L’alimentazione è una scelta fondamentale, che incide sia sulla nostra salute sia su quella del pianeta. Negli ultimi anni, le tendenze globali in questo settore hanno messo al centro salute, benessere e sostenibilità. Non sono solo i legislatori a promuovere la transizione verso sistemi agroalimentari più sostenibili, limitando l’uso di fitofarmaci e migliorando l’efficienza dei fertilizzanti, ma anche i consumatori. Sempre più consapevoli, prestano attenzione al modo in cui gli alimenti vengono prodotti e all’impatto che queste produzioni hanno sull’ambiente.
Uno studio sulla concimazione organo-minerale Unimer
Unimer, azienda italiana leader nella produzione di fertilizzanti ad elevata compatibilità ambientale, da sempre punta a coniugare qualità ed efficacia dei propri prodotti con un alto livello di sostenibilità. A conferma di questo impegno, lo studio Lca (Life Cycle Assessment) sui suoi concimi organo-minerali ha evidenziato performance ambientali superiori rispetto ai fertilizzanti minerali. Questo risultato si deve sia all’efficienza nutrizionale, che permette di ridurre le unità fertilizzanti distribuite, sia alla capacità dei concimi di migliorare la fertilità.
Le esigenze del grano
Il grano, il cereale più coltivato in Italia su oltre 1.800.000 ettari (dati Istat 2023), richiede una tecnica di concimazione accurata per ottenere alte performance produttive e qualitative. Una concimazione non ottimale può comportare rischi ambientali: un eccesso di fertilizzante, oltre a essere un costo aggiuntivo per l’agricoltore, può causare rilasci di elementi nutritivi nell’ambiente. Al contrario, dosaggi insufficienti possono ridurre le rese e compromettere la fertilità del suolo nel lungo termine. Per ottenere risultati eccellenti e garantire la sostenibilità della coltivazione del grano, è essenziale gestire la fertilizzazione in modo ottimale.
Le prove agronomiche di Unimer
Con l’obiettivo di valutare l’efficacia agronomica dei suoi fertilizzanti e ottimizzare l’uso dei nutrienti, Unimer ha condotto prove pluriennali di concimazione in collaborazione con Horta, azienda specializzata nel trasferimento di innovazioni dal mondo della ricerca all’agricoltura. Le prove sono state realizzate in due aree con diverse condizioni climatiche e del suolo: Ravenna e Foggia.
Il confronto è stato fatto tra la concimazione organo-minerale di Unimer e quella tradizionale a base di fertilizzanti minerali. Per dimostrare la maggior efficienza dei fertilizzanti organo-minerali, le prove sono state condotte dimezzando la quantità di fosforo apportata in presemina e riducendo del 30% la dose di azoto, distribuito in entrambe le località con un unico intervento, tra fine accestimento e inizio levata, rispetto alle due distribuzioni dei concimi minerali (a inizio levata e in botticella tipiche del nord Italia e in fase di accestimento e levata nelle regioni meridionali). I risultati di cinque anni di sperimentazione hanno mostrato che la concimazione organo-minerale di Unimer ha garantito rese paragonabili, e in alcuni casi superiori, a quelle ottenute con i fertilizzanti minerali (fig. 1), offrendo inoltre numerosi vantaggi gestionali per le aziende agricole.
Elevata efficienza
Questi risultati acquisiscono ancora più valore se considerati nel contesto delle condizioni meteorologiche registrate tra ottobre e aprile negli ultimi anni. Rispetto alle medie storiche (tab. 1), si sono alternate stagioni particolarmente siccitose ad altre molto piovose. Queste condizioni avrebbero potuto influire negativamente sull’efficienza dei fertilizzanti, soprattutto sull’azoto, che può essere perso per lisciviazione in periodi di forti piogge o per volatilizzazione quando la concimazione avviene in assenza di precipitazioni.
Tab. 1 - Analisi pluviometrica storica | |||||||
Località | Media pluviometrica storica (periodo ottobre-aprile)* |
2018-19 | 2019-20 | 2020-21 | 2021-22 | 2022-23 | 2023-24 |
Ravenna | 379 | 382 | 439 | 312 | 314 | 385 | |
Foggia | 372 | 299 | 435 | 378 | 316 | 241 | |
*Per Foggia dal 1951 al 2000, per Ravenna dal 1961 al 2000 |
I dati raccolti mostrano che le tesi concimate con i prodotti Unimer hanno ottenuto un indice Nue (Nitrogen Use Efficiency) significativamente più alto rispetto ai fertilizzanti minerali, sia a Ravenna che a Foggia (fig. 2). L’indice Nue misura l’efficacia della concimazione, esprimendo il rapporto tra la quantità di granella prodotta e la quantità di azoto applicato: un’efficienza maggiore si traduce in minori perdite e quindi in un impatto positivo sulla sostenibilità ambientale. L’uso di fertilizzanti organo-minerali ha garantito risultati produttivi elevati e standard qualitativi altrettanto alti. Questo è reso possibile dal loro contenuto di sostanza organica umificata, che protegge la componente minerale del fertilizzante, rendendolo più efficiente e sostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico.
