle Regioni

Il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte
La filiera agricola e agroalimentare saranno sempre garantite. Le Regioni o il ministero della Salute potranno proporre misure che saranno più o meno stringenti a seconda del livello di emergenza, applicabili su parte o su tutto il territorio nazionale. Queste le novità del decreto legge varato il 24 marzo 2020 che aggiorna le misure sanitarie sul coronavirus.

Un nuovo provvedimento del Consiglio dei ministri ha aggiornato ieri le misure sanitarie per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 introducendo il concetto di discrezionalità. Resta prioritario garantire la continuità della filiera agricola e agroalimentare, come ha sottolineato in videoconferenza su You Tube il premier Giuseppe Conte.

Il presidente del Consiglio dei ministri ha rassicurato anche sullo sciopero progressivo minacciato ieri dei benzinai. Se attuato rischierebbe di paralizzare la logistica delle merci danneggiando gravemente anche la filiera agroalimentare. «Troveremo una soluzione - ha detto Conte - con la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli. Ma non possiamo consentire che si arrivi a un'interruzione di questo pubblico servizio».

Misure ripetibili più o meno restrittive

Il decreto legge varato su proposta del presidente Giuseppe Conte e del ministro della Salute, Roberto Speranza, e pubblicato il 25 marzo (DL_19_2020_COVID_GU_200325),  prevede che una o più misure possano essere adottate, su parte o su tutta l’Italia, per periodi della durata di non più trenta giorni, e che siano ripetibili e modificabili anche più volte fino  al 31 luglio 2020, data della fine dello stato di emergenza stabilita dal Consiglio dei ministri. Le misure potranno essere modulate ed essere più o meno restrittive in base all’andamento epidemiologico del virus e a seconda del livello di emergenza.

Misure regionali o nazionali

Le misure saranno introdotte con uno o più decreti del presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro della Salute o dei presidenti delle Regioni, nel caso in cui riguardino una o alcune specifiche regioni, o del presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nel caso interessino l’intero territorio nazionale. Il ministro della Salute potrà introdurre le misure di contenimento con proprie ordinanze.

 

Più flessibilità nel nuovo decreto legge sul Coronavirus - Ultima modifica: 2020-03-25T22:32:23+01:00 da Francesca Baccino

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