Nell’ambito delle politiche settoriali, l’Unione europea prevede un sostegno anche al settore dell’apicoltura. Nonostante il suo limitato peso economico, l’apicoltura è un settore che genera in
Italia un fatturato di circa 50 milioni di euro annui (0,1% del valore complessivo dell’agricoltura italiana), negli anni recenti si è acuita la percezione dell’importanza, non solo economica ma anche connessa agli aspetti ecologici, dell’attività apistica in Italia.
La politica europea a favore dell’apicoltura ha una lunga storia nell’ambito dell’Organizzazione comuni di mercato (Ocm unica, Reg. 1308/2013) ed è riconfermata anche nella futura Pac 2021-2027, con una politica di sostegno, la cui gestione è affidata prevalentemente agli Stati membri (tab. 1).
tab. 1 Normativa unionale e nazionale sull’apicoltura
Normativa Unionale | Normativa nazionale |
Reg. n. 1308 del 17 dicembre 2013 “Organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio”. |
Legge n. 313 del 24 dicembre 2004 “Disciplina dell’apicoltura” |
Reg. n. 2015/1366 del 11 maggio 2015 Integra il Reg. n. 1308/2013 per quanto riguarda gli aiuti nel settore dell’apicoltura |
Decreto 4 dicembre 2009 “Disposizioni per l’anagrafe apistica nazionale” |
Reg. n. 2015/1368 del 06 agosto 2015 modalità di applicazione del Reg. n. 1308/2013 per quanto riguarda gli aiuti nel settore dell’apicoltura |
Decreto n. 2173 del 25 marzo 2016 “Disposizioni nazionali di attuazione del Regolamento (UE) n. 1308/2013 recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli per quanto concerne il Programma Nazionale Triennale a favore del settore dell’apicoltura” |
Decreto n. 1323 DEL 28/02/2017 “Integrazioni al decreto ministeriale 25 marzo 2016, n. 2173, che stabilisce disposizioni nazionali di attuazione del Regolamento (UE) n. 1308/2013 recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli, per quanto concerne il Programma Nazionale Triennale a favore del settore dell’apicoltura”. |
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Decreto n. 4279 del 31 luglio 2018 “Ripartizione delle somme assegnate per l’esecuzione del Sottoprogramma nazionale del Piano apistico nazionale 2017-19 e relativo bando per l’accesso ai finanziamenti, per l’annualità 2019”. |
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Decreto n. 6350 del 4 dicembre 2018 Approvazione assegnazione finanziamenti - Piano apistico nazionale 2017-2019 |
L’Ocm nel settore dell’apicoltura
La politica settoriale dell’Ue si occupa del “miele” e dei “prodotti apicoli” (cera di api, pappa reale, propoli e polline).
Gli Stati membri possono elaborare programmi nazionali triennali a favore del settore dell’apicoltura (“programmi apicoli”). Tali programmi devono essere sviluppati in collaborazione con le organizzazioni rappresentative del settore apicolo. Il contributo dell’Ue al finanziamento dei programmi per l’apicoltura è pari al 50% delle spese sostenute dagli Stati membri per tali programmi. Per poter beneficiare del contributo dell’Ue, gli Stati membri effettuano uno studio sulla struttura della produzione e della commercializzazione nel settore dell’apicoltura nel loro territorio.
Le misure per il comparto
Possono essere incluse nei programmi per l’apicoltura le seguenti misure, con diverse percentuali di finanziamento (tab. 2):
- a) assistenza tecnica agli apicoltori e alle organizzazioni di apicoltori;
- b) lotta contro gli aggressori e le malattie dell’alveare, in particolare la varroasi;
- c) razionalizzazione della transumanza;
- d) misure di sostegno ai laboratori di analisi dei prodotti dell’apicoltura al fine di aiutare gli apicoltori a commercializzare e valorizzare i loro prodotti;
- e) misure di sostegno del ripopolamento del patrimonio apicolo dell’Unione;
- f) collaborazione con gli organismi specializzati nella realizzazione dei programmi di ricerca applicata nei settori dell’apicoltura e dei prodotti dell’apicoltura;
- g) monitoraggio del mercato;
- h) miglioramento della qualità dei prodotti per una loro maggiore valorizzazione sul mercato.
