Frutta e verdura, nel 2019 acquisti in calo del 3%

    biologico

    Dopo tre anni di aumento dal 2016 al 2018, nel 2019 gli italiani hanno tagliato gli acquisti di frutta e verdura. Lo scorso anno sono finiti nei carrelli della spesa circa a 8,5 miliardi di chili: -3% rispetto all’anno precedente. Volumi che fanno scendere il consumo individuale sotto la soglia minima di 400 grammi di frutta e verdure fresche raccomandato dal Consiglio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per una dieta sana. È quanto emerge da una proiezione Coldiretti sulla base dei dati Cso.

    Frutta e verdura: i bambini ne consumano poca

    A provocare il calo – precisa la Coldiretti – è stato il -4% della frutta ed il -2% della verdura nonostante il diffondersi di smoothies, frullati e centrifugati consumati al bar o a casa grazie alle nuove tecnologie. Un dato ancora più allarmante – denuncia Coldiretti – se si considera che a consumare meno frutta e verdura sono soprattutto i bambini e gli adolescenti, con quantità che sono addirittura sotto la metà del fabbisogno giornaliero, aumentando così i rischi legati all’obesità e alle malattie ad essa collegate.

    Le mele restano il frutto più consumato. Al secondo posto le arance, mentre tra gli ortaggi preferiti dagli italiani salgono sul podio nell’ordine patate, pomodori e insalate/indivie.

    Frutta e verdura, aumentano gli acquisti direttamente dai produttori

    In controtendenza rispetto al dato generale si registra un aumento degli acquisti direttamente dal produttore e nei mercati contadini, secondo un’analisi effettuata da Fondazione Campagna Amica nella rete di vendita diretta degli agricoltori. A spingere le vendite di frutta e verdura locali è soprattutto la garanzia della stagionalità e della maggiore genuinità e freschezza del prodotto che – spiega Coldiretti – non essendo soggetto a lunghi tempi di trasporto, dura di più e, conseguentemente, azzera gli sprechi, rispetto soprattutto a quello proveniente dall’estero, spesso anche di minore qualità.

    Infatti, in molti Paesi, dall’Africa al Sudamerica, è permesso l’uso di pesticidi pericolosi per la salute che sono vietati in Europa, senza dimenticare il fatto che le coltivazioni sono realizzate in condizioni di dumping sociale per il basso costo della manodopera.

    L'ortofrutta vale un quarto della Plv italiana

    La superficie italiana dedicata a frutteti e alle orticole supera un milione di ettari e vale oltre il 25% della produzione lorda vendibile agricola italiana. I punti di forza dell’ortofrutta italiana sono l’assortimento e la biodiversità, con il record di 107 prodotti ortofrutticoli Dop/Igp riconosciuti dall’Ue, la sicurezza, la qualità, la stagionalità che si esalta grazie allo sviluppo latitudinale e altitudinale dell’Italia, una caratteristica vincente per i prodotti ortofrutticoli del Belpaese.

    Frutta e verdura, nel 2019 acquisti in calo del 3% - Ultima modifica: 2020-01-25T18:01:22+01:00 da Redazione Terra e Vita

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