La sperimentazione
Le prove sono state condotte nelle sedi operative di Horta a Ravenna e Foggia. A Ravenna, le sperimentazioni si sono svolte dal 2019 al 2023 sulla varietà di grano duro Levante, mentre a Foggia si sono estese dal 2020 al 2024 sulla varietà Antalis. I terreni utilizzati presentavano caratteristiche diverse: a Ravenna erano franco-limosi, con un contenuto medio di sostanza organica pari all’1,5% e di azoto totale pari all’1‰; a Foggia, invece, erano limoso-argillosi, con un contenuto medio di sostanza organica del 2% e di azoto totale dell’1,1‰.
Le prove si sono svolte su parcelle di 3x8 metri, con uno schema a blocchi randomizzati e quattro ripetizioni. Le concimazioni sono state effettuate a mano, la raccolta con una mietitrebbia parcellare.
La concimazione
Per la concimazione minerale, sia a Ravenna che a Foggia, è stato utilizzato fosfato biammonico in presemina. A Ravenna, in copertura, si è usata urea a inizio levata e nitrato ammonico in fase di botticella. A Foggia, invece, l’urea è stata applicata sia durante l’accestimento che a inizio levata. Per le tesi Unimer, in entrambe le località sono stati usati due trattamenti:
- Tesi 1: concimazione presemina con Spiga d’Oro NP (Ca) 8-18 (8) e Super Azotek N32 a fine accestimento.
- Tesi 2: Winner NP Mg 11-25 (2) in presemina e Super Azotek N32 a fine accestimento.
Le dosi di fertilizzante sono state calcolate in base alle specificità del terreno, alla coltura precedente e al potenziale produttivo delle due località, come riportato in tab. 2.
Tab. 2 - Fertilizzanti apportati, dosaggi ed epoca di distribuzione | ||||||||
Totale | Pre semina | Copertura (solo azoto) | ||||||
Tesi | Descrizione | Azoto Kg N/ha |
Fosforo Kg P2O5/ha |
Fosforo | Azoto | Fine acc.-Levata | Botticella | |
Suddivisione % degli apporti | ||||||||
Ravenna | MINERALE | DAP + UREA + NA | 168 | 90 | 100 | 25 | 50 | 25 |
UNIMER 1 | SPIGA D’ORO + SUPER AZOTEK N32 | 117 | 40 | 100 | 15 | 85 | 0 | |
UNIMER 2 | WINNER + SUPER AZOTEK N32 | 117 | 50 | 100 | 20 | 80 | 0 | |
Foggia | MINERALE | DAP + UREA + NA | 100 | 70 | 100 | 20 | 25 | 55 |
UNIMER 1 | SPIGA D’ORO + SUPER AZOTEK N32 | 70 | 32 | 100 | 20 | 80 | 0 | |
UNIMER 2 | WINNER + SUPER AZOTEK N32 | 70 | 40 | 100 | 25 | 75 | 0 |
Durante le prove, è stata garantita una protezione completa contro patogeni, insetti e malerbe, in modo da evitare che interferenze esterne potessero influenzare la valutazione dell’efficienza dei fertilizzanti oggetto di studio.
I fertilizzanti oggetto della prova
Per la concimazione presemina sono stati utilizzati Winner NP (Mg) 11-25 (2) e Spiga d’oro NP (Ca) 8-18 (8), che si caratterizza per un significativo contenuto di azoto organico e calcio. L’elevato contenuto di acidi umici e fulvici, oltre a garantire un effetto biostimolante sull’apparato radicale, consente di proteggere il fosforo riducendo la retrogradazione a forme insolubili e rendendolo maggiormente disponibile per le esigenze nutritive delle piante.
Super Azotek N32 è un concime organo-minerale ad alto contenuto di azoto, combinato in tre forme differenti (organico, ureico inibito con Nbpt e ureico). Questa combinazione garantisce una nutrizione azotata ottimale per l’intero ciclo di crescita della pianta. La matrice organica umificata prolunga la disponibilità dell’azoto e riduce efficacemente le perdite per lisciviazione e volatilizzazione. Il concime contiene anche un’elevata quantità di zolfo, fondamentale per la sintesi proteica, che agisce sinergicamente con l’azoto migliorando il contenuto proteico del grano.