tab. 2 Misure e percentuali di finanziamento per l’apicoltura | ||
MISURE | % contributo P.A. | BENEFICIARI |
A) ASSISTENZA TECNICA AGLI APICOLTORI E ALLE ORGANIZZAZIONI DI APICOLTORI | 100% | Istituti di ricerca, Enti e forme associate |
a1 Corsi di aggiornamento | ||
- a1.1 Corsi di aggiornamento e formazione rivolti a dipendenti di enti pubblici | ||
- a1.2 Corsi di aggiornamento e formazione rivolti a privati | 80% | |
a2 Seminari e convegni tematici | 100% | |
a3 Azioni di comunicazione: sussidi didattici, abbonamenti schede ed opuscoli informativi | 90% | |
a4 Assistenza tecnica alle aziende | 90% | |
a5 Individuazione e applicazione di tecniche avanzate per il trasferimento delle conoscenze sulle innovazioni in apicoltura | 100% | |
a6 Attrezzature per la conduzione dell’apiario, per la lavorazione, il confezionamento e la conservazione dei prodotti dell’apicoltura | 50% | Soggetti di cui all’articolo 2.1 e forme associate |
B) LOTTA CONTRO GLI AGGRESSORI E LE MALATTIE DELL’ALVEARE, IN PARTICOLARE LA VARROASI | 80% | Istituti di ricerca, Enti e forme associate |
b1 Incontri periodici con apicoltori, dimostrazioni pratiche ed interventi in apiario per l’applicazione dei mezzi di lotta da parte degli esperti apistici; distribuzione dei farmaci veterinari appropriati | ||
b2 Indagini sul campo finalizzate all’applicazione di strategie di lotta caratterizzate da basso impatto chimico sugli alveari; materiale di consumo per i campionamenti | 100% | |
b3 Attrezzature varie es. acquisto di arnie con fondo a rete o modifica arnie esistenti. | 60% | Soggetti di cui all’articolo 2.1 e forme associate |
b4 Acquisto degli idonei farmaci veterinari e sterilizzazione delle arnie e attrezzature apistiche | 50% | |
C) RAZIONALIZZAZIONE DELLA TRANSUMANZA | 100% | Istituti di ricerca, Enti e forme associate |
c1 Mappatura aree nettarifere; cartografia, raccolta dati sulle fioriture o flussi di melata; spese per la diffusione con vari mezzi dei dati raccolti. | ||
c2 Acquisto attrezzature per l’esercizio del nomadismo | 60% | Soggetti di cui all’articolo 2.1 che esercitano il nomadismo e forme associate |
- c2.1 Acquisto arnie | ||
- c2.2 Acquisto macchine, attrezzature e materiali vari specifici per l’esercizio del nomadismo | 50% | |
- c2.3 Acquisto autocarri per l’esercizio del nomadismo | 20% | |
D) MISURE DI SOSTEGNO AI LABORATORI DI ANALISI DEI PRODOTTI DELL ‘APICOLTURA AL FINE DI AIUTARE GLI APICOLTORI A COMMERCIALIZZARE E VALORIZZARE I LORO PRODOTTI | 50% | Istituti di ricerca, Enti e forme associate |
d1 Acquisto strumentazione | ||
d2 Realizzazione di laboratori d’analisi finalizzati alla verifica della qualità dei prodotti dell’apicoltura | 50% | |
d3 Presa in carico di spese per le analisi qualitative dei prodotti dell’apicoltura | 80% | |
E) MISURE DI SOSTEGNO DEL RIPOPOLAMENTO DEL PATRIMONIO APICOLO DELL’UNIONE | 60% | Soggetti di cui all’articolo 2.1 e forme associate |
e1 Acquisto di sciami, nuclei, pacchi d’api ed api regine | ||
e2 Acquisto di materiale per la conduzione dell’azienda apistica da riproduzione | ||
e3 Progetti coordinati finalizzati al ripopolamento del patrimonio apistico | ||
F) COLLABORAZIONE CON ORGANISMI SPECIALIZZATI PER LA REALIZZAZIONE DI PROGRAMMI DI RICERCA APPLICATA NEI SETTORI DELL’APICOLTURA E DEI PRODOTTI DELL’APICOLTURA | 100% | Istituti di ricerca, Enti e forme associate |
f1 Miglioramento qualitativo dei prodotti dell’apicoltura mediante analisi fisico-chimiche e microbiologiche, studi di tipizzazione in base all’origine botanica e geografica. | ||
f2 Ricerche finalizzate alla lotta alle malattie e agli aggressori dell’alveare. | ||
G) MONITORAGGIO DEL MERCATO | 100% | Istituti di ricerca, Enti e forme associate |
H) MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DEI PRODOTTI PER UNA LORO MAGGIORE VALORIZZAZIONE SUL MERCATO | 100% | Istituti di ricerca, Enti |
80% | Soggetti di cui all’articolo 2.1 e forme associate |
Inoltre, gli Stati membri possono concedere pagamenti nazionali per la protezione delle aziende apicole sfavorite da condizioni strutturali o naturali o nel quadro di programmi di sviluppo economico, ad eccezione di quelli a favore della produzione o del commercio.
