Caa, punti di riferimento per la Pac
Gli aiuti al reddito previsti e disciplinati dalla Pac costituiscono ormai una delle voci fondamentali del bilancio aziendale dell’imprenditore agricolo proprio per la loro specifica funzione riportata dalla stessa regolamentazione comunitaria.
I tempi di pagamento sono fissati dalla stessa regolamentazione comunitaria secondo scadenze che tengono conto della necessità di consentire la chiusura dei bilanci aziendale conteggiando gli aiuti ricevuti. In ogni caso tutti i termini di pagamento per gli aiuti Pac e per altre misure specifiche non superano mai i 12 mesi dal momento della presentazione della domanda ovvero di realizzazione delle azioni. Allo stesso modo quasi tutti i regimi di aiuto, come possono essere le misure di sostegno dell’Ocm vino (reimpianto vigneti, ristrutturazione vigneti, vendemmia verde, investimenti, promozione dei vini all’estero) prevedono la possibilità di ottenere pagamenti anticipati dietro presentazione di una cauzione a titolo di garanzia che le azioni previste e per le quali è stato richiesto e concesso il contributo verranno realizzate in maniera conforme a quanto approvato e nei termini previsti.
Ovviamente il sistema di erogazione degli aiuti è molto complesso e articolato per cui non sempre tutto fila per il verso giusto per cui l’imprenditore agricolo può essere preso da un grande sconforto se l’erogazione di un aiuto non avviene ovvero avviene con troppo ritardo o in misura parziale rispetto a quanto era nelle legittime attese in base alla domanda presenta.
Non sempre le doglianze possono essere attribuite genericamente agli organismi pagatori in quanto per fare ciò occorre conoscere con esattezza quale è la legittima aspettativa e ciò non è difficile in quanto la Pubblica amministrazione gestisce tali rapporti con una trasparenza di gran lunga superiore a quella di qualche decennio addietro.
Quasi tutti gli imprenditori agricoli alla pari di quasi tutti i contribuenti fiscali si avvalgono per i loro rapporti con l’Amministrazione rispettivamente dei Centri di Assistenza agricola (Caa) e dei Centri di Assistenza fiscale (Caf).
L’imprenditore agricolo quindi, in questo periodo di crisi, farà bene a recarsi al Caa al quale ha conferito mandato per la gestione del suo fascicolo aziendale e per l’assistenza nella presentazione delle domande e gestione delle eventuali anomalie rilevate dagli organi di controllo.
Occorre subito precisare che la scelta di un Caa non è una scelta di fede religiosa per cui il passaggio da un Caa a un altro non comporta atti di abiura e conversioni, ma solo una disdetta del precedente mandato e un nuovo mandato, il tutto secondo termini e modalità che vengono già precisate al momento dell’affidamento del mandato.