Nel quadro dei principi di sostenibilità, volti a valorizzare la multifunzionalità dei sistemi forestali, l’utilizzo delle tecnologie di informazione e comunicazione (Ict) svolge sempre più un ruolo significativo per l’innovazione e l’efficientamento dei processi gestionali e la creazione di nuovi prodotti e servizi a sostegno dei proprietari di boschi e piantagioni da legno, imprenditori e tecnici professionisti. In tal senso, il Crea Foreste e Legno, in collaborazione con l’Accademia Italiana di Scienze Forestali, ha organizzato a Roma un incontro di discussione dello stato dell’arte in Italia, nell’ambito del programma Rete Rurale Nazionale, per evidenziare i principali risultati delle azioni di ricerca e sviluppo condotte su questa tematica nel nostro Paese. Erano presenti numerosi portatori di interesse, oltre al direttore generale del Crea Stefano Vaccari e al Sottosegretario del Masaf Patrizio Giacomo La Pietra.
Articolo pubblicato su Terra e Vita n. 2/2023
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Economia e ambiente
La disponibilità di metodi e strumenti Ict si traduce nell’applicazione di quella che viene definita “selvicoltura di precisione” (precision forestry). Dall’incontro è emerso come l’ottimizzazione della gestione forestale tramite le tecnologie Ict possa determinare importanti e positive ricadute contribuendo a realizzare analisi complesse di dati in modo semplice ed economico; supportare scelte progettuali e gestionali secondo percorsi standardizzati e ripetibili; ottimizzare l’uso delle risorse riducendo gli impatti sull’ambiente; favorire la comunicazione e l’approccio partecipativo sulla base di piattaforme informative condivise e ad alta accessibilità (ad esempio, Web-Gis e App per terminali mobili).
Di fatto, l’impiego delle tecnologie Ict può condurre a una significativa revisione delle modalità di gestione dei boschi e delle piantagioni da legno. Ad esempio, in condizioni idonee, i vantaggi economici riconducibili al precision harvesting si attestano su livelli non inferiori al 15% di incremento di produttività rispetto a interventi di tipo tradizionale. L’integrazione di tecnologie consolidate (ad esempio, telerilevamento, sistemi informativi geografici) con quelle di più recente sviluppo (ad esempio, sistemi aerei a pilotaggio remoto, web-Gis, smartphone App, realtà aumentata e virtuale), apre concrete prospettive di valorizzazione per la filiera foresta-legno.
L’opportunità di definire e inserire in un ampio e completo processo organizzativo parametri come ad esempio, la posizione, la quantità, la qualità e le dimensioni del legname permette di fornire un quadro più esaustivo rispetto alle richieste di mercato, favorendo la valorizzazione del prodotto, la tracciabilità e la certificazione, oltre a poter contribuire alla minimizzazione degli impatti e alla salvaguardia della funzionalità ecologica dei boschi e delle piantagioni da legno. Un approccio integrato e connesso offre anche il vantaggio di poter adattare in corso d’opera gli interventi programmati, attraverso comunicazioni dirette tra proprietario/acquirente e operatori in bosco, favorendo la riduzione dei tempi necessari per la raccolta, il trasporto e lo stoccaggio dei materiali.
Il caso Italia
Si evidenzia, peraltro, che l’avanzamento delle applicazioni Ict nel settore forestale ha finora fatto prevalentemente riferimento a esperienze nordamericane e nordeuropee, spesso non direttamente trasferibili nella realtà italiana, caratterizzata da peculiari condizioni ambientali, colturali e socioeconomiche, le quali, nella gran parte dei casi, richiedono specificità di approcci, sia sotto il profilo metodologico che tecnologico. In tal senso, risulta prioritaria la creazione di knowledge hub (centri di conoscenza) quali punti di riferimento per lo sviluppo della precision forestry nel nostro Paese e la realizzazione di studi pilota, quali esempi idonei alla sensibilizzazione degli imprenditori, tecnici e proprietari forestali, dando particolare rilievo alla scalabilità e flessibilità delle applicazioni (tra le altre, di peculiare rilevanza come studi pilota quelle relative ai processi di certificazione forestale).
L’introduzione di tecnologie di precisione, auspicabilmente nell’ambito di veri e propri knowledge and innovation systems, richiede un cambio di mentalità in un settore radicato nella tradizione come quello forestale. È, pertanto, necessario mettere in rete le competenze, favorendo il confronto tra i principali attori (ricerca, istituzioni pubbliche, proprietari forestali, professionisti, rappresentanze agricole, produttori di mezzi tecnici, contoterzisti, ecc.), e promuovere un’adeguata formazione per il rafforzamento delle abilità digitali degli operatori attuali e futuri (imprenditori, consulenti, studenti delle scuole professionali, secondarie e universitarie). Nella direzione prospettata verranno programmate dal Crea ulteriori iniziative riguardanti questo innovativo segmento operativo.
Operatori formati con la realtà virtuale
Sono molte le app per smartphone disponibili per raccogliere dati in campo, ottimizzare le attività di gestione, aumentare la sicurezza degli operatori ecc. Nella fig. 1 (foto Corrado Costa - Crea), a sinistra web app sviluppata per la previsione di stima dei consumi, dei costi e delle emissioni per le attività di ettarocoltura. A destra screenshot dell’App Moti che consente di effettuare misure dendrometriche, supportare la navigazione Gps, applicare modelli auxologici ecc.
L’uso delle macchine operatrici combinate (harvester e forwarder), già diffuso in Italia, ha ricevuto un ulteriore forte impulso a seguito della tempesta Vaia. Le potenzialità di queste macchine nella raccolta, gestione, trasferimento di dati per l’ottimizzazione dei processi è però ancora poco sfruttata.
Le gru a cavo, tecnologie diffuse per il lavoro nei boschi di montagna, sono oggi sono dotate di sistemi Itc in grado di trasferire dati, di lavorare con cicli semiautomatici e possono essere dotate di App per smartphone o tablet in grado di monitorarne il funzionamento.
La didattica immersiva che sfrutta la realtà virtuale nel settore forestale è già stata sperimentata e utilizzata in Italia. La didattica sviluppata attraverso questi sistemi consente di formare operatori e tecnici simulando condizioni di lavoro anche molto complesse e potenzialmente rischiose.