Vi è mai capitato di ricevere un nuovo telefonino, aprire la scatola e trovare le istruzioni
solo in coreano o magari anche in altre lingue, che con un certo intuito potete classificare come orientali, ma che risultano del tutto incomprensibili? Se vi fosse capitato, che cosa avreste fatto? Probabilmente avreste cercato di “conoscere” il nuovo telefonino basandovi sulle immagini e poi sareste corsi su Internet per scaricare il manuale in italiano o, quanto meno, in inglese.
Il linguaggio dell’economia è solo apparentemente più semplice. Per comprenderlo e per comprendere correttamente gli articoli in cui si parla di costi di produzione o di costi
di esecuzione delle operazioni colturali bisogna anzitutto avere la pazienza di leggere con
attenzione quelle parti (un po’ noiose, a dire la verità, e talvolta lacunose) in cui di volta in
volta gli autori spiegano sulla base di quali ipotesi hanno determinato il costo di produzione
di un chilogrammo di pesche o il costo del diradamento di un meleto. Poi, così come lo sfortunato neo-possessore di telefonino di cui sopra, l’agricoltore deve fare uno sforzo:
lo sforzo di analizzare il proprio processo produttivo e di immaginare quanto differente sia stato il costo di produzione delle sue pesche o quanto gli sia costato effettuare quel certo diradamento. Al termine e se tutto va per il meglio, l’agricoltore potrà avere un’idea generica del costo che lui ha sostenuto. Nei libri di economia aziendale tutta questa
incertezza viene attribuita al fatto che il costo “ha natura situazionale”, ossia che dipende
da situazioni contingenti, che cambiano continuamente nel tempo, da un’azienda
all’altra, da un impianto all’altro. Le incertezze nella determinazione dei costi crescono poi
a dismisura quando si voglia riferirli all’esecuzione di operazioni colturali con macchine
innovative, poiché in questo caso manca per definizione una conoscenza diffusa delle loro
prestazioni e dei loro consumi.
Il progetto Sems (Smart Economic Monitoring Systems)
Per superare tale impasse, il Gruppo Operativo per l’Innovazione (Goi) con il progetto
Sems (Smart Economic Monitoring Systems), finanziato dalla Regione Emilia-Romagna
(Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020 – Tipo di operazione 16.1.01 – Gruppi operativi del partenariato europeo per l’innovazione: “produttività e sostenibilità
dell’agricoltura”) ha selezionato, nell’ambito delle proprie attività e con il concorso decisivo
dei tecnici delle organizzazioni di produttori e delle aziende sperimentali che hanno partecipato o hanno sostenuto il Goi, due operazioni colturali e altrettante macchine
innovative, relativamente alle quali effettuare prove in campo e analisi economiche. In
particolare, la prima operazione considerata è la sarchiatura del pomodoro da industria,
eseguita con sarchiatrice ottica Garford Robocrop.
La seconda è il diserbo sulla fila di un frutteto, eseguito in condizioni di forte inerbimento
con Caffini GrassKiller Twin.
Le prove in campo
All’interno del progetto sono state svolte delle prove al fine di valutare sperimentalmente
tutti i parametri necessari per una corretta valutazione dei costi operativi. A tal fine, sono stati determinati: i tempi operativi, l’assorbimento di potenza, il consumo di carburante e la
qualità della lavorazione. L’assorbimento di potenza e il consumo di carburante sono stati misurati usando la diagnostica di bordo della macchina basata su tecnologia Can-Bus, mentre la qualità della lavorazione è stata valutata con un drone munito di camere multispettrali e Ndvi. Per entrambe le macchine, la procedura di prova è stata la seguente:
1) mappatura della coltura prima della lavorazione col drone;
2) esecuzione della lavorazione nelle condizioni operative raccomandate dal costruttore;
3) mappatura della coltura dopo la lavorazione col drone.
Le macchine scelte per le prove sono la sarchiatrice di precisione Garford Robocrop HOE nella versione di 4,5m di larghezza e la Caffini GrassKiller. La prova della Garford è stata eseguita su pomodoro e la qualità della lavorazione è stava valutata conteggiando il numero di plantule che sono state danneggiate dal passaggio della macchina. Dalla prova,
sono stati estratti i seguenti valori delle grandezze da determinare:
- velocità di lavoro media: 7.0 km/h;
- potenza motore assorbita media: 40 kW;
- consumo di carburante medio: 8,4 l/h;
- produttività includendo le passate: 2,1 ha/h;
- percentuale di plantule danneggiate dalla lavorazione: 8,5%.
La prova della Caffini GrassKiller è stata svolta in un frutteto ad albicocco e la qualità della lavorazione è stata valutata misurando l’indice di vegetazione NDVI. Dalla prova, sono stati estratti i seguenti valori delle grandezze da determinare:
- potenza motore media: 42 kW;
- velocità media: 1.7 km/h;
- consumo di carburante medio: 9.2 l/h;
- consumo di acqua: 914 l/ha;
- produttività: 0.3 ha/h.
In due articoli che appariranno sui n. 7 e 8/2019 di “Macchine & Motori Agricoli”, sarà
illustrato in modo dettagliato l’esito tecnico delle prove di campo realizzate.
