Favorire gli invasi aziendali per non disperdere le acque meteoriche

Invaso aziendale utilizzato per l'irrigazione
Il decreto siccità va in discussione al Senato nel bel mezzo dell’emergenza alluvioni. Tra le proposte di Giovanna Parmigiani di Confagricoltura alle Commissioni Ambiente e Agricoltura quella di considerare gli invasi aziendali come opere di edilizia libera, triplicando il volume massimo ammesso e comprendendo le loro superfici nelle aree da lasciare incolte per la condizionalità Pac

Il decreto siccità va in discussione al Senato proprio nel bel mezzo dell’emergenza per le alluvioni. Mettendo in evidenza l’esigenza di alcuni interventi correttivi. Ad esempio riguardo alla veloce realizzazione di invasi aziendali anche di piccole dimensioni che riescano a trattenere risorse idriche ormai concentrate in abbondanti precipitazioni spesso distruttive.

Giovanna Parmigiani, Confagricoltura

Alcune proposte migliorative, anche alla luce degli ultimi gravi eventi climatici in Emilia-Romagna, sono state infatti presentate da Giovanna Parmigiani, componente di Giunta di Confagricoltura, nel corso dell’audizione sul decreto-legge Siccità indetta in Senato, presso le due Commissioni Ambiente e Agricoltura.

Non solo emergenza, ma anche capacità di programmazione

«Oltre agli interventi d’emergenza – ha affermato Parmigiani - occorre avviare un piano di lungo periodo per mettere al sicuro produttività e qualità del sistema primario e che sappia gestire la captazione e la distribuzione delle acque meteoriche, sia con grandi invasi e dighe che con invasi di minori dimensioni, investendo in innovazione e ricerca».

Invasi aziendali da favorire

Per questo l’esponente di Confagricoltura giudica positive le semplificazioni delle procedure di realizzazione di opere idriche, che prevedono, tra l’altro, l’introduzione degli “invasi aziendali” come opere di “edilizia libera”. «Riguardo alle vasche di raccolta delle acque meteoriche - ha aggiunto - proponiamo di triplicare il volume massimo attuale e di ricomprendere gli spazi necessari alla loro realizzazione nel 4% di Superficie Agricola Utilizzata (Sau) da lasciare incolta, come previsto dalla Pac».

«Sono condivisibili anche le misure che semplificano l’utilizzo dei fanghi e lo smaltimento dei materiali derivanti dalla manutenzione degli invasi – ha aggiunto - e l’apertura al riutilizzo in ambito agricolo delle acque reflue con un’unica autorizzazione. Adesso è necessario fare un ulteriore passo e rendere sistemiche tali semplificazioni».

Ampliare la funzione di controllo del Commissario straordinario

I cambiamenti climatici impongono inoltre secondo Parmigiani una revisione delle procedure di controllo delle portate e dei volumi dei flussi d’acqua. Confagricoltura chiede perciò che il Commissario straordinario Nicola Dell'Acqua, al quale ribadisce piena disponibilità di collaborazione, svolga questo lavoro non solo sugli invasi artificiali, ma sull’intero percorso dei corsi d’acqua naturali superficiali.

Più flessibilità per le richieste di utilizzo irriguo

«Un’attenzione particolare deve essere riservata al deflusso ecologico e alle priorità d’uso dell’acqua per rendere il sistema adattabile all’imprevedibilità del clima». «La stessa flessibilità – ha sottolineato Parmigiani - deve essere applicata alle priorità d’uso per garantire la richiesta per utilizzo irriguo e la necessaria ricarica delle falde sotterranee: un aspetto molto importante se si pensa ai grandi fiumi che attraversano più regioni».

Infine, per il ruolo di raccordo tra territorio, Cabina di regia e Commissario svolto dagli Osservatori distrettuali, Confagricoltura ritiene fondamentale che gli stessi vengano integrati stabilmente e obbligatoriamente con le rappresentanze delle categorie economiche più interessate.

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Favorire gli invasi aziendali per non disperdere le acque meteoriche - Ultima modifica: 2023-05-10T13:33:59+02:00 da Lorenzo Tosi

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