Sempre più leasing per finanziare la meccanizzazione

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La quota del noleggio a lungo termine sul totale dei prestiti al settore primario ha raggiunto l’8%, un valore raddoppiato negli ultimi cinque anni

Da anni ormai si assiste al forte incremento dell’utilizzo del leasing come forma di finanziamento per l’acquisto di macchine e attrezzature agricole a scapito del tradizionale finanziamento di medio termine di origine e caratterizzazione bancaria.
In uno scenario di crescita cumulata comunque positiva del totale dei finanziamenti in agricoltura relativamente alla meccanizzazione (+5% costante da cinque anni secondo i dati della Banca d’Italia), il leasing, nella sua articolazione strumentale o finanziaria, assume sempre più rilevanza.

La penetrazione di mercato si giustifica anche per la notevole importanza delle forme agevolate di aiuto finanziario, come la Nuova Sabatini applicata al leasing, gli incentivi del main frame Agricoltura 4.0, o ancora, per l’apertura alla fruibilità del leasing nei Psr regionali.
In breve, identifichiamo il leasing finanziario come quello caratterizzato dal rapporto trilaterale fra fornitore del macchinario, locatore, ovvero colui che acquista il macchinario e lo cede al locatario e utilizzatore finale.

Quest’ultimo si impegna a pagare rate di rimborso corrispondenti al valore del bene, frazionate in relazione alla durata del ciclo di vita produttivo del bene. Alla fine del piano di ammortamento l’utilizzatore finale può riscattare il bene, rispetto a valori stabiliti in fase iniziale di contrattualizzazione.
Esiste tuttavia anche il leasing operativo, ovvero quella tipologia che prevede un rapporto bilaterale fra fornitore e utilizzatore finale. In estrema sintesi si tratta quindi di una formula affine al noleggio. Ci sono altre tipologie di leasing ma in questo contesto interessano i due appena descritti, dei quali è il primo quello più utilizzato nella meccanizzazione agricola.

Numeri importanti

Nel settore agricolo e in particolare riportando i dati della meccanizzazione agricola, grazie ai repertori statistici di Federunacoma e Assilea, possiamo valutare la significativa penetrazione degli strumenti di leasing, in particolare del leasing finanziario, rispetto al montante complessivo dei finanziamenti a medio termine.
I finanziamenti in leasing rispetto al totale dei prestiti bancari destinati al settore agricolo per acquisto di macchine e macchinari sono saliti all’8% del totale. Il valore è stimato in considerazione del totale complessivo dei finanziamenti per acquisto di beni strumentali, realizzazione strutture e conduzione agraria, escluso quindi compravendita di terreni, con i dati di centrale.

Per avere maggiore precisione è meglio quindi riferire i numeri assoluti. Il numero dei finanziamenti in leasing per macchine e attrezzature agricole, silvicole e della pesca è arrivato a superare le 14.500 unità, rispetto alle 6.700 del 2016. In termini di valori, il 2020 si attesta su 950 milioni di euro, rispetto ai 450 milioni del 2016.
Una progressione molto significativa agganciata alle dinamiche già evidenziate che sicuramente hanno contribuito al forte incremento: Legge Sabatini, Agricoltura 4.0, accoglimento leasing nei Psr.

I freni alla diffusione

Oggetto di interesse ulteriore è trovare altre motivazioni per la crescente, perché tale crescita è confermata anche con i dati provvisori del 2021, avanzata del leasing in un settore di mercato che finora aveva notevoli difficoltà a trovare ragioni per un sistematico utilizzo del leasing.

Notoriamente le caratteristiche contabili e quindi la connotazione della fiscalità passiva delle aziende agricole (ditte individuali e società semplici, ma anche Srl agricole per la parte degli ammortamenti fiscali), hanno rallentato l’utilizzo del leasing. L’impossibilità di recuperare l’Iva, dato il regime speciale agricolo, ha di fatto messo in secondo piano l’utilizzo per l’acquisto di beni strumentali, a favore delle forme di credito agrario propriamente finalizzate al servizio del settore.
Oltre al mancato vantaggio fiscale anche la poca conoscenza dello strumento ha per un lungo periodo ostacolato il suo diffondersi in un mercato molto orientato sul tradizionalismo anche in riferimento alle forme tecniche di intervento finanziario.

I motivi del successo

Se quindi si va alla ricerca di serie e fondate motivazioni per il crescente interesse al leasing è necessario comprendere come questi fattori limitanti siano stati di fatto calmierati e con quali approcci alternativi sia arrivato l’interesse per l’uso sempre più marcato di una forma di fatto alternativa al finanziamento bancario.
In prima approssimazione siamo a identificare le principali ragioni, alle quali, si presume, potranno essere aggiunte in via complementare altre evidenze, sempre che il trend continui a crescere con questo ritmo.

Identifichiamo i primi quattro: tassi, operatività, agevolazioni e fungibilità. In un periodo storico nel quale i tassi sono comunque bassi, ridotti veramente a poca cosa rispetto anche solo a un decennio fa, ricorrere al leasing o al finanziamento è parimenti vantaggioso. Questo stato di cose inibisce il vantaggio fiscale del recupero Iva, o comunque lo riduce al minimo.

L’operatività entra in scena riguardo al duplice vantaggio della tempistica e della facilità di valutazione. I leasing vengono accordati su base con tempistiche decisamente brevi, frutto del lavoro degli algoritmi alla base del calcolo del rating, su base stocastica di immediata fruizione. La valutazione pertanto è facilitata, con l’inclusione della controparte in griglie preconfezionate.
In conseguenza di ciò, senza entrare ulteriormente nei dettagli tecnici, qualsiasi finanziamento che prevede una fase istruttoria e delibera decisamente più lunga, perde di efficienza in conseguenza del leasing.
Le agevolazioni già due volte richiamate consentono poi di sfruttare vantaggi finanziari decisamente interessanti come il tasso zero, il recupero contributivo, il contributo in conto capitale.

Ultimo aspetto la fungibilità dello strumento. Siamo in presenza di utilizzo pieno rispetto al pagamento di canoni stabiliti in via contrattuale con possibilità di riscatto. Inoltre, da non sottovalutare la leva dell’anticipo, gestibile a discrezione, fino a divenire un vantaggio in ambito di strategia di utilizzo rispetto a liquidità a disposizione dell’azienda.

Sempre più leasing per finanziare la meccanizzazione - Ultima modifica: 2021-11-27T15:49:48+01:00 da Simone Martarello

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