2020 annus horribilis per l’ortofrutta, Apo Conerpo lo chiude limitando i danni

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    Nonostante gli effetti delle gelate che hanno falcidiato le produzioni frutticole, il bilancio chiude con una lieve flessione rispetto al 2019, sostenuto dalle buone performance di orticole e pomodoro da industria. Vernocchi confermato presidente

    Conferimenti in crescita rispetto al 2019 (+8,9%) ma grande carenza di prodotto destinato al mercato del fresco (-23%) con una contrazione del volume d'affari del 6%. Ottime performance delle orticole e del pomodoro da industria (+23,7% a volume) ma serie difficoltà per i frutticultori a causa degli enormi danni provocati da gelate, maculatura bruna e cimice asiatica con perdite tra il 90% e il 60% della frutta estiva. È un quadro complesso, quello dipinto dal bilancio 2020 di Apo Conerpo, la principale organizzazione europea di produttori di ortofrutta fresca con sede a Villanova di Castenaso (Bo) e che riunisce 50 cooperative e seimila soci in tutto il Paese, la maggior parte in Emilia-Romagna.

    I numeri della produzione 2020: drupacee choc

    Nel 2020 Apo Conerpo ha raggiunto un conferimento complessivo di 972.794 tonnellate (+8,9% rispetto al 2019 ma –2,6% sul 2018). Un parziale recupero rispetto al 2019, frutto di buone rese produttive per gli ortaggi, in particolare per il pomodoro da industria a cui si aggiungono il +40% delle cipolle, +39% dei fagiolini, +26% dei piselli e +11% delle patate. Scenario molto diverso quello della frutta.

    «Siamo in forte sofferenza – sottolinea il presidente Davide Vernocchi –. Tra cimice asiatica, maculatura bruna e gelate, non riusciamo più a produrre quantità sufficiente a garantire un reddito in campagna. Nel 2020 la produzione di frutta è scesa a266.944 tonnellate, -14% sul 2019 ma addirittura -30% sul 2018. E purtroppo il 2021 sarà ancora peggio». I dati rilevanti sono quelli delle drupacee, duramente colpite nel 2020: -92% per le albicocche, -83% per le nettarine, -79% per le susine, -55% per le pesche. Ma scarse sono state anche le produzioni di kaki e kiwi, -15/16% entrambi. In parallelo c'è stato un recupero nella produzione di pere, +59%, ma questo incremento è dovuto solo alla scarsissima produzione del 2019.

    L'impatto economico: contenuti i danni

    Lo scorso anno il volume di affari di Apo Conerpo è sceso a 653 milioni di euro (-6% sul 2019). «Il forte calo della produzione di frutta ha avuto un impatto notevole nel fatturato del gruppo – commenta Vernocchi – tuttavia registriamo alcuni elementi importanti. Per tutte le destinazioni dei prodotti dei nostri soci c'è stato un recupero dei prezzi medi unitari in vendita, dato che evidenzia l’efficacia dell’azione commerciale messa in campo dalle nostre business unit Alegra, Brio, Naturitalia, Opera e Valfrutta Fresco che hanno ottenuto buoni posizionamenti di prezzo contenendo il calo del volume d’affari a solo il 6%. Il loro lavoro sarà ancora più determinante quest’anno a fronte delle ridottissime disponibilità di prodotto per effetto delle gelate. Infine, nonostante le difficoltà del 2020, Apo Conerpo è riuscito comunque a erogare un ristorno di 240.000 euro ai soci».

    apo conerpoFondi mutualistici e strategie per il futuro

    In questo scenario complesso, Apo Conerpo ha attivato alcuni importanti filoni di intervento a sostegno delle aziende agricole socie. Uno strumento finanziario straordinario a favore delle aziende agricole socie, lo “Scac 2019”, per fornire ai produttori le risorse necessarie all’approvvigionamento dei mezzi tecnici e il fondo “Cmc 2020”, uno dei primi fondi mutualistici in Europa per sostenere i frutticultori colpiti dalla cimice asiatica. Parallelamente è stato varato il nuovo piano strategico pluriennale con obiettivi precisi e strategie definite per incrementare la redditività delle aziende agricole associate.

