Gli Isa – Indici Sintetici di Affidabilità fiscale - sono un nuovo strumento in mano al fisco per verificare l’affidabilità fiscale dei contribuenti. Il principio che il fisco abbia dei metodi per analizzare i contribuenti è del tutto legittimo e corretto. Corretto ancor di più se come previsto dalla norma lo scopo è quello premiale e cioè di dare dei vantaggi al contribuente affidabile. Lo strumento però con il quale si opera deve essere quanto mai preciso e affidabile altrimenti il risultato è che genera solo perdite di tempo per gli uffici e per i contribuenti con il solo risultato di far diminuire la fiducia nella pubblica amministrazione da parte del contribuente.
Stessi dati degli studi di settore
I dati richiesti dagli Isa sono gli stessi richiesti dagli studi di settore: localizzazione e dimensioni della struttura produttiva, dati dei personale e della forza lavoro utilizzata, dati specifici caratterizzanti di ogni attività, conto economico riclassificato in uno speciale schema. Sono esonerati dagli Isa comunque tutti i soggetti che hanno ricavi superiori a 5.164.569 € e tutti i soggetti che determinano la tassazione con criteri forfettari.
Gli Isa sono stati applicati frettolosamente e nonostante le proroghe concesse e gli sforzi di tutti i settori coinvolti vediamo che i primi risultati sono abbastanza deludenti. Chi scrive fa parte della Commissione di esperti prevista dal comma 9-bis del dl 50/2017 convertito con mod. nella Legge 96/2017.
Una scarsa rispondenza alla realtà
Deludenti perché ? Perché l’analisi degli elementi parte del dato contenuto negli studi di settore e quindi dove gli studi di settore sono stati ben ponderati l’algoritmo Isa da risultati eccellenti anche tenuto conto che opera su studi di settore disponibili di diversi anni. Ma dove gli studi avevano già alcuni problemi gli Isa amplificano solo il risultato di non rispondenza alla realtà.
Per non parlare poi degli Isa varati sui Parametri ove manca proprio un collegamento sinergico. In agricoltura per esempio dove spesso c’è un unico raccolto il costo per personale deve essere computato nel costo del venduto altrimenti possiamo avere un costo del venduto negativo.
La formula rimanenze iniziali più acquisti e costi diretti non da’ il costo del venduto se non si aggiunge anche parte del costo delle retribuzioni. Il risultato è che viene costo del venduto negativo gli Isa danno errore bloccante e non si va avanti. Tra i 175 modelli presentati nel 2019 e applicabili sulla dichiarazioni 2018 ci sono diversi studi che andavano bene o per i quali sono già stati inseriti correttivi ma non mancano situazioni fuori controllo.
Nel mondo agricolo
Vediamo che è successo nel comparto agricolo: per il settore sono stati emanati due indici AA01S e AA02S. Il primo per le produzioni agricole dei terreni la silvicoltura e l’utilizzo di aree forestali, il secondo per la produzione di animali, caccia e servizi connessi.
Per fortuna che la gran parte dei contribuenti agricoli sono persone fisiche, società di persone che applicano la tassazione in base alle rendite catastali e quindi sono esclusi da questa normativa. Quelli che però hanno optato per la determinazione del reddito nei modi ordinari per intendersi ricavi-costi debbono riempire obbligatoriamente gli Isa.
Lo stesso comportamento lo dovranno tenere anche le società agricole a responsabilità limitata, le cooperative e gli enti che avendo i requisiti di legge determinano il loro reddito in base alla rendita catastali indicheranno nelle cause di esclusione dagli Isa in RF1 la causale “5” e proseguiranno la dichiarazione senza riempire la parte degli Isa.
Per società per azioni e in accomandita per azioni invece dovranno sempre riempire gli Isa.
Per quanto riguarda le attività connesse, anche per esse vige la stessa regola: se si determina forfettariamente il reddito non si deve riempire niente altrimenti vi dovrà utilizzare il modello Isa ivi previsto.
Servono rapidamente delle correzioni
Posso assicurare che sia la Commissione che l’Agenzia delle entrate (con SoGei e Sose) stanno lavorando per correggere lo strumento, ma a mio avviso serve comunque un intervento legislativo che blocchi ogni attività dell’Agenzia su questi dati fintanto non si sia raggiunto un grado di affidabilità maggiore.