Ricerca e agricoltori uniti a sostegno delle Tea

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Un convegno organizzato dal Distal di Bologna ha ribadito le grandi potenzialità delle tecniche di evoluzione assistita

Mala tempora currunt dicevano i latini per indicare che si stanno passando brutti momenti. Tradotto nel mondo agricolo, significa soprattutto che gli effetti dei cambiamenti climatici sulla produzione agricola sono sempre più difficili da mitigare. Se a questo aggiungiamo la necessità di ridurre l’impatto ambientale e di garantire sostenibilità, ecco che il ruolo delle Tea (Tecniche di evoluzione assistita) per un’agricoltura più resiliente e sostenibile può diventare strategico.

Lo ha evidenziato un convegno organizzato da Roberto Tuberosa e Silvio Salvi del Distal dell’Università di Bologna presso l’Accademia delle Scienze dell’ateneo bolognese, il cui presidente Luigi Bolondi nei suoi saluti introduttivi assieme al rettore Giovanni Molari, ha sottolineato come le tecniche di evoluzione assistita siano la nuova opportunità che la genetica ha portato come contributo alla produttività dei sistemi agricoli.

Slitta il Regolamento europeo

Il tema è, come noto, di estrema attualità, dal momento che, come ha ricordato Valtiero Mazzotti, direttore generale agricoltura Regione Emilia-Romagna, a livello comunitario il regolamento delle Tea aveva visto l’approvazione da parte del Parlamento, ma ora è di nuovo in discussione e con il prossimo semestre a presidenza ungherese (più le elezioni) probabilmente non andrà avanti e si dovrà aspettare il 2025. «Ma l’avanzamento delle biotecnologie è fondamentale – ha ribadito Giorgio Cantelli Forti, presidente dell’Accademia nazionale di Agricoltura – lo si è dimostrato in tutti i settori, per cui non si capisce questo blocco in agricoltura, che sembra motivato da logiche per lo più politiche, ideologiche e sentimentali».

Dopo che Silvio Salvi, presidente della Siga (Società Italiana di Genetica Agraria), ha ricordato come il gene editing sia una tecnica di modifica genetica estremamente precisa con cui modificare varietà esistenti, lasciandole come tali e quindi valorizzando la realtà e la biodiversità delle colture italiane, il convegno ha illustrato i risultati finora ottenuti con le Tea in alcune colture agrarie. Federico Mirone, Università degli Studi di Milano, ha riferito di come siano stati i primi a portare in campo la sperimentazione Tea in Italia, trapiantando 200 piante di riso meno suscettibile al brusone su 28 metri quadri di una risaia in provincia di Pavia.

L’inizio del convegno ha visto i saluti del rettore dell’Università di Bologna

Tutti concordi sui vantaggi delle Tea

Davide Viaggi, Università di Bologna, ha analizzato gli aspetti economici e politici delle Tea; Francesco Camerlengo, Università di Bologna, ha citato la resistenza alla ruggine del grano e la qualità del seme intesa soprattutto come scarsa presenza di glutine; Alessandro Nicolia, Crea OF, ha parlato delle varietà di pomodoro resistenti all’orobanche; Michele Morgante, Università di Udine, ha riferito dello stato dell’arte della resistenza a peronospora e oidio nella vite; Stefano Tartarini, Università di Bologna, ha trattato invece del genome editing su melo e pero (in particolare resistenza a colpo di fuoco batterico e autoincompatibilità).

La tavola rotonda ha visto le organizzazioni professionali e i sementieri sostenere la loro causa a favore delle Tea. Marco Caliceti (presidente Confagricoltura Bologna), Mattia Tampieri (presidente Copagri Forlì Cesena), Marco Bergami (vicepresidente Cia Emilia Centro), Paolo Parisini (presidente agricoltura biologica Confagricoltura), Emanuele Goretti (ad Semetica) e Silvia Giuliani (Assosementi) hanno concordato sulla necessità di dare il via libera alle Tea per i tanti benefici che porterebbero agli agricoltori.

«Oggi abbiamo a disposizione degli strumenti straordinari che solo 15 anni fa sembravano impossibili – ha concluso Tuberosa – quindi cerchiamo di comunicare meglio (di quanto fatto con gli ogm) il funzionamento di queste Tea per dare agli agricoltori i mezzi necessari per un’agricoltura resiliente ai cambiamenti climatici ed ecocompatibile».

Ricerca e agricoltori uniti a sostegno delle Tea - Ultima modifica: 2024-05-20T14:45:21+02:00 da Francesco Bartolozzi

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