Dopo il vino un Codice unico anche per l’agrifood

Quindici decreti applicativi entro l’anno: l’impegno del ministro Maurizio Martina all’inaugurazione del 51° Vinitaly

Quindici decreti attuativi da formulare entro un anno. Un tour de force per dare piena applicazione al Testo Unico del vino, in vigore da inizio 2017. È l’impegno formale assunto dal ministro Maurizio Martina nel corso dell’inaugurazione della 51° edizione di Vinitaly. Un obiettivo tutt’altro che scontato: su temi strategici e delicati come quelli dei controlli, della qualità e della tracciabilità il Mipaaf sta incontrando difficoltà a trovare la quadra e dal palco dell’auditorium Verdi della fiera di Verona il ministro ha annunciato «l’avvio da domani» (ovvero dal 10 aprile) di una consultazione online sul sito del ministero per conciliare le diverse esigenze della filiera. In ballo c’è l’operatività dei comparti chiave delle denominazioni d’origine e del biologico e il ministro ha fretta anche per portare a compimento un percorso iniziato 4 anni fa. Martina ha infatti rivendicato la continuità del suo impegno in favore del vino come elemento di punta del comparto agroalimentare italiano (testimoniato anche dalla sua ininterrotta presenza a Vinitaly in questo quadriennio). Un percorso partito con l’annuncio, nel corso dell’edizione del 2014, del Decreto legislativo Campolibero che ha introdotto la novità dello strumento della diffida da applicare prima della sanzione. Nel 2015, anno di Expo, il tema lanciato dal palco della fiera di Verona è stato quello dell’internazionalizzazione mentre nel 2016 ha preso corpo la sfida digitale, sia sul fronte dell’e-commerce che su quello della semplificazione burocratica con la scelta della dematerializzazione dei registri vitivinicoli.

Maurizio Martina al Vinitaly
Maurizio Martina al Vinitaly

23mila cantine in difficoltà
«Già oggi – ha detto Martina – sono oltre 33mila le aziende vitivinicole che hanno detto addio all’obbligo della tenuta dei registri cartacei, ma ci sono ancora 23 mila piccole cantine che accusano dei problemi e soffrono per il passaggio alla digitalizzazione». Circostanza che ha spinto il ministro a concedere altri due mesi per la piena applicazione del sistema dei registri telematici vitivicoli (e relative sanzioni): il termine è infatti passato dal 30 aprile al 30 giugno. Una proroga accolta con favore dalla filiera. «Questo slittamento accoglie – commenta Andrea Faccio, presidente della Federazione nazionale di prodotto vino di Confagricoltura – le nostre istanze formulate da ultimo anche in occasione della riunione presso l’Icqrf (Repressione Frodi) del 5 aprile scorso». Molte cantine lamentano infatti problemi di tipo informatico nell’inserimento dei dati nella piattaforma del Sian. «Il segnale è senza dubbio positivo, ma manteniamo alta l’attenzione sul tema per verificare a giugno il corretto funzionamento del sistema ed eventualmente intervenire di nuovo».

Il Codice agricolo unico
Un’esperienza, quella del vino, che presto sarà trasferita a tutta la filiera agroalimentare. Martina ha infatti concluso il suo intervento a Verona annunciando che entro fine luglio si arriverà alla definizione della prima bozza del testo di un Codice agricolo unico che riunirà tutti i vari aspetti di una normativa oggi dispersa in mille rivoli. «Il vino si è rilevato anche in questo caso l’avanguardia di un’esperienza normativa e di valorizzazione da traslare a tutto il settore food: Ci vorrà tempo, ma l’obiettivo di provare a elaborare un primo testo di riferimento entro la prossima estate è alla nostra portata».

Dopo il vino un Codice unico anche per l’agrifood - Ultima modifica: 2017-04-10T10:33:58+02:00 da Simone Martarello

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