L’attuazione nazionale
Il Decreto ministeriale n. 2173 del 25 marzo 2016 “Disposizioni nazionali di attuazione del Regolamento (UE) n. 1308/2013 recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli per quanto concerne il Programma Nazionale Triennale a favore del settore dell’apicoltura” ha stabilito le norme per l’attuazione nazionale della politica per l’apicoltura per il periodo di programmazione 2014-2020.
L’attuazione nazionale prevede un programma nazionale triennale che usufruisce di finanziamenti pubblici, per il 50% a carico del Feaga e per il restante 50% a carico del Fondo di Rotazione.
Il Programma è predisposto dal Ministero delle Politiche agricole ed è a sua volta articolato in sottoprogrammi elaborati ogni tre anni dal Ministero e dalle Regioni e Province autonome, in collaborazione con le Organizzazioni rappresentative del settore apistico e con l’Osservatorio Nazionale sul Miele. Le misure ammissibili sono quelle individuate dalla normativa Ue, illustrate sopra (art. 55 del Reg, 1308/2013).
Il 2019
La Commissione Europea ha assegnato all’Italia, per l’annualità 2019, che inizia il 1° agosto 2018 e termina il 31 luglio 2019, la somma di € 3.045.354, che costituisce il 50% dell’importo del programma approvato.
Ricordiamo che il restante 50% dell’importo del Programma è cofinanziato da risorse nazionali, a carico del Fondo di rotazione, di cui la legge n. 183 del 16 aprile 1987.
L’importo complessivo totale è di € 6.090.708, di cui € 3.045.354 a carico del Feaga e € 3.045.354 a carico del Fondo di rotazione.
Ai sensi del Dm n. 2173 del 25 marzo 2016, la ripartizione del finanziamento concesso, avviene, tra gli Enti locali partecipanti, in ragione del numero di alveari censiti ogni anno nell’Anagrafe apistica nazionale (tab. 3) per 5.401.708 euro, a cui si aggiunge lo stanziamento di 689.000 euro per il sottoprogramma del Mipaaft.
tab. 3 Importi Programma Miele anno 2018-2019
REGIONI | N. ALVEARI | IMPORTO ASSEGNATO |
TRENTO | 24.087,00 | 101.599,00 |
BOLZANO | 44.468,00 | 199.751,31 |
PIEMONTE | 197.534,00 | 887.327,43 |
VALLE D’AOSTA | 6.491,00 | 29.157,73 |
LOMBARDIA | 142.924,00 | 642.018,01 |
VENETO | 67.996,00 | 305.439,65 |
FRIULI VENEZIA GIULIA | 27.844,00 | 125.075,91 |
LIGURIA | 21.545,00 | 96.780,65 |
EMILIA ROMAGNA | 108.410,00 | 486.980,30 |
TOSCANA | 93.524,00 | 420.112,03 |
UMBRIA | 39.258,00 | 176.347,87 |
MARCHE | 43.990,00 | 197.604,13 |
LAZIO | 30.296,00 | 136.090,35 |
ABRUZZO | 35.244,00 | 158.316,89 |
MOLISE | 8.459,00 | 37.998,03 |
CAMPANIA | 56.779,00 | 247.000,00 |
PUGLIA | 13.938,00 | 62.609,83 |
BASILICATA | 11.738,00 | 52.727,38 |
CALABRIA | 73.659,00 | 330.877,98 |
SICILIA | 115.003,00 | 516.596,21 |
SARDEGNA | 42.586,00 | 191.297,32 |
Totale REGIONI | 1.205.773 | 5.401.708 |
MIPAAFT | 689.000 | |
RISORSE DISPONIBILI | 6.090.708 |
L’apicoltura nella Pac 2021-2027
Il sostegno all’apicoltura viene confermato anche per il periodo di programmazione 2021-2027, nell’ambito delle Ocm (Organizzazioni comuni di mercato) e dei sostegni settoriali.
