«A fare ricerca applicata in Italia nel settore ortofrutticolo ormai sono rimaste poche realtà. La Fondazione ‘F.lli Navarra’ di Ferrara è una di questa». Luigi Fenati, 55 anni, è da settembre 2014 il presidente dell’ente estense (nominato, come da statuto, dal Provveditore agli studi) e mette subito in chiaro uno dei punti chiave del suo mandato (3 anni, rinnovabili per altri 3): «Siamo al servizio degli agricoltori e dei tecnici e per noi è motivo di soddisfazione quando veniamo a sapere che chi vuole partire con un nuovo impianto, spesso prima passa dal nostro frutteto dimostrativo di 22 ettari».
Dove al centro dell’attenzione ci sono pero (70% dell’attività) e melo (30%) e dove vengono valutati i sistemi di allevamento (è recente un confronto su melo fra cordone verticale, fusetto modificato, doppio asse e solaxe, ndr), i portainnesti e la risposta produttiva all’apporto dei diversi mezzi tecnici, agrofarmaci e concimi in primis».
Fenati cita un significativo esempio di possibile sviluppo della ricerca applicata: «Il mercato chiede ‘buone’ pere William: quest’anno ne è mancato un rilevante quantitativo. La William su franco abbiamo visto che è in grado di fornire eccellenti rese e qualità, ma per andare in produzione occorre troppo tempo e molti frutticoltori si allontanano. Siamo partiti con una ricerca, molto attesa, che ha l’obiettivo di ridurre sensibilmente questi tempi e di migliorare ulteriormente la qualità dei frutti». E, a proposito di pera, Fenati e la Navarra guardano con grande attenzione al prossimo appuntamento di Futurpera, a Ferrara nel novembre 2015.
Ma sono almeno altri due i punti su cui il presidente pone l’attenzione: scuola e università.
«La Fondazione – sottolinea –, per statuto, affianca l’Istituto tecnico agricolo ‘F.lli Navarra’, che è unito nel polo scolastico con l’istituto alberghiero ‘Vergani’ . Una sinergia, quella fra agricoltura e alimentazione, sulla quale stiamo lavorando, per una formazione integrata degli studenti e per valorizzare al meglio le competenze dei ragazzi».
E poi, il rapporto con l’università. «Il sistema accademico fatica a reperire spazi e a trovare occasioni per fare buona ricerca. La Fondazione sta portando avanti un rapporto con il Tecnopolo dell’Università di Ferrara, nello specifico con il Dipartimento di scienze della vita, particolarmente interessato alle scienze agrarie».
La chiusura di Fenati è una sorta di appello: «La ricerca e la sperimentazione in agricoltura, contrariamente a quanto si pensi, sono fondamentali. Ma costano molto. Davvero molto. Per un ente privato come la Fondazione Navarra si tratta di centinaia di migliaia di euro. Soldi faticosi da reperire. Occorre, vista la mancanza di qualsiasi forma di sostegno pubblico, che tutti siano consapevoli di ciò e del fatto che senza innovazione la frutticoltura non può essere competitivia. E, di conseguenza, non lo possono essere le tante imprese agricole del territorio».
Una Fondazione pro-agricoltori
Il frutteto dimostrativo di 22 ettari è un punto di riferimento nazionale