Pnrr: «Raddoppiare a dieci miliardi le risorse per l’agricoltura»

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Ettore Prandini, presidente Coldiretti
È il monito lanciato dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini in occasione dell’assemblea nazionale della Confederazione svoltasi a Roma. Giudizi positivi sulla riforma dei contratti di lavoro inserita in manovra

Raddoppiare da cinque a dieci miliardi le risorse destinate all’agroalimentare nel Piano nazionale di ripresa e resilienza spostando fondi da altri comparti per evitare di perdere i finanziamenti dell’Europa. È la richiesta fatta al Governo dal presidente di Coldiretti Ettore Prandini in occasione dell’assemblea nazionale della confederazione svoltasi a Roma.

Prandini ha sottolineato che «l’agroalimentare è capace di assorbire le risorse di chi non riesce a spendere come dimostrano le domande presentate dalle nostre imprese sui bandi aperti, dalle filiere alle energie fino alla logistica. Proponiamo quindi di investire su tre grandi assi: innovazione con la robotica, droni e sensori per ottimizzare lavoro e produzioni; sovranità alimentare con le misure sui contratti di filiera, il piano invasi e sulla logistica; sovranità energetica con incentivi per il fotovoltaico sui tetti, l’agrivoltaico sospeso e per gli impianti di biogas e biometano, che stanno andando oltre i target previsti».

Coldiretti, finanziaria nel complesso positiva

Quanto alla finanziaria, il presidente della Coldiretti l’ha definita «nel complesso positiva». Secondo l’analisi della Coldiretti, ammonta a oltre 2 miliardi di euro il valore delle misure in manovra che impattano sull’agroalimentare italiano. Dall’esenzione Irpef all’azzeramento dei contributi per i giovani imprenditori agricoli, dal credito d'imposta esteso al primo trimestre 2023 contro il caro energia alle risorse per la sovranità alimentare, dal fondo per l’innovazione e la digitalizzazione, al contenimento dei cinghiali, fino ai buoni lavoro per semplificare le assunzioni di manodopera stagionale.

Bene la riforma dei contratti di lavoro

Proprio sulla riforma dei contratti di lavoro in agricoltura Prandini ha espresso la sua viva soddisfazione: «L’arrivo del nuovo sistema di prestazioni occasionali che sostituisce i vecchi voucher è importante perché introduce una rilevante semplificazione burocratica per salvare i raccolti e garantisce nuove opportunità di reddito in un momento particolarmente difficile per il Paese». Prandini ha ricordato che per la difficoltà di reperire manodopera nelle campagne, in netta controtendenza rispetto all’andamento generale, «sono crollate del 2,2% le ore lavorate in agricoltura nel terzo quadrimestre del 2022 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno».

«Si tratta — ha spiegato Prandini — di uno strumento flessibile, semplice ed economico per regolare i rapporti di lavoro occasionali. È una tipologia di rapporto in grado di completare il mercato del lavoro agricolo in quanto potranno accedervi pensionati, studenti, disoccupati e inoccupati, percettori di Naspi reddito di cittadinanza, ammortizzatori sociali e detenuti ammessi al lavoro all'esterno».

Flessibilità controllata

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Elvira Calderone

Come spiegato dal ministro del lavoro e delle politiche sociali, Elvira Calderone, è uno strumento «da utilizzare senza però abusarne, in agricoltura non può essere utilizzato per non più di 45 giorni annui. La volontà è di non destrutturare il mercato del lavoro. Si tratta di una flessibilità controllata».

Gesmundo: «Coldiretti aprirà una sede a Bruxelles sulle agromafie»

Vincenzo Gesmundo

Soddisfatto della manovra anche il segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo che, su tutte le misure, ha evidenziato i 285 milioni di euro destinati all’innovazione: «tema sul quale Coldiretti sta facendo una scommessa importante che riguarda le imprese con la digitalizzazione per un’agricoltura 4.0».

Gesmundo ha poi ribadito la necessità per Coldiretti di spostare il baricentro di azione anche nel luogo dove si prendono le scelte determinanti per la nostra agricoltura e, a tal riguardo, ha annunciato che la Confederazione aprirà una sezione dedicata alle politiche comunitarie della fondazione sulle agromafie a Bruxelles.

Siccità, agire e investire le parole d’ordine

Quanto all’urgenza di non trattare più la siccità come un’emergenza, Prandini ha sottolineato: «da anni abbiamo proposto un piano invasi per costruire bacini di accumulo nel Paese, per contrastare la siccità, dare acqua alle famiglie e agli agricoltori, produrre energia. È tempo di passare dai convegni ai cantieri e per farlo chiediamo al ministro degli Affari europei Raffaele Fitto di investire 1 miliardo di euro della nuova programmazione del Fondo di coesione su questo».

Fitto, durante i lavori dell'assemblea, ha reso noto che nelle prossime settimane sarà affrontata la questione del raccordo tra Pnrr, fondi coesione e fondo sviluppo e coesione.

Energia, superare il vincolo dell’autoconsumo

Il settore agricolo, ha sottolineato il presidente Coldiretti, può contribuire anche ad affrontare la crisi energetica con le misure parco agrisolare, agrifotovoltaico e biogas e biometano. «Sono oltre 9mila gli agricoltori e allevatori che – ha ricordato Prandini - hanno partecipato al primo bando del Parco agrisolare, per installare i pannelli fotovoltaici sui tetti delle cascine e delle stalle contribuendo all’indipendenza energetica del Paese. Bene quindi la volontà del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida di andare oltre il limite dell’autoconsumo con l’intervento previsto nel maxiemendamento alla legge di Bilancio».

Cibo sintetico, battaglia senza indugi

«Mi è dispiaciuto vedere il cambio di posizione di altre rappresentanze – ha affermato Prandini –. Coldiretti sul cibo sintetico non cambierà mai posizione. Abbiamo una faccia sola. Sarà una guerra costante e giornaliera, così da trascinare anche altri paesi su questo fronte».

Senza mezzi termini Gesmundo ha incalzato: «questo è un Paese che non permetterà mai che penetri il cibo sintetico, per una vicenda antropologica, sociale, morale e politica. Non permetteremo a quel gruppo di 25 persone che da sole hanno la metà della ricchezza del pianeta di impossessarsi dell’alimentazione».

Lollobrigida: filiere corte, cinghiali, Pnrr

Francesco Lollobrigida

«Dobbiamo lavorare sugli investimenti nelle filiere corte – ha affermato il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida – così da non essere più legati a stati autocratici».

In questa legge di Stabilità, ha proseguito il ministro, abbiamo lavorato su fattori di emergenza, ma «la siccità non può essere più considerata in questo modo». La soluzione è «meno dispersione idrica e maggiore capacità di accumulo dell’acqua, anche per produrre energia». L’obiettivo è «spendere bene i soldi del Pnrr, attraverso misure virtuose».

Infine per quanto riguarda l’emergenza cinghiali, Lollobrigida ha chiarito che «con la proposta della modifica dell’articolo 19 della legge 157/1992 non vogliamo aprire la caccia in città. Ma dobbiamo superare il problema della peste suina e l'unica soluzione è l'abbattimento selettivo, come conferma anche l'Ispra. Non si tratta di attività venatoria, ma dobbiamo salvaguardare la sanità pubblica e l’interesse anche economico di agricoltori e allevatori».

Pnrr: «Raddoppiare a dieci miliardi le risorse per l’agricoltura» - Ultima modifica: 2022-12-21T18:56:18+01:00 da Laura Saggio

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