    «Il sistema Apo Conerpo, sia pur nelle evidenti difficoltà imposte dalla situazione, ha retto l’urto delle difficoltà – commenta Vernocchi –. Il 2020 è stato segnato da grandi criticità produttive, soprattutto per i frutticultori, ma ha visto Apo Conerpo scendere in campo in prima linea per cercare di tutelare la redditività dei produttori anche con strumenti coraggiosi e innovativi. Un anno di sfide affrontate con coraggio e determinazione ma anche con la forza della pianificazione, di un’organizzazione efficiente e compatta, ma soprattutto vicina alle aziende agricole anche portando sui tavoli istituzionali la voce di un modo che non si è fermato neppure nei giorni più bui. E che di fronte a un 2021 complesso, a seguito delle gelate in primis, è pronto, come sempre, a rimboccarsi le maniche e a cercare di ripartire».

    Potrebbe andare peggio...

    «Pensavamo che il 2019 fosse un anno quasi irripetibile in negativo – sottolinea Vernocchi – poi abbiamo avuto il 2020 dove abbiamo perso i fra il 60% e il 90% della produzione di drupacee. Ora se ne aggiunge un altro, il terzo consecutivo, con una produzione di frutta falcidiata dal gelo. Lo scenario e le prospettive che ci hanno lasciato le gelate di aprile sono estremamente difficili, ma abbiamo il dovere di reagire, con la massima determinazione e il massimo impegno. In primis investendo nella ricerca di soluzioni per difenderci dalla cimice, dalla maculatura, dai cambiamenti climatici. Diversi progetti sono già operativi ma non ci daranno risposte immediate. La scienza ha tempi spesso non compatibili con l’urgenza che il clima ci pone di fronte. Ed è per questo che occorrono investimenti che ci facciano guadagnare tempo come le risorse messe a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna per l’installazione di strumenti di difesa attiva contro le gelate».

    «L’obiettivo è chiaro – conclude il presidente – sostenere i produttori in attesa che la scienza ci consegni soluzioni efficaci o che vengano sviluppate nuove varietà più resistenti al clima, agli insetti, alle fitopatie. E lavorare per ottenere, in tempi brevi, una revisione degli strumenti legislativi che potrebbero rivelarsi cruciali, come la Legge 102, o di quelli assicurativi, da tempo inadatti. E ancora lavorare, come dimostrano importanti progetti in partenza per la Pera Igp dell’Emilia-Romagna, sul fronte dell’aggregazione per affrontare insieme i tanti problemi che, giorno dopo giorno ci si parano davanti. La sfida è imponente ma Apo Conerpo è pronto ad affrontarla».

    ortofrutta
    Davide Vernocchi

     Il nuovo cda, Vernocchi confermato presidente

    L’approvazione del bilancio 2020 ha visto il consiglio d'amministrazione di Apo Conerpo esprimersi per il rinnovo delle cariche: il nuovo Cda sarà composto da 18 membri, uno in più del precedente consiglio: «A titolo personale e di tutta la “squadra di governo” del gruppo – ha commentato Vernocchi riconfermato presidente insieme al vice Roberto Cera – sento di dover ringraziare i nostri soci per la piena riconferma per il prossimo mandato di tutte le cariche. I soci ci hanno onorato della loro rinnovata fiducia e faremo, come sempre, del nostro meglio per meritarla appieno. Il triennio che ci aspetta sarà molto complicato e saranno numerose le sfide che Apo Conerpo e tutte le sue componenti si troveranno ad affrontare, tra le quali dare risposte economiche efficaci alle aziende agricole associate, cercare di tutelare la loro redditività, proiettarle ogni giorno sempre più nel futuro».

    Ecco i componenti del nuovo cda: Adriano Aldrovandi, Davide Abbottoni, Vittorio Beccari, Aristide Castellari, Roberto Cera, Gabriele Cristofori, Raffaele Drei, Maurizio Gardini, Roberto Garuti, Vanni Girotti, Alberto Guerra, Giovanni Guglielmini, Pier Giorgio Lenzarini, Michele Mangolini, Massimo Passanti, Mario Ricci Maccarini, Aldo Rizzoglio, Davide Vernocchi.

    2020 annus horribilis per l’ortofrutta, Apo Conerpo lo chiude limitando i danni - Ultima modifica: 2021-07-13T15:09:14+02:00 da Redazione Terra e Vita

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