Grave danno per l’export di ortofrutta nazionale. «È come se – conferma Nazario Battelli, presidente di Ortofrutta Italia, l’Organizzazione interprofessionale del comparto ortofrutticolo – fosse scattato contemporaneamente lo sciopero di tutti gli autotrasportatori, e le conseguenze sono pesanti per le realtà nazionali che basano il proprio business sulla capacità di raggiungere i mercati più lontani».
Il personale dell’Agecontrol, la storica agenzia per i controlli in agricoltura su incarico dell’Agea, ha infatti deciso di bloccare la propria attività, un’agitazione deliberata nel corso di un’assemblea del personale del 30 ottobre 2018.
Soppressione a metà
Il motivo del blocco dei controlli è da attribuire al fatto che dal mese di maggio 2018, l’Agea che è l’azionista di maggioranza dell‘Agecontrol, non versa più il contributo obbligatorio per legge, che serve alla stessa agenzia per provvedere alle spese correnti e soprattutto al pagamento degli stipendi e delle indennità al personale dipendente che per la massima parte ha le funzioni di ispettori.
Il motivo della sospensione dei pagamenti da parte di Agea potrebbe essere attribuito alla legge di riforma varata proprio a maggio 2018 dal dimissionario Governo Gentiloni, che ha ristrutturato l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura e in tale ristrutturazione ha inserito anche la soppressione dell’Agecontrol.
Le Segreterie nazionali FAI CISL, FLAI CGIL, UILA UIL, UGL Agroalimentare hanno comunicato che la negazione del contributo, nonostante sia stato previsto nel bilancio dello Stato ed approvato - con il programma di attività – da parte di Agea lo scorso luglio, è destinato a creare notevoli disagi al settore agroalimentare.
I maggiori e più immediati danni al settore ortofrutticolo
«L'assemblea - prosegue la nota sindacale - ha evidenziato il danno sociale ed economico derivante dalla mancata erogazione dei contributi dovuti da Agea e dal conseguente e inevitabile blocco delle attività dell'Agecontrol relative alle importazioni e alle esportazioni dei prodotti ortofrutticoli freschi a causa del quale non verranno rilasciati i certificati prodromici alle attività doganali, creando non pochi problemi al mercato ortofrutticolo nazionale, a danno soprattutto delle aziende esportatrici e dei consumatori – nonché ai controlli in merito agli Enti Caritativi e alla Frutta nelle Scuole». «È evidente – commenta Battelli – che per un settore come quello ortofrutticolo, che produce e commercia merci altamente deperibili, bastano pochi giorni per produrre danni immensi: auspichiamo quindi rapide contromisure per questa crisi».
Effetti negativi anche sulla pesca
Oltre all’ortofrutta, un secondo settore a rischiare forti ripercussioni commerciali è quello della pesca, a causa dell'interruzione dei controlli di primo e secondo livello, di quelli ex post, del Fep e del Feamp (Fondi europei per la pesca), situazione che potrebbe produrre ulteriori correzioni finanziarie da parte della Comunità europea che andranno a gravare sul bilancio dello Stato.