Gestione dei trattamenti fitosanitari, valutazione dello stato idrico della vegetazione e individuazione del momento migliore per la raccolta, sono queste le capacità del nuovo prototipo PhenoPiCam per il monitoraggio in agricoltura.
Lo strumento sviluppato da Fondazione Edmund Mach, CNR - Istituto di Biometeorologia e YetiPi con il supporto di EIT Climate-KIC, è stato presentato oggi a San Michele all’Adige presso la Fondazione.
Che cos'è?
Il prototipo consente di monitorare e registrare a intervalli orari lo sviluppo vegetativo e produttivo delle piante. È un sistema di monitoraggio autonomo, basato su una scheda elettronica e su diversi sensori: anemometro, pluviometro, bagnatura fogliare, termoigrometro. Ma l'aspetto più innovativo è che integra i sensori classici di una stazione meteo con due fotocamere combinate, in grado di rilevare tutto lo spettro di luce visibile e termica.
Parlano gli esperti
Durante l'incontro per la presentazione del dispositivo, Annapaola Rizzoli, dirigente del Centro ricerca e innovazione, ha sottolineato la peculiarità della Fem, ossia quella di promuovere e sostenere l’integrazione tra ricerca di base, ricerca applicata, trasferimento tecnologico, sviluppo economico e formazioni a tutti i livelli.
Sono seguiti gli interventi di Alessandro Gretter che ha presentato l’iniziativa Eit-Climate Kic che ha finanziato il progetto PhenoPicam e di Roberto Zorer (Fem), Alessandro Matese (Cnr -Istituto di Biometeorologia di Firenze) e Davide Rattin (YetiPi di Laives) che hanno sviluppato il prototipo illustrandone caratteristiche e potenzialità.
Gli esperti hanno spiegato che le immagini temporizzate, accompagnate da dati meteorologici serviranno per ottimizzare i sistemi di produzione riducendo i costi sia economici che ambientali in termini di numero e tempistica dei trattamenti fitosanitari, attività di monitoraggio in campo, uso dell'acqua.
Ogni anno centinaia di frutteti e vigneti non trattati (chiamati testimone) vengono periodicamente controllati sul territorio provinciale, al fine di verificare la presenza e la virulenza delle principali malattie fungine (ticchiolatura, peronospora, oidio) in assenza di trattamenti fitosanitari.
Nonostante i controlli periodici e i modelli disponibili, lo sviluppo di queste malattie fungine e la loro variabilità nel tempo e nello spazio, tra zone diverse e talvolta all’interno dello stesso appezzamento, rimane spesso imprevedibile. D’altra parte, un aumento della frequenza dei controlli farebbe lievitare significativamente i costi.
Proprio per supportare l'attività di monitoraggio è stato sviluppato questo prototipo, per il quale è prevista una fase di test e poi uno sviluppo industriale, in modo da poterlo proporre a più persone, da chi fa ricerca ai servizi tecnici, fino all'agricoltore.