Pomodoro da industria, speso quasi mezzo milione per l’innovazione

    pomodoro da industira
    L'organizzazione interprofessionale del pomodoro da industria del Nord Italia ha investito 615mila euro per migliorare la produzione della filiera. Di questi 485mila sono destinati ai Goi

    «Nell'ultimo anno sono stati generati interventi per un valore complessivo di 615mila euro a favore di tutta la filiera grazie all’operato dell’Organizzazione interprofessionale Oi Pomodoro da industria del Nord Italia».

    È questo il dato reso noto dal presidente dell’Oi Nord Italia Tiberio Rabboni in occasione del convegno di presentazione dei progetti e delle attività di sperimentazione, coordinati dall’Oi, tenutosi al Palazzo dell’Agricoltura di Piacenza.

    «L’Oi – commenta Rabboni – sta lavorando per dotare la filiera del pomodoro da industria di nuove conoscenze e di nuovi strumenti operativi utili a contrastare le fitopatie più insidiose e minimizzare i danni al comparto. A questo scopo siamo riusciti, nel corso del 2019, ad attivare, in collaborazione con altri partner, risorse pubbliche e private per un ammontare complessivo di 615mila euro a favore del miglioramento della produzione del pomodoro: 76mila per le prove varietali, 485mila per i gruppi operativi per l'innovazione "difesa dal ragnetto rosso" e "immagini satellitari", 3.500 per la distribuzione nei campi degli antagonisti del ragnetto e, a breve, un anticipo di 50mila euro dell'indennizzo regionale spettante agli agricoltori danneggiati nel 2019 dalla Ralstonia».

    pomodoro da industria
    La sala del convegno

    L'Oi investe in ricerca e innovazione

    Scendendo nel dettaglio l’Oi ha finanziato per 76mila euro il progetto delle prove varietali per incrementare la qualità e la resistenza della materia prima in collaborazione con Azienda agraria sperimentale Stuard e Sata a Parma e Piacenza e in collaborazione con Astra innovazione e sviluppo in provincia di Ferrara.

    L’OI inoltre ha investito 50mila euro nel progetto "Idra", il gruppo operativo per l’innovazione nato per contrastare la presenza del ragnetto rosso, l’acaro che minaccia il pomodoro, nell’ambito di un costo complessivo di 250mila euro, cofinanziato per il 70% dalla Regione Emilia-Romagna. Il progetto impegnerà, fino alla primavera del 2020, il Consorzio agrario Terrepadane (ente capofila), l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, Ainpo, il Centro di formazione, sperimentazione ed innovazione Tadini e 4 aziende agricole della provincia di Piacenza. Nell’ambito delle attività di contrasto al ragnetto rosso l’OI ha inoltre investito 3.500 euro anche per la sperimentazione della lotta biologica con l’utilizzo dei fitoseidi, acari predatori del ragnetto.

    Infine tra i progetti attivati dall’OI e cofinanziati al 70% dalla Regione, c’è il Gruppo Operativo per l'innovazione "monitoraggio dei campi di pomodoro con le immagini del satellite dell’Agenzia spaziale europea".

    L'occhio del satellite contro le malattie

    «In questo caso – spiega Rabboni - le immagini satellitari dei campi di pomodoro, opportunamente analizzate ed interpretate, permetteranno l'individuazione precoce di eventuali malattie delle piante, il monitoraggio dello sviluppo fenologico del pomodoro in relazione ai diversi andamenti climatici e la verifica delle superfici effettivamente coltivate. Tutte informazioni utili alla ottimizzazione della gestione agronomica e alle relazioni di filiera». Il Goi avrà una durata di 30 mesi (dal 1° marzo 2020 al 31 agosto 2022) e coinvolgerà diversi partner tra i quali Crpv (Centro ricerche produzioni vegetali); Università Cattolica del Sacro Cuore; Dinamica; Agronica, Citimap e sette industrie di trasformazione del pomodoro.

    Pomodoro da industria, speso quasi mezzo milione per l’innovazione - Ultima modifica: 2019-12-03T15:01:27+01:00 da Redazione Terra e Vita

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