Seppure le misure all’apicoltura sono confermate, la nuova programmazione presenta alcune novità.
Il cambiamento più importante nella futura gestione dell’Ocm è il passaggio degli interventi settoriali (ortofrutta, vitivinicolo, olio di oliva, apicoltura, luppolo) dal Reg. 1308/2013 al regolamento generale sulla Pac, insieme ai pagamenti diretti e allo Sviluppo Rurale. Di conseguenza, i sostegni settoriali entrano nei Piani Strategici degli Stati membri. Lo spostamento dei sostegni settoriali (ortofrutta, vitivinicolo, olio di oliva, apicoltura, luppolo) dal Reg. 1308/2013 al regolamento generale sulla Pac è una scelta importante, che ha l’obiettivo di garantire una migliore coerenza degli interventi della nuova Pac. In tale modo, i Piani Strategici assumono un connotato di un vero e completo piano agricolo e rurale nazionale, che include tutti gli interventi: pagamenti diretti, misure di mercato, sviluppo rurale.
L’intervento nel settore dell’apicoltura deve perseguire almeno uno degli obiettivi previsti per la Pac, scegliendo uno o più tipi di intervento da inserire nei loro piani di sostegno:
- a) assistenza tecnica agli apicoltori e alle organizzazioni di apicoltori;
- b) azioni per combattere gli invasori e le malattie degli alveari, in particolare la varrosi;
- c) azioni per razionalizzare la transumanza;
- d) azioni a sostegno dei laboratori per l’analisi dei prodotti dell’apicoltura;
- e) ripopolamento degli alveari nell’Unione;
- f) cooperazione con organismi specializzati in programmi di ricerca nel settore dell’apicoltura.
- g) azioni di monitoraggio del mercato;
- h) azioni per migliorare la qualità del prodotto.
Le risorse finanziarie annue, previste per l’Italia nel periodo di programmazione 2021-2027, ammontano a 5.166.537 euro.
L’assistenza finanziaria dell’Unione al settore dell’apicoltura è pari al 50% del massimo delle spese sostenute dagli Stati membri.
Molte criticità in un settore di interesse crescente
L’andamento meteorologico, non è una novità, condiziona fortemente il settore dell’apicoltura. In particolare le alternanze di forti piogge, vento e caldo improvvisi, possono generare perdite consistenti e un’enorme differenziazione dei raccolti a livello territoriale.
Oltre agli eventi climatici, si registrano altre criticità come il verificarsi di rilevanti spopolamenti in concomitanza delle semine di mais in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna e in prossimità delle coltivazioni nei periodi in cui sono state effettuate pratiche di difesa fitosanitaria molto intensa.
Inoltre, gli stress climatici favoriscono la diffusione di malattie delle api.
Accanto a questi eventi negativi, vanno comunque sottolineati i fattori che inducono a vedere positivamente le prospettive di settore: in primo luogo, il rilevante interesse dei giovani a questa attività e la diffusione di una maggiore consapevolezza e professionalizzazione degli operatori, cui ha contribuito l’attività di divulgazione e assistenza tecnica offerta da molteplici associazioni.
Inoltre, dal punto di vista degli sbocchi di mercato le prospettive del settore appaiono sostanzialmente positive, considerando che le quotazioni del prodotto sono impostate al rialzo e che la domanda è in sensibile aumento, Non è un caso che le importazioni di miele naturale continuino a crescere.
Articolo pubblicato sulla rubrica " La Pac sotto la lente" di Terra e Vita