Dovrebbe arrivare a circa 120 milioni l’aumento dell’imponibile dell’operazione trasparenza su terreni agricoli e fabbricati rurali. 120 milioni. In una audizione che si è svolta nei giorni scorsi al Senato il direttore generale dell’Agenzia del Territorio, Gabriella Alemanno, ha infatti fornito dati dettagliati sui risultati dei controlli finalizzati ad adeguare le rendite dei terreni agricoli e stanare i fabbricati che hanno perso i requisiti della ruralità.
L’intervento è partito con la Finanziaria 2007, ma ha avuto un cammino complesso. L’aggiornamento dei dati relativi alle rendite catastali, in particolare, aveva provocato un’esplosione di proteste per la traduzione «libera» fatta dall'Agenzia del Territorio dei dati trasmessi dall’Agea.
Ora, dopo una serie di interventi di «calmieramento», la macchina sembra ormai rodata. Sui fabbricati rurali invece il 2008 è stato segnato dall’emergenza-Ici con la richiesta di pagamento anche per i fabbricati rurali. Una mina che Governo e Parlamento sono riusciti giusto in tempo a disinnescare e cancellare così i dubbi sulla dichiarazione 2009, ribadendo l'esenzione per fabbricati abitativi e strumentali in regola con i requisiti soggettivi e oggettivi che assicurano il mantenimento delle agevolazioni fiscali.
Ma vediamo nei dettagli quanto il Fisco conta di incassare. Con l’adeguamento delle qualità culturali catastali il reddito dominicale risulta incrementato di 55 milioni. Gli aggiornamenti – si legge nella relazione – «vengono effettuati oltre che attraverso dichiarazioni spontanee rese dai coltivatori, anche a mezzo di procedure automatizzate basate sulle dichiarazioni presentate dai soggetti richiedenti i contributi comunitari in campo agricolo».
L’Agenzia del Territorio rende noto che finora sono state aggiornate le informazioni di circa 7 milioni di particelle che hanno portato appunto i 55 milioni aggiuntivi. Piatto ricco anche per quanto riguarda la revisione del catasto dei fabbricati. L’incrocio delle banche dati di Agea e dell’Agenzia del Territorio, supportato dalle foto aeree ha portato a individuare 1.500.000 fabbricati sconosciuti al Catasto. L’operazione ha interessato il 70% dei Comuni italiani e l'Agenzia conta di completare la «mappatura» entro quest’anno.
La valenza fiscale – spiega comunque l’Agenzia del Territorio – potrà essere confermata solo quando saranno completate le verifiche. Ma le posizioni rilevate portano a un aumento della base imponibile di 55 milioni.
Un «incasso» importante arriva poi dai fabbricati rurali che hanno perso la qualifica. L’Agenzia aveva concesso a questa categoria di edifici che risultavano di proprietà di coltivatori che però non risultavano iscritti al Registro delle imprese più tempo per mettersi in regola. L’iscrizione alle Camere di commercio, come è noto, non è richiesta alle imprese entro i 7mila euro di fatturato.
Ma l’iscrizione risulta una delle nuove condizioni poste dalla Finanziaria 2007 per garantire il mantenimento dell esenzione fiscale. Dalla verifica risultano 800mila edifici non più rurali per una quota aggiuntiva di imponibile di 64 milioni di euro.