Principi attivi per la difesa della mosca dell’olivo (Bactrocera oleae) | ||
Avversità | Principio attivo (%) | Intensità malattia g o cc/hl |
Mosca dell’olivo (Bactrocera oleae) |
Dimetoato 37,7 | 80-100 |
Imidacloprid 19,42 (*) | 50-60 | |
Fosmet 50 | 150 | |
Acetamiprid 4,67 (*) | 150 | |
Nota: Nei confronti di questo parassita i disciplinari di difesa integrata consentono al massimo due interventi all’anno. (*) Massimo un intervento all’anno con prodotti alternativi fra loro. In blu sono indicati i prodotti di recente commercializzazione |
Solitamente nel periodo più caldo della stagione estiva l’infestazione determinata dalla mosca olearia si interrompe per riprendere, soprattutto nelle zone rivierasche, nel mese di settembre. Le femmine della mosca scelgono le drupe più grosse, le perforano e depongono le uova in una camera sottoepidermica; le punture prodotte con l’ovopositore formano macchie a contorni netti, di forma triangolare e di colore brunastro.
Generalmente viene deposto un solo uovo su ogni drupa poiché la femmina durante la puntura aspira i succhi che escono dalla ferita prodotta con l’ovopositore e successivamente li rigurgita per marcare l’oliva con sostanze repellenti. La larva scava nel mesocarpo una galleria di dimensioni gradualmente crescenti e, nelle olive verdi, si impupa all’interno della drupa dopo aver preparato la via di uscita dell’adulto. Se la drupa è prossima alla maturazione, la larva abbandona l’oliva per impuparsi nel terreno a qualche centimetro di profondità.
Gli attacchi della mosca costituiscono un elevato rischio per le olive da tavola perché quelle che presentano punture di ovideposizione e gallerie nel mesocarpo non possono essere commercializzate. Il danno causato alle olive da olio è sia quantitativo, dovuto alla cascola delle drupe attaccate e alla riduzione della resa in olio, sia qualitativo, identificabile con l’alterazione chimico-fisica e organolettica dell’olio.
Occorre pertanto intensificare il campionamento delle olive per individuare con tempestività l’inizio dell’attacco, considerando che l’infestazione determinata dalla mosca varia in funzione dell’esposizione della chioma delle piante (risulta maggiore sul lato esposto a sud) ed in base all’altezza delle stesse (essendo più significativa nella parte alta della chioma).
Il trattamento antidacico, mediante l’impiego di un preparato insetticida ad azione larvicida di provata efficacia, deve essere effettuato sulle olive da mensa quando si nota la presenza delle prime punture, mentre su quelle da olio occorre intervenire al raggiungimento della soglia di danno che corrisponde, in funzione della varietà, al 10-15% delle drupe con punture fertili per la presenza di uova e/o larve di I e II età.
La gravità del danno prodotto dalle larve della mosca olearia è in relazione al loro stadio di sviluppo; le gallerie prodotte da quelle di I età e da quelle della fase iniziale della II età hanno un aspetto filiforme e non provocano danni apprezzabili, per contro questi risultano più consistenti quando sono determinati dalle larve che hanno raggiunto la fine dello stadio di II età e soprattutto da quelle di III età che, per effetto dell’aumentata esigenza alimentare, scavano gallerie nella polpa (= mesocarpo) di maggiore ampiezza.