La sostanza organica è una componente fondamentale per la fertilità dei terreni agrari, ma il suo tenore nei nostri terreni è in continua diminuzione (tab. 1 e fig. 1). Ciò è avvenuto e avviene a causa della scomparsa delle stalle aziendali, che hanno limitato la disponibilità di letame, per le lavorazioni profonde e ripetute che bruciano molta sostanza organica, per l’asporto di tutte le biomasse e i residui colturali dai campi, dovuta anche alla alimentazione degli onnipresenti biodigestori.
La sostanza organica deriva dai residui di origine animale e vegetale: dalla sua decomposizione si originano costituenti primari, non umici e costituenti secondari detti composti umici. Sono soprattutto questi ultimi che svolgono nel terreno funzioni significative di ordine fisico, nutrizionale e fisiologico.
Funzioni fisiche
La sostanza organica migliora la struttura del terreno e la sua porosità, perché contribuisce alla formazione di aggregati stabili; ciò riduce la gravità dei fenomeni di costipamento, limita l’incidenza dei fenomeni erosivi, accresce la capacità di ritenzione idrica nei terreni sciolti e la permeabilità nei terreni compatti.
Quindi in un terreno ben strutturato e dotato di colloidi organici vengono ridotti i rischi legati alla formazione di spesse croste superficiali, in particolare nei terreni limosi, e le crepe che si formano con la siccità nei terreni argillosi.
L’aumento della porosità totale influenza inoltre direttamente lo sviluppo radicale, facilitando la penetrazione delle radici e i movimenti dei liquidi e dei gas nel terreno. Un terreno con un buon tenore di sostanza organica è di colore più scuro e si riscalda più rapidamente in primavera, favorendo la crescita delle radici quando la temperatura è un fattore limitante.
Funzioni nutrizionali
La mineralizzazione della sostanza organica libera numerosi nutrienti (azoto, fosforo, potassio, ferro e microelementi). L’azoto organico viene reso disponibile con gradualità, con un rilascio equilibrato e costante, che riduce i pericoli di dilavamento e inquinamento degli acquiferi. La sostanza organica esplica una capacità di chelazione e di complessazione, che limita la mobilità dei metalli pesanti nel terreno ed incrementa la capacità di scambio cationico del terreno, aumentando la disponibilità dei cationi per le piante. La sostanza organica, inoltre, è in grado di realizzare legami con il fosforo del terreno che ne favoriscono l’assorbimento da parte delle radici delle piante.
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