«Sul fronte Xylella la Regione Puglia si è sempre battuta e si sta battendo con tutte le sue forze a tutela del territorio, sostenendo la ricerca, i monitoraggi e gli agricoltori». È con queste parole che il governatore regionale pugliese Michele Emiliano rivendica «il massimo impegno, ieri come oggi, nell’affrontare un evento nuovo, mai visto e vissuto da nessuno per dimensione e intensità del fenomeno». Il convegno di studi “Il ruolo della Regione Puglia nella gestione di Xylella fastidiosa: obiettivi, metodi e strategie”, in corso a Lecce, promosso e organizzato dalla stesa Regione con l’assessorato all’Agricoltura e Risorse agroalimentari mira a fare il punto su ciò che è stato fatto contro il temibile batterio da quarantena e quanto occorre cambiare nell'azione di contrasto.
Il monitoraggio dell'Arif
Il convegno, che sta presentando a tutto tondo lo stato attuale dell’arte sulla delicata questione Xylella, si è articolato in due sessioni. La prima, presieduta dall’assessore all’Agricoltura Leonardo di Gioia, presenta le “Azioni a regia diretta”, cioè le attività di monitoraggio svolte dall’Arif, le misure fitosanitarie predisposte dall’Osservatorio fitosanitario regionale, le azioni di supporto alle aziende colpite da Xylella messe a punto dal Dipartimento Agricoltura. «Non ci stiamo occupando solo di metodologie di monitoraggio e tecniche di contenimento, ma anche di sostegno reale agli agricoltori sotto forma di rinegoziazione dei mutui di investimento e di ripristino del potenziale produttivo con i nuovi impianti».
Le risposte della ricerca
La seconda sessione, “Cooperazione & sostegno alla ricerca”, presieduta dal direttore del Dipartimento Agricoltura, Gianluca Nardone, sta schiudendo nuove speranze alla soluzione del problema Xylella con la presentazione dei progetti selezionati e finanziati dalla Regione Puglia con i bandi per la ricerca con Codice A (6), B (4) e C (16) previsti dalla Deliberazione della Giunta regionale n. 1410 del 12/06/2015 “Linee guida per il parco della ricerca e sperimentazione finalizzata alla prevenzione e al contenimento del Complesso del disseccamento rapido dell’olivo”. A questi progetti sono seguiti i contributi offerti dalle Università di Bari e di Foggia per il monitoraggio e il controllo degli insetti vettori del batterio, del Crea-Unità di ricerca sulla frutticoltura per una possibile convivenza con il batterio, dove è ormai endemicamente presente, e dell’Istituto per la protezione sostenibile delle piante – Cnr di Bari per la ricerca di varietà tolleranti/resistenti al batterio.