Dalle ore 9 del 28 marzo al via le domande per il nulla osta per i lavoratori stagionali. E' stato infatti pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 60 del 13 marzo scorso il Dpcm 13 febbraio 2017 “Programmazione transitoria dei flussi d’ingresso dei lavoratori non comunitari nel territorio dello Stato, per l’anno 2017”.
Il decreto prevede l’ingresso di lavoratori extracomunitari e in specie di:
- 17.000 cittadini stranieri per motivi di lavoro subordinato stagionale;
- 13.850 cittadini stranieri per motivi di lavoro subordinato non stagionale e di lavoro autonomo.
Il Dpcm contempla una quota (pari a 5.750 unità) utile per consentire la conversione dei permessi di soggiorno stagionali in permessi di soggiorno per lavoro subordinato.
Nulla cambia rispetto alle modalità di compilazione e presentazione delle richieste telematiche di nulla osta al lavoro che pertanto sono quelle già previste negli anni scorsi.
I termini di presentazione delle domande sono:
- domande di nulla osta per lavoro non stagionale e autonomo precompilate:
invio dalle ore 9:00 del 20 marzo (settimo giorno successivo alla data di pubblicazione in G.U. del Dpcm) e fino al 31/12/2017;
- domande di nulla osta per lavoro stagionale:
invio dalle ore 9:00 del 28 marzo (quindicesimo giorno successivo alla data di pubblicazione in G.U. del Dpcm) e fino al 31/12/2017.
Inoltre con circolare n. 6 del 22 marzo la Direzione Generale Immigrazione del Ministero del Lavoro ha individuato la ripartizione territoriale, per motivi di lavoro stagionale nell'anno 2017, delle quote di ingresso. Sulla base del nuovo decreto, che rende visibilmente conto del calo nel fabbisogno di manodopera e della costante riduzione dei contratti di soggiorno stipulati, il ministero ha attribuito 11.626 quote per motivi di lavoro stagionale e 841 quote per nullaosta pluriennali; rimangono da assegnare, in momenti successivi, 5.374 quote per lavoro stagionale e 1.159 per nullaosta pluriennali.
Regione per regione i relativi flussi:
- Abruzzo 180 stagionali e 25 stagionali pluriennali;
- Basilicata 175stagionali e 5stagionali pluriennali;
- Calabria 260 stagionali e 16 stagionali pluriennali
- Campania 595 stagionali e 30 stagionali pluriennali
- Emilia Romagna 1321 stagionali e 130 stagionali pluriennali
- Friuli Venezia Giulia 250 stagionali e 50 stagionali pluriennali
- Lazio 1165 stagionali e 20 stagionali pluriennali
- Liguria 136 stagionali e 5 stagionali pluriennali
- Lombardia 179 stagionali e 5 stagionali pluriennali
- Marche 155 stagionali e 15 stagionali pluriennali
- Molise 170 stagionali e 0 stagionali pluriennali
- Piemonte 1585 stagionali e 10 stagionali pluriennali
- Puglia 1140 stagionali e 10 stagionali pluriennali
- Sardegna 73 stagionali e 7 stagionali pluriennali
- Sicilia 72 stagionali e 0 stagionali pluriennali
- Toscana 443 stagionali e 20 stagionali pluriennali
- Provincia Autonoma Bolzano 400 stagionali e 50 stagionali pluriennali
- Provincia Autonoma Trento 1500 stagionali e 100 stagionali pluriennali
- Valle D’Aosta 25 stagionali e 3 stagionali pluriennali
- Umbria 200 stagionali e 0 stagionali pluriennali
- Veneto 761 stagionali e 340 stagionali pluriennali.
Il decreto prevede poi i riparti per ogni provincia.