«La cannabis medica può rappresentare una fonte di reddito importante per gli imprenditori agricoli».
«Le marginalità potrebbero superare quattro mila euro l’ettaro. Soglia quasi inimmaginabile per noi agricoltori».
Ad affermarlo è Umberto Massimiliano Signorini titolare della società agricola piemontese Wayland Italia vincitrice, per la categoria Agri-innovation, del premio nazionale Cia Bandiera Verde Agricoltura 2020.
La società fa parte del Gruppo B-Pharma che dal 2018 ha provveduto a registrare presso il Cpvo (ufficio comunitario per le varietà vegetali) genetiche di Cannabis sativa L. tra cui le genetiche ad alto contenuto di cannabinoidi, per un totale ad oggi di dieci genetiche ad uso farmaceutico.
Nel 2019 ha partecipato al bando del Ministero della Difesa come unica azienda italiana per la fornitura di 400 kg di cannabis medica ad alto contenuto di cannabinoidi. Il Gruppo ha sviluppato un progetto di genetica per la produzione indoor e outdoor sia in modalità florovivaistica che agricola, fino alla produzione di farmaci a base di cannabinoidi per la terapia del dolore.
Leggi la cronaca dell'Assemblea digitale di Cia-Agricoltori Italiani:
«Riprogettare il futuro mettendo al centro l’Agricoltura 4.0»
Puntare sulla filiera della cannabis medica per incrementare sostenibilità economica delle aziende agricole
«Il nostro obiettivo – spiega Signorini – è mettere insieme la filiera sulla cannabis medica. Siamo partiti dal Piemonte e contiamo di espanderci in tutta Italia. Vogliamo collegare questo progetto al mondo agricolo. Convinti che possa essere utile per incrementare la sostenibilità economica delle aziende agricole».
Sperimentazione in campo
Le varietà di canapa che l’azienda agricola sta sperimentando sono diverse. Le piante allevate in serra sono attualmente circa 4mila e 50 mila talee. In indoor, spiega Signorini, il raccolto si può avere tutto l’anno, anche perché la pianta cresce molto velocemente e non è particolarmente sensibile agli attacchi patogeni. Per una coltivazione ottimale, le sperimentazioni hanno evidenziato l’importanza di avere un suolo sufficientemente drenato con ph tra 6-7.
Questo progetto, spiega Signorini, è frutto di tanti anni dedicati allo studio e alla ricerca. Oltre alle nuove dieci genetiche già depositate alla comunità europea (le prime cinque sono già comunicate nella gazzetta ufficiale), a febbraio l’azienda ha presentato altre cinque genetiche. «Tale investimento ci consente di essere avanti rispetto al mercato di ben tre anni. Questo permetterà maggiore occupazione sui nostri territori con una coltura che può essere utilizzata come sostituzione, quindi utile nella rotazione delle coltivazioni. Per la cannabis la farmaceutica rappresenta il campo di applicazione più proficuo e può rappresentare una svolta importante per l’agricoltura».
La coltivazione e produzione della cannabis avviene ad oggi nella sede aziendale di Gattivo (No) seguendo le lnee guida di Gacp (Good Agricolture and Collection Practice) insieme ad agricoltori di Alessandria associati Cia. La produzione su circa 20 ettari è di 135 quintali di prodotto secco pronto per il mercato farmaceutico.
Scanavino: «Bandiera Verde premia simbolicamente
tutti gli agricoltori italiani»
«Mai come in questo periodo stiamo vedendo gli agricoltori fare grandi sacrifici, ma anche dimostrare grande tenacia e intraprendenza. Il Premio Bandiera Verde 2020 - commenta Dino Scanavino il presidente della Cia-Agricoltori Italiani che ha celebrato l'assemblea venerdì 27 novembre in forma digitale- ne è ulteriore prova per come ha affrontato tutte le sue fasi di selezione e ha saputo portare a termine un’edizione, nonostante le tante difficoltà. E soprattutto per le buone pratiche aziendali emerse nel corso dell'ultimo anno. Ai 14 campioni le nostre congratulazioni. Sono protagonisti di un premio che riconosciamo simbolicamente a tutti gli imprenditori agricoli italiani».