Cedro di Calabria, il Consorzio chiede di riavviare l’iter per la Dop

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    Gli studi condotti da dell’Università della Calabria (Unical) e dall’Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari di Bari hanno messo in evidenza il forte nesso di causalità tra la zona geografica vocata alla produzione del cedro, la qualità e le caratteristiche del prodotto

    Le ricerche condotte dal Laboratorio Quasiora del Dipartimento di Chimica e Tecnologie Chimiche dell’Università della Calabria (Unical) e dall’Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari di Bari, hanno permesso di definire il forte nesso di causalità tra la zona geografica vocata alla produzione del cedro, la qualità e le caratteristiche del prodotto. Ecco perché, a conclusione della comunicazione dei risultati degli studi sulla tracciabilità del cedro, il Consorzio del Cedro di Calabria ha riavviato l’iter per la domanda di registrazione del marchio Dop.

    Il forte legame con il territorio

    «Questi studi hanno confermato ciò che da sempre è riconosciuto da più parti, ovvero che esiste un legame imprescindibile e unico tra le aree di produzione e il frutto del cedro – fa sapere in una nota il presidente del consorzio Angelo Adduci –. Forti di tale legame e consapevoli che quello delle Ig è un sistema capace di andare oltre la mera salvaguardia dei territori, abbiamo presentato la richiesta di riavviare l'iter per l'iscrizione all'elenco dei prodotti tutelati all'assessore all'Agricoltura della Regione Calabria Gianluca Gallo e al direttore generale Giacomo Giovinazzo».

    La denominazione “Cedro Dop di Santa Maria del Cedro” si rifà alla storia moderna della cedricoltura iniziata nel 1939 grazie al lavoro profuso da don Francesco Gatto, parroco di Santa Maria del Cedro - un tempo Cipollina - e presidente della ex Cooperativa del Cedro Tuvcat. «Questo è un tributo all’opera lungimirante iniziata da don Gatto che si fece portavoce dei cedricoltori dell’Alto Tirreno Cosentino – ha precisato Adduci – facendone rispettare i diritti attraverso una serie di battaglie per la rivendicazione della cedricoltura, un tempo oggetto di speculazioni da parte dei commercianti che operavano fuori regione».

    La riunione durante la quale è stata avanzata la richiesta di avviare l'iter per l'ottenimento della Dop

    La Dop come strumento per creare valore

    Il riconoscimento del marchio Dop permetterà ai tanti coltivatori di offrire sul mercato una produzione dalle caratteristiche uniche e ricercate e di segnalarne al consumatore l’origine associata a delle specifiche modalità di produzione. La Dop favorirà l’aumento e la differenziazione dei prodotti sul mercato e l’equilibrio tra la domanda e l’offerta, rafforzando la capacità contrattuale dei piccoli produttori di “prodotti tipici di alta qualità”.

    «Questo è un importante passo per lo sviluppo del territorio, specialmente nelle aree rurali – ha concluso Adduci – perché punta a salvaguardarne l’identità ed il proseguimento delle tradizioni e delle attività culturali legate a questa importantissima risorsa calabrese».

    Cedro di Calabria, il Consorzio chiede di riavviare l’iter per la Dop - Ultima modifica: 2021-01-15T10:24:22+01:00 da Simone Martarello

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