Bruxelles non si rassegna alla Brexit. Il Parlamento europeo si accinge infatti a votare nella prossima Assemblea generale del 21 ottobre la proposta di continuare a versare i sostegni comunitari, soprattutto quelli della Pac, agli agricoltori inglesi anche se il 30 ottobre 2019 dovesse esserci un’uscita del Regno Unito dall’Ue senza accordi.
La proposta, che dovrà essere ratificata dall’Assemblea è contenuta in una raccomandazione approvata dal comitato bilancio. La raccomandazione si accompagna ad un progetto di regolamento che estende fino al 2020 il piano di emergenza approvato dal Parlamento europeo il 17 aprile 2019, precedentemente limitato al 2019.
Per non creare danni ai beneficiari inglesi
L'obiettivo è ridurre al minimo qualsiasi impatto negativo del recesso del Regno Unito per i beneficiari dei finanziamenti dell'UE e per il bilancio dell'Unione europea in caso di uno scenario senza accordi. La misura riguarda programmi come Orizzonte 2020, Erasmus +, le politiche agricole e quelle regionali.
La proposta consentirebbe di continuare i pagamenti ai beneficiari del Regno Unito per tutto il 2020, a condizione che il Regno Unito continui a versare i suoi contributi e accetti i necessari controlli e audit.
E per non danneggiare gli agricoltori europei
Considerando lo status di contributore netto del Regno Unito, ovvero il fatto che Londra contribuisce al bilancio europeo per più di quello che ottiene con i fondi, al pari dell’Italia e di altre nazioni del blocco storico, e considerando anche che l’attuale programmazione Pac verrà prolungata ben oltre la scadenza naturale del 2020, la proposta, in caso di responso positivo da parte del premier inglese Boris Johnson, giocherebbe in favore dell’agricoltura del vecchio continente.
Il progetto di raccomandazione del relatore belga Johan Van Overtveldt, presidente della
Commissione Bilancio, è stato adottato con 26 voti favorevoli, 4 contrari e 3 astensioni per cui non dovrebbero esserci sorprese in Aula.
L’eventuale approvazione avverrebbe quindi a pochi giorni dalla scadenza del 30 ottobre 2019 per decidere quale forma di Brexit e, quindi il regolamento entrerebbe in vigore con urgenza e applicarsi dal giorno successivo a quello in cui i trattati hanno cessato di applicarsi nell’Ue e nel Regno Unito.