Il 2017 sarà ricordato come l’anno del record nelle esportazioni del settore ortofrutticolo. Per la prima volta, infatti, è stata superata la soglia dei 5mld di euro (precisamente 5,1mld, +2,5% sul 2016). La quota maggiore dell’export è rappresentata dalla frutticoltura (3,7mld di euro), minore, ma sempre rilevante, la quota orticola (1,4mld di euro). Questi, i dati forniti dall’Ice -Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, nel corso della presentazione (svoltasi a Roma) di Macfrut 2018 in programma dal 9 all’11 maggio alla Fiera di Rimini.
Grazie a questi numeri, il settore ortofrutticolo nel 2017 si assesta al secondo posto come valore nell’intero settore agroalimentare italiano, dietro solo al vino (che ha registrato quota 6mld di euro di export). Secondo l’indagine presentata, i primi dieci paesi destinatari dei prodotti italiani sono tutti europei, con la Germania che assorbe quasi la metà dal prodotto (quota 42%, con un +5,8% sul 2016). Segue la Francia (quota 14% del totale, +9,5% sul 2016) e Austria (quota 8%). Il paese in cui si è registrata la migliore performance dell’export italiano nel 2017 è stato la Spagna (+12,8%), seguita dalla Polonia (+11,5%).
Per quanto riguarda la produzione, secondo il Cso (Centro servizi ortofrutticoli di Ferrara), nel 2017 sono state prodotte in totale circa 18,4mln di tonnellate di ortofrutta destinata al consumo fresco (compreso le patate). Nello specifico, oltre 6mln di tonnellate hanno riguardato la frutta fresca (-5% sul 2016); 9,5mln tonnellate gli ortaggi (+8% sul 2016), di cui circa 1,4mln di tonnellate di patate. Gli agrumi con circa 2,9mln di tonnellate sono saliti del 5% rispetto al 2016.
«Il futuro del settore ortofrutticolo italiano, confortato da questi dati, si deve giocare attraverso l’internazionalizzazione di tutta la filiera, prospettiva per la quale Ice consolida il proprio contributo anche negli anni a venire». Questo, il commento di Anna Flavia Pascarelli, dirigente area agroalimentare Ice, che ha poi sottolineato che il nostro Paese deve affrontare lo sforzo di aprirsi ai mercati più lontani, extra Ue.
Internazionalizzazione è la parola chiave della 35esima edizione che, come sottolinea Renzo Piraccini, presidente Macfrut «Sarà l’edizione della consacrazione di Macfrut quale vetrina internazionale dell’ortofrutta italiana nel mondo. Sono convinto che il futuro del settore ortofrutticolo passi da un aumento dell’export sui mercati internazionali. Il 94% dell’export va in Europa e solo il 6% è destinato ai paesi extra Ue, per questo rafforzeremo ancora di più il nostro impegno per collocare i prodotti made in Italy nei mercati lontani in cui le prospettive di crescita sono a doppia cifra».
A tal proposito Piraccini ricorda che sono state 20 le presentazioni internazionali, in quattro continenti, di Macfrut 2018, che si sono trasformate in altrettanti eventi promozionali della filiera ortofrutticola italiana. «Tutto questo si aggiunge – spiega Piraccini - a un quadro generale che vede l’incremento di buyer internazionali invitati, arrivati alla cifra record di 1.500 (solo quattro anni fa erano 250), con i quali gli espositori, attraverso la piattaforma multimediale b2b messa a loro disposizione, possono mettersi in connessione. Con Ice abbiamo trovato il giusto modo di fare business e impresa».
L’altra chiave di svolta e novità di Macfrut 2018 è rappresentata dalla filiera ortofrutticola italiana che fa sistema. A Macfrut si ritrovano, infatti, le principali organizzazioni del settore ortofrutticolo, dall’Aci (Associazione delle cooperative italiane) a Fruitimprese, da Italia Ortofrutta a Italmercati, da Fedagro Mercati ad Assosementi, da Cso Italy ad Assomela, da Coldiretti ad Anbi (Associazione delle Bonifiche Italiane). «E’ il risultato di un grande gioco di squadra - afferma Piraccini -. Oggi possiamo veramente affermare che Macfrut è rappresentativa di tutta la filiera ortofrutticola italiana».
Importante anche la capacità di fare sistema della rete fieristica regionale attraverso l’avvicinamento delle date di Macfrut e Cibus (in programma a Parma dal 7 al 10 maggio), che convoglieranno un maggior numero di visitatori. «Un risultato importante» così, lo ha definito Simona Caselli, assessore regionale all’agricoltura dell’Emilia-Romagna.
A Macfrut 2018, unica fiera di filiera in ambito internazionale, i settori espositivi saranno undici, in rappresentanza di tutti gli anelli del sistema: sementi; novità vegetali e vivaismo; tecnologie di campo; mezzi tecnici; produzione, commercio e distribuzione; biologico; macchinari e tecnologie del post raccolta; materiali e imballaggi di confezionamento; quarta gamma; logistica; servizi.
Ma Macfrut è anche la vetrina ideale per presentare nuovi progetti. Numerose le novità proposte nella tre giorni, tra queste, 15mila metri saranno dedicati all’area pre-raccolta -Macfrut Field Solution- in cui verranno presentate tutte le principali novità di settore. Evento di punta a valenza mondiale sarà il Tropical Fruit Congress (10-11 maggio), il primo summit europeo dedicato al mango e avocado, che vedrà la presenza dei principali produttori e importatori di queste due tipologie di frutti tropicali.
Riflettori puntati anche sul settore peschicolo a Macfrut. Il convegno promosso dal Cso insieme a Macfrut (in programma il giorno d’apertura), vedrà la presenza di esperti del settore dei grandi paesi produttori europei, in primis Italia, Spagna e Grecia. Le pesche e le nettarine, rappresentano per l’Italia uno dei principali prodotti frutticoli, con una produzione che si attesta su 1,3mln di tonnellate il nostro Paese si gioca il primato europeo con la Spagna.