Verso il recupero degli aiuti per la lotta all’Italian sounding

L’articolo 23 della legge di Bilancio li ha abrogati, ma la ministra Bellanova ha scritto ieri al collega del Mise, Patuanelli, sollecitando un chiarimento

Origin Italia
Si tratta di un errore riconosciuto dal Mise secondo Origin, l'associazione dei consorzi delle Indicazioni geografiche. Servono aiuti concreti, soprattutto in questa fase emergenziale causata dal Covid, come ha sottolineato il suo presidente, Cesare Baldrighi

Allarme quasi rientrato sulla cancellazione degli aiuti ai consorzi per la tutela dei prodotti di origine italiana contro i fenomeni legati all’Italian sounding, la falsa evocazione dell'origine italiana di prodotti.

Nell’articolo 23 del disegno di legge di Bilancio (di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023) erano scomparsi assieme alla stessa definizione di Italian sounding. Si è trattato di un «Un errore, prontamente riconosciuto dal ministero dello Sviluppo economico, secondo Origin (l’associazione italiana che raggruppa i consorzi delle Indicazioni geografiche) che induce a credere in un intervento di recupero dei fondi grazie anche all’intervento della ministra Bellanova che ieri ha inviato una lettera al collega dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, chiedendo di arrivare «presto a un chiarimento».

 «La lotta alle contraffazioni e al falso Made in Italy, deve rimanere una priorità. Un lavoro - ha fatto sapere Origin Italia - importante e molto oneroso che i Consorzi di tutela delle indicazioni geografiche stanno svolgendo con grande attenzione, e che deve essere riconosciuto anche in legge di Bilancio in termini di aiuti ai consorzi e alle organizzazioni di rappresentanza per la lotta all’Italian Sounding».

Bellanova: «Necessario difendere l'autenticità dell'agroalimentare italiano»

La ministra ha sottolineato «forti segnali di preoccupazione ricevuti riguardo agli effetti potenzialmente arrecati dall'articolo 23 del disegno di legge di Bilancio nella delicata materia della tutela e della protezione dei prodotti colpiti dal fenomeno dell'Italian sounding».

Bellanova
La ministra per le Politiche agricole, Teresa Bellanova

Si tratta,  scrive Bellanova, «di una iniziativa normativa che investe temi di reciproco e comune interesse, per le competenze che stiamo esercitando in difesa dell'originalità ed autenticità dei prodotti italiani, in uno dei settori trainanti dell'economia del Paese».

E ancora: «Con l'iniziativa del Patto per l'export, abbiamo condiviso e sottoscritto un programma di azioni comuni per raggiungere al meglio la finalità di rilanciare e promuovere, in un momento così delicato per l'economia italiana, l'export dei prodotti della filiera agroalimentare italiana e difenderli da fenomeni odiosi quali quelli della contraffazione e del cosiddetto italian sounding».

Baldrighi: «La lotta alle contraffazione deve rimanere una priorità»

Se infatti le Dop e Igp valgono 16,2 miliardi di euro, di cui 9 miliardi provenienti dall’export il valore del falso made in Italy agroalimentare è di 100 miliardi di euro.  «E’ necessaria una maggiore attenzione al comparto del sistema dei controlli – sottolinea il presidente di Origin Italia, Cesare Baldrighi –, per cui accogliamo positivamente la revisione di quell’articolo in quanto errato. Un sostegno ai Consorzi è infatti fondamentale, considerando gli investimenti attivati per l’attività di controllo e tutela giuridica in tutto il mondo per proteggere il Made in Italy, attraverso la protezione delle singole produzioni Ig».

Cesare Baldrighi, presidente OriGIn

«Servono aiuti concreti – specifica Origin Italia – attraverso misure ad hoc correlate agli investimenti di tutela e lotta all’Italian Sounding, che i Consorzi hanno già sostenuto con risorse completamente proprie. Sostegni quanto mai necessari in questa fase emergenziale causata dal Covid, in cui le Indicazioni Geografiche hanno dovuto fare i conti da marzo ad oggi, con le ripetute chiusure del canale Horeca in Italia e nel mondo e contrazione dei consumi».

«Origin Italia ricorda di tenere in considerazione - nelle correzioni all’art.23 del ddl bilancio – il ruolo ben definito dei Consorzi e ciò che per loro natura e per i grandi investimenti messi in campo, già svolgono».

A taroccare il cibo italiano – ha fatto sapere anche Coldiretti – sono soprattutto i Paesi emergenti o i più ricchi dalla Cina all Australia, dal Sud America agli Stati Uniti. Negli USA il 99% dei formaggi di tipo italiano sono “tarocchi” nonostante il nome richiami esplicitamente le specialità casearie più note del Belpaese, dalla Mozzarella alla Ricotta, dal Provolone all’Asiago, dal Pecorino Romano al Grana Padano, fino al Gorgonzola.

Verso il recupero degli aiuti per la lotta all’Italian sounding - Ultima modifica: 2020-11-23T19:18:38+01:00 da Francesca Baccino

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