Uno dei principali obiettivi del Pan (Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari) è quello di un uso razionale dei prodotti fitosanitari per una maggiore tutela dell’uomo e dell’ambiente. In questa ottica va inquadrato anche l’uso di nuove tecnologie a supporto degli interventi di difesa fitosanitaria e, tra di esse, senza dubbio, l’uso dei droni rappresenta una delle tecnologie più interessanti.
Impiego vietato dal Pan
L’uso dei droni in ambito agricolo, per rilievi di diversa natura, è abbastanza diffuso e sta assumendo sempre più un ruolo di rilevanza primaria.
Diverso è il discorso del suo utilizzo per trattamenti fitosanitari, poiché anche il Pan, in corso di revisione, ribadisce che l’utilizzo di droni per la distribuzione di prodotti fitosanitari è vietato ai sensi dell’articolo 13 del d.lgs. n. 150/2012, con possibili deroghe, solo in determinate situazioni, rilasciate dalle Regioni o dalle Provincie Autonome. Il drone, infatti, è considerato un aeromobile a pilotaggio remoto. Il Parlamento europeo, tuttavia, nella risoluzione del 12 febbraio 2019, riconosce le potenzialità legate all’impiego della tecnologia intelligente e dell’agricoltura di precisione per gestire meglio i prodotti fitosanitari.
Per tale motivo, il nuovo Pan, in corso di approvazione, dovrebbe contenere indicazioni per promuovere la sperimentazione dell’uso di droni per la distribuzione dei prodotti fitosanitari nell’ambito della difesa sostenibile, regolamentata, con apposito provvedimento del ministero delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, di concerto con il ministero della Salute e con il ministero dell’Ambiente.Il regolamento deve essere emanato entro 24 mesi dall’entrata in vigore del Piano.
Negli anni passati l’uso in deroga di trattamenti aerei è stato limitato esclusivamente a situazioni davvero particolari che richiedevano l’intervento dell’elicottero per la distribuzione dei prodotti fitosanitari.
L’uso dei droni, invece, cambierebbe completamente l’approccio della difesa fitoiatrica nei confronti di alcune avversità, nell’ottica di interventi di precisione e con limitata dispersione del prodotto nell’ambiente.
Le potenzialità per i trattamenti
Da un punto di vista operativo i trattamenti che potrebbero essere eseguiti con l’uso del drone potrebbe essere davvero molti. Non bisogna sottovalutare la possibilità che possa essere impiegato anche per monitoraggi fitosanitari in ambito boschivo per individuare la presenza di Processionaria, Tentrenide, Ifantria, e di altri insetti che provocano forti defogliazioni facilmente individuabili da un sorvolo con il drone.
Da qualche anno è ampiamente diffuso l’uso del drone per la lotta alla piralide del mais con l’imenottero parassitoide Trichogramma brassicacae. Di altrettanto interesse può rivestire il suo utilizzo per irrorare il Bacillus thuringensis, batterio sporigeno, efficace nel controllo di diversi insetti lepidotteri ma innocuo per gli insetti utili e per l’uomo. I potenziali applicativi, in questo caso, sarebbero davvero enormi in viticoltura, orticoltura, frutticoltura e ambito boschivo. Recente è anche la sperimentazione per la distribuzione con il drone di esche insetticide per il controllo della mosca dell’olivo. Altro settore di indubbio interesse è quello dei diserbi localizzati, sia in ambito agricolo che extragricolo (es. campi da golf o da calcio).
Aspetti positivi e limiti del sistema
La diagnosi dell’agente eziologico nel L’utilizzo del drone per i trattamenti fitosanitari presenta una serie di vantaggi quali:
• Interventi mirati con scarsa dispersione di prodotto nell’ambiente;
• Ridotta quantità di prodotto utilizzato;
• Selettività nei confronti di organismi utili;
• Possibilità di intervenire anche con terreni bagnati e occasionalmente non praticabili con attrezzature convenzionali;
• Possibilità di intervenire anche con presenza di ostacoli sul terreno (es. impianti di irrigazione);
• Possibilità di intervenire anche in situazioni estreme (es. aree montane non accessibili, agricoltura eroica ecc.);
Tra gli aspetti negativi c'è quello della bassa capacità di carico che non supera, in genere, i pochi chilogrammi. Inoltre, vi è anche la necessità di revisionare le etichette dei prodotti impiegati che andrebbero autorizzati per l’uso specifico e in dosaggi completamente diversi da quelli utilizzati per i trattamenti convenzionali.