Possibilità di gestire da remoto tutte le fasi dell'irrigazione, dal volume dell'acqua all'angolo di gittata, fino alla polverizzazione del getto. Sensori e sistemi di supporto delle decisioni che informano gli agricoltori quando è opportuno somministrare acqua, in quali zone e in che quantità. Il comparto dei rotoloni ha fatto passi da gigante rispetto ai primi modelli e oggi si può dire senza remore che siano strumenti di agricoltura di precisione perché contribuiscono a rendere più sostenibili le attività agricole ottimizzando l'impiego delle risorse idriche, riducendo le immissioni in atmosfera di gas serra, mitigano gli effetti del cambiamento climatico e migliorano la redditività delle imprese. Ma anche per il risparmio economico sull'utilizzo dell'acqua e per l'apporto che danno allo svolgimento del ciclo colturale: evitando alle piante stress da carenza o da sovrabbondanza di acqua si ottengono rese maggiori e caratteristiche organolettiche migliori. Con un conseguente aumento della plv.
Di tutto questo si è ragionato, con tanto di cantieri dove si sono viste in azione le soluzioni più innovative in fatto di irrigatori semoventi per aspersione, alla seconda edizione di Nova Agricoltura irrigazione la giornata in campo organizzata da Edagricole in collaborazione con Cer (Canale Emiliano-Romagnolo) e Amis (Associazione macchine irrigue semoventi) a Mezzolara di Budrio (Bo), proprio nel centro prove e sperimentazioni del Cer Acqua Campus, e sui terreni dell’azienda Tugnoli, che ha messo a disposizione i campi situati lungo il Canale Emiliano-Romagnolo per le prove dimostrative. L'evento si è svolto proprio nel giorno in cui il Cer ha festeggiato 60 anni.
Tecnologia nel segno di Greta
Centraline meteo e sensori di umidità del suolo che dialogano con web server e calcolano le giuste quantità di acqua da erogare e soprattutto quando e dove, inviando allerte facilmente leggibili via pc e smartphone. Attrezzature che si interfacciano tra loro per lavorare in maniera efficace ed efficiente grazie all'alta tecnologia, migliorando l'aspersione dell'acqua, che diventa praticamente una pioggia simulata. Non è fantascienza, sono tutti dispositivi in commercio, offerti dalle principali aziende del settore, molte delle quali presenti a Nova Agricoltura irrigazione per illustrare ai partecipanti il loro funzionamento. Tra l'altro, le macchine per irrigare sono tutte personalizzabili a seconda delle varie esigenze di coltura e conformazione dei campi. Tutto nel segno della massima efficienza e sostenibilità ambientale, temi di stretta attualità e non solo in ambito agricolo, per l'iniziativa della giovane attivista svedese Greta Thumberg.
L'importanza della ricerca e i 60 anni del Cer
Tutti questi risultati sono il frutto di anni di ricerche e sperimentazioni. Un notevole contributo al miglioramento delle performance delle macchine per irrigare l'ha dato il Cer, che proprio in questi giorni compie 60 anni. Un lavoro scrupoloso che ha portato negli anni alla creazione della piattaforma Irriframe, accessibile sia da internet che tramite messaggi sms inviati automaticamente al cellulare dell’agricoltore aderente. In tal modo il consiglio irriguo personalizzato risulta facilmente fruibile. Nel 2018 erano 69 i consorzi aderenti al servizio per 50.000 utenti equivalenti al 65% della superficie irrigua italiana. Numeri che ne fanno il primo servizio di irrigazione europeo. Dal 20 al 25% l'acqua risparmiata grazie ai consigli di Irriframe.
«Negli ultimi 30 anni il cambiamento climatico ha aumentato le esigenze dell’irrigazione agricola del 20% - ha fatto notare il direttore generale del Cer Paolo Mannini durante il convegno del pomeriggio - ricerca e consigli irrigui di Irrinet e Irriframe sono riusciti a contenere queste esigenze, ora speriamo arrivino finanziamenti adeguati dalla nuova Pac per la gestione dell'acqua».