Massimiliano Varani, Michele Mattetti, Giovanni Molari, Andrea Ferrari - Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari - Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
I risultati della Robocrop…
Per dare concretezza a tutte le ipotesi formulate e procedere alla determinazione di costi
facilmente “personalizzabili”, si è proceduto alla predisposizione di un foglio di calcolo,
che è stato condiviso fra i partner del Goi e che permette, attraverso una serie di menu a
tendina, di fissare i valori da considerare per i suddetti parametri e quindi di procedere al
calcolo.
Veniamo ai risultati, partendo coll’esaminare i valori relativi alla sarchiatrice ottica Garford
Robocrop. Per essa il costo dell’intero cantiere varia fra 19 e 46 euro per ettaro di coltura
sarchiata. Il margine di oscillazione è evidentemente assai ampio, tanto che nelle condizioni
più favorevoli il costo si riduce del 59%, rispetto alla situazione meno favorevole. Se
consideriamo il costo marginale della trattrice e il costo pieno dell’operatrice (l’azienda è
già dotata di una trattrice idonea) il costo per ettaro oscilla in modo analogo, passando da
un minimo di 18 euro/ettaro a un massimo di 43 euro/ettaro.
Per avere un’idea di come i diversi parametri sopra elencati possano contribuire a ridurre
il costo (considerando sempre il costo massimo come punto di riferimento), si consideri
lo schema riportato in Tab. 1.Non troppo sorprendentemente si osserva come i fattori che maggiormente contribuiscono a contenere il costo per ettaro siano la possibilità di beneficiare di un finanziamento Psr e il grado di utilizzazione della macchina operatrice innovativa.
Il primo fattore evidenzia ancora una volta il peso decisivo che le politiche comunitarie assumono nel garantire la sostenibilità economica delle produzioni agricole. Il secondo fattore conferma invece l’importanza di inserire le scelte relative alla meccanizzazione e all’introduzione di innovazioni solo in contesti aziendali che possano offrire concrete opportunità di utilizzazione efficiente delle macchine stesse.
Nel determinare il costo di esecuzione delle operazioni risultano però rilevanti anche altri
due fattori, ossia il regime Iva nell’ambito del quale l’impresa opera e la disciplina di determinazione del reddito a cui l’impresa aderisce.
Poiché in entrambi i casi l’opzione più favorevole è quella che comunemente non viene adottata dagli imprenditori, è probabilmente opportuno un piccolo approfondimento
in merito, anche per evitare fraintendimenti.
Il regime Iva speciale e la disciplina del reddito fondiario sono entrambi di tipo forfettario
e certamente sono favorevoli all’imprenditore ordinario, a colui che investe poco
o che non investe affatto. A tale imprenditore, a fronte di vantaggi innegabili, non sono
consentite riduzioni di costo quali quelle qui considerate, che tuttavia incidono poco nei
conti aziendali, proprio perché egli realizza pochi investimenti.
Al contrario, le aziende che effettuano molti investimenti dovrebbero considerare attentamente le loro opzioni: può darsi che la decisione finale non cambi, ma è meglio controllare prima!
L’ultima riga della tabella evidenzia l’ammontare dei costi nel caso in cui l’azienda abbia
tutti i parametri più favorevoli. È bene precisare in proposito che i minori costi delle singole
opzioni in alcuni casi si sommano, in altri si moltiplicano, cosicché il minor costo complessivo (da 46 a 19 euro = -27 euro all’ettaro per il costo cantiere) è minore della somma dei “risparmi” derivanti dalle singole opzioni (-1 euro - 10 euro - 12 uro - 6 euro - 6 euro = -35 euro all’ettaro). Analogo discorso vale per il costo marginale.
… e della GrassKiller
Venendo ora al diserbo sulla fila in frutteto fortemente inerbito (primo intervento), il costo di cantiere è compreso fra 135 e 249 euro per ettaro, mentre il costo marginale oscilla fra 128 e 216 euro per ettaro. Il prospetto che analizza i singoli fattori di variabilità è riportato in Tab. 2.
Le considerazioni che si possono fare circa i dati riportati in quest’ultimo prospetto sono simili a quelle già esplicitate in merito al costo della sarchiatura. Anche in questo caso, infatti, le riduzioni di costo più significative si riscontrano in corrispondenza della possibilità di beneficiare del finanziamento PSR e in relazione all’opportunità di impiegare l’operatrice
su ampie superfici, in modo da “diluire” il più possibile il costo di acquisto dell’operatrice
stessa.
L’adesione al regime speciale Iva consente di ridurre il costo di effettuazione dell’operazione dell’11-12%, in linea con quanto già osservato in merito alla sarchiatura. La riduzione di costo connessa all’adesione alla disciplina del reddito di impresa è invece molto modesta: circa 7 euro per ettaro solamente, pari al 3% circa del costo massimo di riferimento. La modestia di questo “risparmio” è essenzialmente dovuta al fatto che per la GrassKiller si è potuto ipotizzare che l’impresa benefici del superammortamento, ma non dell’iperammortamento.
Nel complesso l’analisi economica, oltre a fornire ai partecipanti al Goi uno strumento
di analisi personalizzata dei costi, ha evidenziato il peso assunto nella determinazione dei
costi aziendali non solo dei parametri tecnici, ma anche delle variabili connesse alle politiche agricole e alle politiche fiscali.