Il 2023, al momento, si classifica in Italia al terzo posto assoluto, dal 1800, tra gli anni più caldi di sempre. Sulla base dei dati Isac Cnr, emerge che la temperatura dei primi otto mesi è stata superiore di 0,65 gradi rispetto alla media storica, con ben +0,88 gradi centigradi registrati al nord. Inoltre, secondo l’European Severe Weather Database (Eswd), l’estate è stata contrassegnata da una media di ben 22 eventi meteo estremi ogni giorno lungo tutta la Penisola: grandinate, e violenti temporali. I cambiamenti climatici, insomma, sono una realtà con la quale la moderna agricoltura deve fare i conti, anche in ottica futura.
Basti pensare che, secondo le ultime proiezioni delle Nazioni Unite, gli abitanti della Terra potrebbero raggiungere quota 8,7 miliardi entro il 2030 e 9,7 miliardi entro il 2050. Tutto ciò, mentre le superfici agricole rischiano di perdere in produttività proprio a causa delle trasformazioni in atto.
A questa situazione, di per sé già estremamente complessa, si aggiungono gli impegni per uno sviluppo armonico e sostenibile del settore primario. Il Green Deal prevede proprio una serie di iniziative, proposte dalla Commissione europea, che mirano a raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050. All’interno di tali azioni si inserisce la cosiddetta “Farm to Fork Strategist”, il piano decennale messo a punto dalla Commissione europea per guidare entro il 2030 la transizione verso un sistema alimentare più equo, sano e rispettoso dell’ambiente.
Una sfida che si può vincere guardando al futuro
Il settore primario è sempre più sinonimo di Agricoltura 4.0. Gli strumenti digitali applicati al campo, infatti, sono ormai fondamentali, per imprenditori agricoli e tecnici, al fine di monitorare e gestire le colture.
Uno degli esempi più immediati per queste applicazioni è legato al risparmio idrico, che proprio grazie alle nuove tecnologie può arrivare fino al 20% (fonte: Coldiretti). Grazie ad appositi strumenti che elaborano algoritmi avanzati, è infatti possibile prevedere le necessità delle singole coltivazioni in termini di irrigazione, ottimizzando quindi l’utilizzo dell’acqua.
L’Agricoltura 4.0 permette, grazie a specifiche strumentazioni, di prendere le giuste decisioni riguardo agli investimenti. La verifica delle condizioni climatiche con gli indici agrometeorologici consente infatti di visualizzare lo storico andamento meteo, confrontando e mettendo in evidenza gli effetti dei cambiamenti per una specifica area e per uno specifico periodo colturale (come, ad esempio, il pre-semina) o sui raccolti. Inoltre, è possibile programmare l’intera annata agraria secondo le colture che possono garantire le rese maggiori.
Come contrastare i cambiamenti climatici
Dal 2021, Abaco Group è tra le cento imprese eccellenti italiane nel campo della sostenibilità, che sono rientrate a pieno titolo nella classifica di Forbes Italia, stilata da Credit Suisse e Kon Group. Peculiarità di quest’azienda, con la sua divisione Abaco Farmer, sono proposte ad alto contenuto tecnologico per contrastare gli effetti più evidenti e preoccupanti dei cambiamenti climatici.
I suoi sensori IoT (acronimo di “Internet of Things”, per indicare l'estensione del web al mondo degli oggetti e dei luoghi concreti) sono dispositivi che, una volta posizionati in campo, raccolgono in tempo reale dati sull’umidità, la temperatura, la composizione del suolo e molti altri parametri essenziali. Le potenzialità sono enormi. In termini di risparmio idrico (irrigare solo quanto, quando e dove è necessario). Monitoraggio delle condizioni atmosferiche (prevedere e rispondere a eventi climatici avversi). Gestione degli allarmi (la rapida rilevazione degli imprevisti climatici permette interventi proattivi e più efficaci).
Ma non solo. Abaco Farmer significa anche tecnologie in grado di elaborare dati da osservazione satellitare. I satelliti permettono infatti una comprensione più ampia delle condizioni dell’intera area coltivata. Queste informazioni, integrate con quelle raccolte in campo, possono offrire una panoramica completa per una serie di parametri fondamentali. In primis, tali strumenti permettono un monitoraggio costante dello stato di salute delle colture. Rilevare precocemente patologie o carenze può fare la differenza sulla redditività o meno di un raccolto. In secondo luogo, confrontando dati storici e osservazioni correnti, è possibile anche prevedere le rese con maggiore precisione, permettendo una pianificazione ottimale della produzione e del mercato. Peraltro, Abaco Farmer realizza soluzioni su misura per tutte le principali colture, con strumenti specifici anche per il settore vitivinicolo.
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Un webinar per fare il punto
Durante il webinar che si svolgerà martedì 26 settembre alle 16, sarà offerta a tutti gli interessati la possibilità di fare il punto sulle più innovative soluzioni dell’Agricoltura 4.0. Grazie all’intervento di esperti del settore, coi quali sarà anche possibile interagire e porre domande in diretta, sarà mostrato come, attraverso l’adozione di nuove tecnologie, pratiche e strumenti ad alto contenuto innovativo, il settore agroalimentare abbia la possibilità di adattarsi a questo nuovo contesto. Per limitare i danni dei cambiamenti climatici e ottimizzare la produzione.