Vincenzi (Anbi): «Serve una politica europea dell'acqua»
«Serve una politica dell’acqua a livello europeo e non solo italiano – ha detto il presidente dell’Anbi Francesco Vincenzi - la sostenibilità sarà una parola chiave della prossima Pac, dopo che il greening ha fatto un buco nell'acqua anche per i troppi adempimenti burocratici. Ma oggi è diverso - ha sottolineato Vincenzi - ci sono cambiamenti climatici non più ignobili e quindi servono azioni concrete per migliorare la sostenibilità dell’agricoltura. L’85% delle risorse alimentari italiane arriva da agricoltura irrigua, quindi non possiamo scegliere se usare o meno l'acqua, si tratta di un tema di assoluta priorità e dobbiamo farlo capire anche ai Paesi del Nord Europa».
«In Italia c'è una crisi infrastrutturale per la gestione delle risorse idriche - ha sottolineato il presidente dell'Anbi - ma grazie ai consorzi di bonifica si sono fatti passi importanti: oggi abbiamo a disposizione un miliardo di euro di opere di bonifica progettate e cantierabili. Ma il lavoro è lungo, ora puntiamo al piano nazionale degli invasi, il tutto in parallelo alla ricerca e all'innovazione».
Il messaggio di Caselli: acqua al centro delle politiche regionali
«Nel piano di tutela delle acque della Regione c'è stata una grande attenzione al miglioramento delle tecniche irrigue e delle infrastrutture, sia gli invasi sia le reti», ha detto in un video messaggio l'assessora regionale all'Agricoltura Simona Caselli che non ha potuto partecipare alla manifestazione perché convocata a Roma dalla ministra Teresa Bellanova insieme ai colleghi delle altre Regioni per discutere di Xylella e cimice asiatica. Dopo aver fatto gli auguri al Cer per i 60 anni dalla fondazione, Caselli ha ricordato gli investimenti della Regione che hanno contribuito alla realizzazione i servizi di assistenza irrigua Irrinet e Irrinet 2.0, ma anche «i 215 milioni stanziati per realizzare nuovi bacini irrigui in Regione con 42 progetti, di cui 32 esecutivi e 13 milioni di euro in ricerca dedicati ai Goi sul risparmio dell'acqua e al miglioramento dell'utilizzo delle risorse idriche in agricoltura».
L'irrigazione nel Psr dell'Emilia-Romagna
«I progetti attivati sono sei e c'è stato un lavoro di sinergia tra mondo della ricerca e parte agricola che ha permesso di ottenere risultati importanti anche perché tutti i risultati sono confluiti nel servizio Irrinet - ha sottolineato Roberto Genovesi del Cer - in questo modo abbiamo dato concretezza alle sperimentazioni».
Anche qui sono i numeri a parlare. Ci si era posti l'obiettivo di raggiungere una superficie di utilizzo di Irrinet per le coltivazioni integrate e biologiche di tremila ettari, ma si è arrivati a diecimila e 500 ettari. Si volevano risparmiare 900 m³ a ettaro e si è arrivati a 1.083 m³ a ettaro, per un totale di oltre 11 milioni di m³.
Per quanto riguarda la sostituzione degli impianti di irrigazione con sistemi più efficienti, sono 12 le categorie finanziate, con percentuali di sostegno variabili in base all'efficacia dei sistemi. In futuro saranno introdotti criteri che tengono conto dell'efficienza energetica e non solo del risparmio di acqua.
Il progetto Positive, mappe satellitari leggibili a tutti
Tra i progetti sull'irrigazione finanziati dal Por-Fesr dell'Emilia-Romagna c'è "Positive", coordinato dal Cidea dell'Università di Parma. Lo scopo principale è quello di togliere tutte o gran parte delle scuse per non fare irrigazione di precisione.
«Vogliamo contribuire a un’infrastruttura informatica che renda disponibile per l’intera Sau regionale l’irrigazione e fertirrigazione di precisione - ha precisato il professor Stefano Caselli dell'Università di Parma - mettendo a disposizione ricette irrigue e fertirrigue a rateo variabile partendo da mappe satellitari ad alta risoluzione».
Il progetto si avvale di un team di agronomi che ha il compito di decodificare i dati raccolti da sensori e mappe per fornire protocolli operativi facili da interpretare per gli agricoltori.