Gustoso e sostenibile. Sono questi i due aggettivi che condizionano la scelta del consumatore italiano quando va ad acquistare pomodori. E l’azienda Orticoltura Gandini Antonio di Guidizzolo (Mantova) - altamente specializzata nella produzione di pomodori alto di gamma - asseconda questa richiesta producendo il re degli ortaggi fuori suolo in serre di ultima generazione.
Parliamo di 11 ettari di serre hi-tech nel Mantovano (ai quali se ne aggiungeranno altri quattro nella prossima campagna) e di tre ettari di serre idroponiche produttive solo nel periodo estivo. In più, grazie alla collaborazione avviata con due aziende della provincia di Verona, Gandini può contare su altri tre ettari di serre evolute per la produzione primaverile-estiva. E ancora, per la produzione estiva-autunnale, tre sono gli ettari a disposizione a Melfi (Potenza), al confine tra Basilicata e Puglia. A tutto ciò si aggiunge la consolidata collaborazione, sempre più soddisfacente, con l’azienda Isolagrande di Vittoria (Ragusa) principalmente per la produzione invernale. In tutti i casi, la coltivazione avviene nel rispetto dei medesimi standard qualitativi di Guidizzolo.
Tutte le variabili sotto controllo
Grazie alla luce artificiale per la produzione invernale, nella sede di Mantova si lavora 12 mesi l’anno. «Abbiamo iniziato a coltivare pomodori fuori suolo nel 2004 e nel corso degli anni abbiamo continuato a perfezionare la tecnica colturale, gestendo sempre meglio il controllo automatico del clima, dell’irrigazione, dell’illuminazione artificiale - dice Mattia Gandini, responsabile commerciale. - Coltivare fuori suolo, però, non è facile perché, per ricreare il clima ideale per il pomodoro, bisogna sapere gestire tutte le variabili».
La coltivazione fuori suolo favorisce il controllo delle malattie, ma anche e soprattutto l’allungamento della vita delle piante e, quindi, del calendario dell’offerta. Senza dimenticare la qualità dei frutti, che è la stessa dal primo all’ultimo giorno di produzione.
«Con la luce artificiale possiamo riprodurre le condizioni ottimali tipiche dei mesi caldi anche nelle giornate invernali – continua Gandini – Il che significa produrre con continuità allo stesso elevato standard qualitativo per tutto l’anno. Questo è il motivo che ci ha convinto a investire, e a reinvestire, nell’illuminazione artificiale».
Con la maggiore resa delle piante e la migliore qualità dei frutti, infatti, i primi risultati sono stati così positivi, che l’azienda ha deciso di continuare investire nell’illuminazione artificiale: dalla prossima campagna si passerà da 1,6 a circa 6 ettari di serre illuminate a Led, così da garantire ai clienti un pomodoro prodotto nel nord Italia, di altissima qualità e praticamente a zero residui.
L’investimento negli impianti di luce artificiale rappresenta, poi, una risposta alle richieste del mercato: in termini di volumi, di qualità ma anche di logistica, perché Guidizzolo si trova in un’area strategica per raggiungere in tempi brevi le piattaforme della grande distribuzione e i mercati del nord Italia. Posizione che permette di gestire gli ordini in giornata e con i pomodori che, raccolti la mattina, sono consegnati tra il pomeriggio e la sera e messi a scaffale già la mattina successiva. L'azienda commercializza i suoi pomodori tramite l'Organizzazione di produttori (Op) Guidizzolo. «Nonostante i prezzi di vendita dei nostri prodotti siano più elevati rispetto a quelli dei pomodori tradizionali, stiamo sempre di più incrementando la produzione commercializzata nel canale della Gdo, come pure il numero di referenze», osserva Gandini.
L’importanza della scelta varietale
Ma, se ambiente controllato e tecnica colturale valgono il 20% del risultato finale, l’80% dipende ancora dalla scelta delle varietà. «Per noi è fondamentale la ricerca varietale orientata al gusto – spiega il manager. - Perché sappiamo che il consumatore è incentivato a riacquistare solo i prodotti che lo soddisfano a livello del palato. E, con le varietà giuste, questo obiettivo è raggiungibile. Un risultato sinonimo di elevati standard qualitativi e anche di sicurezza, vista la drastica riduzione dei trattamenti chimici. In quest’ottica, da qualche settimana ci siamo certificati sia come azienda che produce pomodori Nichel-free (grazie all’idroponica la pianta non assorbe il metallo pesante presente invece nel terreno, ndr) e, più recentemente, come azienda Pesticide-free (o a residuo zero)».
«Abbiamo un po’ tutte le tipologie – ricorda Gandini. - Cuore di bue, costoluto, ciliegino, mini plum e datterino colorato ci danno ottimi riscontri, a conferma del fatto che pomodori di gusto elevato fidelizzano il consumatore perché lo soddisfano. I piccoli e il verde costoluto sono commercializzati tutto l’anno, mentre il cuore di bue e il mini tondo verde tipo Camone da aprile a novembre».
«I numeri giocano a nostro vantaggio – aggiunge. - Le vendite di pomodori di elevata qualità aumentano ed è in aumento il numero di insegne della grande distribuzione organizzata nazionale che si rivolge alla nostra azienda per le linee premium, sia a marca del distributore, sia con il nostro marchio. Non va, poi, sottovalutato il trend attuale a favore del prodotto locale. Ma, anche in questo caso, solo se capace di garantire standard qualitativi elevati».
«A breve passeremo agli imballaggi al 100% zero plastica e compostabili – conclude Gandini. - È una confezione interamente compostabile in amido di mais che ci permette di garantire un’offerta amica dell’ambiente in tutti i sensi e non solo per il prodotto a residuo zero».