Salvare le api, ma prima gli apicoltori

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In occasione della giornata mondiale delle api è stato ribadito l’obiettivo di salvaguardia di questi importanti impollinatori sottolineando anche la centralità dell’apicoltore e del consumatore

Il 20 maggio, alla vigilia della Giornata Mondiale della Biodiversità (22 maggio), si è celebrata la Giornata Mondiale delle Api, istituita dall’Onu il 20 dicembre 2017 per riflettere sull’importanza di questi preziosi insetti, riconoscendo loro il valore intrinseco di custodi della biodiversità. Le api da miele, assieme ad api selvatiche, sirfidi, farfalle ed altri insetti, sono considerate gli impollinatori per antonomasia e detengono un ruolo chiave in questo importante servizio ecosistemico, da cui dipende l’esistenza stessa delle piante, spontanee e coltivate. Senza questi insetti, infatti, la maggior parte dei prodotti della terra che mangiamo ogni giorno scomparirebbe dalle nostre tavole.

Oltre a essere ottimi impollinatori, le api possono essere considerate a tutti gli effetti dei veri e propri custodi del paesaggio: essendo in grado di esplorare le tre dimensioni ambientali (acqua, aria e suolo), sono annoverate tra i più importanti bioindicatori animali. Quando qualcosa, nei nostri ecosistemi, non va, le api ce lo possono segnalare, fungendo da “sentinelle” dell’ambiente.

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Api e apicoltori sono i custodi della biodiversità del nostro patrimonio paesaggistico

Le sfide del settore apistico

Anni piuttosto intensi e attivi per il settore apistico che si è reso protagonista di una serie di rivendicazioni: numerose, infatti, sono le sfide e le minacce che é stato chiamato a fronteggiare. Inquinamento, crescente urbanizzazione, frammentazione di habitat, utilizzo di prodotti insetticidi abbattenti e poco selettivi nei confronti dell’entomofauna utile, eventi meteorologici estremi quali forte siccità con conseguente diminuzione di rese nettarifere, alluvioni improvvise, ondate di calore prolungate, varroa e avvento di nuove specie aliene esotiche, quali la Vespa velutina: tutti fattori che hanno contribuito ad un aumento della mortalità delle api e che hanno avuto una ricaduta non trascurabile sui bilanci della produzione degli apicoltori e, di conseguenza, anche sulla salute dell’ambiente.

In linea con l’Articolo 9 della nostra Costituzione, che sancisce la necessità della tutela dell’ambiente e della sua salute per le future generazioni, emerge una convergenza d’intenti: le api vanno salvaguardate.

Api e apicoltori, i custodi della biodiversità

«Per fare qualcosa di concreto per la custodia della biodiversità, bisogna arrivare a chi quella custodia la fa davvero». È questa la tesi portata avanti da Riccardo Terriaca, segretario generale di Miele in Cooperativa, in occasione del convegno “La giornata mondiale delle api e degli apicoltori”, svoltosi alla Cantina Frentana di Rocca San Giovanni (Chieti).

«L’apicoltore presidia il territorio. Il ruolo che le api e gli apicoltori hanno nella salvaguardia dell’ambiente è fondamentale. Questo è uno dei più importanti fattori che rende la nostra attività un bene comune per tutta la società» aggiunge Riccardo Babini, presidente di Miele in cooperativa, sottolineando e rimarcando la centralità dell’apicoltore nella tutela ambientale e nel presidio della biodiversità.

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L'impollinazione è un importante servizio ecosistemico da cui dipende l’esistenza stessa delle piante, spontanee e coltivate

Serve un patto tra apicoltori e consumatori

Per invertire il trend di crisi che negli ultimi anni ha investito il settore apistico, il messaggio è chiaro: «é necessario indirizzare il consumatore verso una scelta consapevole - prosegue Terriaca -. È il consumatore a diventare l’artefice del futuro degli apicoltori». Pertanto, è necessario metterlo nelle condizioni di poter fare una scelta d’acquisto responsabile. Come? Sensibilizzandolo su quanto sia fondamentale il suo ruolo di consumatore ed il suo contributo nella salvaguardia del territorio, garantendogli sostenibilità ambientale e sicurezza alimentare, elementi che da sempre contraddistinguono l’apicoltura italiana. In questo modo sarà più portato a scegliere, laddove possibile, un miele di qualità, legato al territorio e a chi lo produce.

Acacia, agrumi, ailanto, asfodelo, cardo, castagno, ciliegio, corbezzolo, erba medica, eucalipto, lavanda, rododendro, rosmarino, rovo, sulla, tiglio, timo, trifoglio, melata: i mieli sono tanti quanto è varia la biodiversità del nostro paese, e proprio in questa ricchezza risiede la bellezza ed il valore dei prodotti apistici.

In parallelo con la volontà di istituire un laboratorio europeo permanente per analisi di controllo per contaminazione fraudolenta, il nemico principale dell’apicoltura, a sancire l’importanza della tracciabilità e della trasparenza del prodotto è la Direttiva Breakfast, che punta a rendere obbligatoria, in etichetta, l’indicazione dei paesi d’origine e delle relative percentuali.

Api e vino: il progetto “Vola Volè”

Realtà virtuosa quella di BioCantina Sociale Orsogna (Orsogna, Chieti) un’azienda che è arrivata a convertire, nel 2022, tutti i suoi terreni in biologico (50%) e biodinamico (50%), ottenendo così la certificazione “Demeter” e diventando, con i suoi 1400 ettari, una delle realtà vitivinicole biodinamiche più grandi d’Italia. Lo spirito di Bio Cantina Sociale Orsogna è sempre stato quello di abbracciare tecniche agricole a basso impatto ambientale, nel rispetto della salute del suolo e di tutti gli organismi viventi, con particolare attenzione nei confronti della biodiversità entomologica. Sono proprio questi i presupposti che portano alla nascita, nel 2016, del progetto “Vola Volè”, presentato in occasione del convegno della Giornata Mondiale delle Api, a Chieti, dove viene messa in luce la profonda connessione tra api e vino.

Cantina Orsogna si è impegnata a produrre un prodotto di altissima qualità utilizzando, per la fermentazione alcolica dell’uva, alcuni lieviti trovati su polline. Questi lieviti, rielaborati all’interno dell’intestino dell’ape, trovano giovamento da questa associazione mutualistica, in quanto lo stomaco dell’insetto non solo rappresenta un eccellente serbatoio “rifugio” per la conservazione e per lo svernamento, ma garantisce anche miglioramento evolutivo attraverso l’accoppiamento delle spore (riproduzione sessuata) e produzione di ibridi interspecifici.

Rovo di mora, biancospino, castagno, trifoglio, ciliegio, sulla: pollini contenenti lieviti grazie ai quali è stato possibile creare una linea di vini che è diventata simbolo di tutela della biodiversità del territorio a 360 gradi, all’insegna di sapore, qualità e tipicità (terroir).

Salvare le api, ma prima gli apicoltori - Ultima modifica: 2024-05-21T15:08:54+02:00 da Sara Vitali

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